Karzai caccia le truppe speciali Usa
 











Le forze speciali statunitensi, insieme a “gruppi armati illegali” creati dagli stessi statunitensi, sono responsabili di torture e uccisioni di civili che hanno provocato “terrore e risentimento” nella popolazione. Per questo motivo il governo di Kabul ha intimato agli Stati Uniti di ritirare le proprie truppe speciali dalla turbolenta provincia centrale di Wardak “entro due settimane”. Lo ha reso noto il portavoce del presidente Hamid Karzai, Aimal Faizi, riferendo dell’esito “della riunione del consiglio di sicurezza” di domenica scorsa.
“Dopo una approfondita e minuziosa discussione – si legge nel duro comunicato – è diventato chiarissimo che individui armati definiti forze speciali Usa sono coinvolti in stupri, molestie, torture e anche uccisioni di persone innocenti”. In particolare, secondo quanto specificato da Faizi alla Bbc, il problema principale sarebbe l’operato di “alcuni individui afgani che lavorano con queste cellule, all’internodei gruppi delle forze speciali [Usa] e che ne sono parte integrante”. Secondo Kabul, questi “gruppi armati illegali creati dagli stessi statunitensi”, hanno contribuito a “provocare tra gli abitanti terrore, instabilità e, di conseguenza, odio e risentimento”.
Nel documento diffuso da Kabul vengono citati anche due esempi. Il primo riguarda nove abitanti della provincia che “sono stati catturati durante un’operazione condotta da queste forze speciali e non se ne è più saputo nulla”. Il secondo episodio riguarda “uno studente prelevato a casa sua e ritrovato due giorni dopo sgozzato sotto un ponte”. Alla luce di ciò, informa Faizi, “il presidente Karzai ha ordinato al ministro della Difesa di espellere le forze speciali statunitensi dalla provincia di Wardak entro le prossime due settimane”.
Da Washington hanno da un lato negato ogni coinvolgimento con l’operato di questi gruppi armati, dall’altro hanno precisato di “prendere molto sul serio ogni accusa di cattiva condotta” deimilitari statunitensi. “Tuttavia – ha dichiarato un portavoce delle forze Usa – fino a quando non avremo la possibilità di parlare con alti funzionari [afgani] di questo problema non siamo in grado di fare ulteriori commenti”. F.C.









   
 



 
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