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La locomotiva non può essere guidata da Bersani |
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Il primo giorno di consultazioni non è servito a sgombrare le nubi. Difficilmente il capo dello Stato Napolitano potrà affidare l’incarico a Bersani, soprattutto dopo la chiusura del M5S. A meno che il segretario del Pd non riesca a convincere l’inquilino del Colle della bontà del suo tentativo. Ma sembra più che altro un’impresa disperata. Non è che presentandosi in aula con un pacchetto di proposte accattivanti si possa ottenere un consenso forzato. E il conflitto di interesse e l’ineleggibilità del Berlusca non possono fungere da specchietto per allodole, sarebbe un’offesa all’intelligenza degli italiani. Queste sono proposte che possono rientrare in un pacchetto ben più corposo ma non certo come esca per ottenere un consenso strumentale. I problemi del Paese sono legati all’euro, alla disoccupazione, alla diffusa precarietà, alla caduta dei salari e delle pensioni, all’eccessiva pressione fiscale e al degrado sociale. Tutto il resto è solo noia.Chi ci ha condotto nella moneta unica è il principale colpevole di questo disastro. Siamo come quelle persone non autosufficienti costrette ad affidarsi ad un badante che in questo caso è rappresentato dalla Bce e dall’Ue. Chi paga per questa scelta scellerata? Nessuno. Quindi come si può guardare con occhio benevolo un eventuale governo Bersani? Se lo può augurare la Boldrini e Vendola ma non certo gli italiani. E Grillo fa bene a tenere la barra dritta, per evitare adescamenti dei vari esploratori piddini. Non c’è nulla da spartire con chi ancora predica la moneta unica, alla base di questo scivolamento verso il disastro del nostro e di altri Paesi europei. I vari Prodi, Napolitano, Ciampi etc. dovrebbero essere chiamati a risponderne, invece vengono ancora incensati. Non è che facendo cadere nella trappola una dozzina di senatori del 5 Stelle si possa pensare di governare. La Boldrini può pensare quello che vuole ma non potrà mai convincere gli italiani adaccettare un governo volto solo a prendere ordini dalla Bce, dall’Ue e dal Fmi. Se poi stiamo in queste condizioni disastrose lo dobbiamo anche alle sue scellerate convinzioni sui processi migratori. Per la maggior parte questa gente vive di illegalità, di sfruttamento e sulle spalle del Paese che li ospita. Tutto il resto è solo una parodia da libro cuore. La presidente della Camera subito dopo l’incontro con Napolitano si è detta convinta della necessità assoluta di dare un governo al Paese. Per fare contento Vendola? Ma che si dimetta per quella sceneggiata vergognosa dell’assoluzione. Se lo dobbiamo pretendere da Berlusconi a maggior ragione lo dovremmo pretendere di chi si esercita nella doppia morale. Dunque per il momento le uniche due caselle piene sono quelle dei due presidenti di Camera e Senato. Per quella di Palazzo Chigi le cose sono molto più complicate. Bersani non potrà mai ottenere un consenso di Grillo, neanche bleffando. “Con il presidente Napolitano abbiamoconvenuto che c’è bisogno di un governo il prima possibile e quindi il presidente esplorerà le strade per arrivare a questo scopo”. Nella prima giornata di consultazioni sono stati sentiti i vari rappresentanti dei partiti minori, tra cui la De Petris di Sel. Naturalmente non poteva che sollecitare la nascita di un governo Bersani. Francamente nella situazione attuale certa gente dovrebbe restare fuori dalla politica. Non possiamo fare a meno di criticare tutti i santi giorni chi ci ha portato nell’euro della miseria, togliendoci ogni diritto di vita dignitosa. E per giunta affidandoci ad un badante. I popoli debbono tornare ad esprimere i propri sentimenti, le proprie passioni, le proprie pulsazioni e non restare prigionieri della grande finanza. Il cambiamento non può essere rappresentato da chi ci ha condotto in questo baratro sociale. “Abbiamo esposto le nostre preoccupazioni affinché si abbia un governo il più presto possibile perché è necessario mettereil Paese al riparo della tempesta”, questo il pensiero di Pisicchichio dei Centro Democratico. Per Crosetto dei Fratelli d’Italia c’è invece bisogno di un governo di scopo che metta insieme dei punti forti. “Abbiamo ribadito al presidente la nostra totale disponibilità a votare in Parlamento le cose utili per il Paese”, spiega il fratello d’Italia. Ma sull’utilità di alcuni provvedimenti le divergenze tra i vari partiti sono tante e tali da lasciare impensabile ad una soluzione del genere. Ultima nota. L’avviso di garanzia nei confronti del blogger del M5S. Rientra nel braccio di ferro tra Grillo e Bersani? michele mendolicchio
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