Sequestrata area ex Italsider la procura: "Disastro ambientale"
 











Un’indagine della Procura di Napoli mette sotto accusa la mancata bonifica di Bagnoli. Su richiesta del pm Stefania Buda, è stato disposto il sequestro dell’area dell’ex Italsider ed ex Eternit, compresa la colmata mai rimossa dal quartiere illuso per anni dai progetti di riconversione dell’area industriale. Il provvedimento è stato emesso dal collegio dell’ufficio Gip presieduto da Bruno D’Urso. Il pm Buda, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco, ipotizza i reati di disastro ambientale e truffa. Gli indagati sono 21 fra i quali ex vertici di Bagnolifutura, funzionari Arpac e del Ministero dell’Ambiente. Il decreto di sequestro è stato notificato dai carabinieri del comando provinciale e dai carabinieri del Noe. I giudici hanno individuato come custode dell’area l’attuale presidente di Bagnolifutura, il magistrato in pensione Omero Ambrogi.
Alla situazione di Bagnoli sono dedicate oltre trenta pagine della relazione
conclusiva della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti depositata alla fine della precedente legislatura. Scrive la commissione, riguardo ad esempio all’area della colmata, compresa tra il pontile nord ed il pontile sud dell’ex centro siderurgico,  "E’ costituita da rifiuti e, in particolare, da scorie e loppe d’altoforno derivanti dalle lavorazioni dell’ex Ilva-Eternit di Bagnoli,
smaltite su una superficie di circa 170.000 metri quadrati del litorale marino e di circa 50.000 metri quadrati della spiaggia originaria, a partire dal 1962 fino all’interruzione delle lavorazioni.
La Procura ipotizza il reato di concorso in truffa nei confronti di sette indagati: il dirigente del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini, l’ex vicesindaco di Napoli Sabatino Santangelo, presidente di Bagnolifutura fino al 2006, Rocco Papa, che ha presieduto la societa’ fino al maggio 2010 e, come Santangelo, ex vicesindaco, Carlo Borgomeo, dg di Bagnolifutura tra il 2002 e il 2007,
Mario Hubler, dg di Bagnolifutura tra il 2007 e il febbraio 2012 (e attuale presidente di America’s Cup Napoli), il direttore tecnico Gianfranco Caligiuri e il dirigente Arpac Alfonso De Nardo. L’ipotesi di disastro ambientale e’ configurata nei confronti di  Mascazzini, Caligiuri, Santangelo, Papa, Borgomeo, Hubler e De Nardo. Dario Del Porto,repubblica