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Passera: "Un mese per l’asta frequenze Tv". |
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"Ci vogliono fisicamente 30-40 giorni. Ma certamente non passiamo la palla avanti". Così il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, commenta a Radio Anch’io le parole del garante delle Telecomunicazioni, Angelo Maria Cardani, il quale prevede tempi stretti per la gara sulla vendita delle frequenze tv, salvo che Passera lasci al suo successore il dossier. "Mettiamo immediatamente in moto la messa a punto del bando e del disciplinare per completare l’operazione" dell’asta delle frequenze, ha detto il ministro. "E’ un’operazione che dura da più di un anno su cui siamo stati attori e protagonisti andando un po’ contro tutti, che finalmente arriva a soluzione". In un’intervista pubblicata su Repubblica in edicola, il Garante Cardani spiega la scelta di escludere i big dall’asta delle frequenze tv. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato oggi all’unanimità il provvedimento definitivo sulle regole per l’asta delle frequenze televisive del digitale terrestre. Per rispondere all’obiettivo di garantire un maggior grado di concorrenza e pluralismo nella diffusione dei contenuti, come richiesto anche dalla Commissione europea, il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex; limita ad un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento; esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex, ovvero Rai, Mediaset e Telecom Italia. Il provvedimento verrà ora trasmesso al ministero dello Sviluppo economico al quale la legge n. 44 del 2012 affida il compito di approvare il bando di gara e di gestire la procedura. In un’ottica di gestione efficiente dello spettro e di sviluppo futuro dei servizi destinati all’LTE, è stato deciso di escludere dalla gara le frequenze dei lotti U di durata quinquennale previsti nel primo schema di provvedimento. All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale. Attraverso questo provvedimento l’Autorità ha individuato un percorso che dovrebbe portare a un riordino complessivo e di pianificazione delle risorse frequenziali nazionali assegnate alla televisione digitale terrestre e di risolvere così alcune criticità in un orizzonte di breve-medio periodo. L’Autorità, nell’ambito dei propri poteri e fino al mutare delle attuali condizioni tecnologiche e di mercato, assicurerà il rispetto del cap di 5 multiplex che ogni operatore può detenere anche al di fuori della gara. Il ministro ha però sottolineato che l’asta "importante che varrà miliardi per le casse dello stato è la decisione di liberare le frequenze per la prossima generazione di telefoni cellulari". Tornando a Passera, il ministro si è soffermato anche sul decreto per i rimborsi da 40 miliardi di crediti alle imprese, dovuti dalla Pubblica amministrazione. "Il decreto ha un ottimo impianto", ma non ci saranno problemi "se troveremo insieme con le commissioni parlamentari le condizioni per migliorarlo ulteriormente come è successo in altre occasioni". Parte delle critiche "che adesso si sentono si riferiscono a una versione precedente rispetto a quella" varata definitivamente. Passera ha sottolineato come "non è facile erogare 40 miliardi quando c’è da dare soldi alle regioni e alle strutture sanitarie senza punire le amministrazioni virtuose". Soddisfatto del fatto che il provvedimento "destina in gran parte in modo preciso i 40 miliardi previsti e prevede come si andrà a chiudere completamente la questione dei debiti". Comunque, ha concluso, "il decreto prevede chiaramente come si vada a chiudere il tema dei debiti", confermano la possibilità che il conto finale arrivi a 60 miliardi.
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