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Malasanità:"Bufera... Gli intoccabili della casta"
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Ospedale San Severo: Lettera aperta alla cittadinanza del D.G. ASL FG Il Direttore generale dell’ASL Foggia, Attilio Manfrini, ha rivolto la seguente lettere aperta alla cittadinanza di san Severo. “Le bolle di sapone si sciolgono al sole della verità e quella di cui parliamo è il ventilato declassamento dell’Ospedale di S. Severo ed il suo presunto antagonismo con il Presidio Ospedaliero di Cerignola. Rifuggo da inutili polemiche su questa ultima “querelle”, assolutamente infondata e addirittura priva di senso e, poiché non registro neppure un episodio o un atto della Regione Puglia o di questa Azienda che possano in qualche modo motivare tali preoccupazioni, mi corre l’obbligo di fare chiarezza almeno su quelle che sono le attività poste in essere dagli Organismi Regionali e da questa Direzione che dimostrano in modo inequivocabile quale sia il livello di attenzione in merito alle prospettive di sviluppo dell’Ospedale di San Severo. Dal punto di vista delle strutture è sotto gli occhi di tutti come si siadato maggiore impulso, già dai primi i mesi del 2012, al completamento dei lavori di costruzione del nuovo Plesso Ospedaliero sicché, tra la fine del 2012 e gli inizi del 2013, si sono potuti trasferire nel nuovo Edificio i reparti di: OSTETRICIA, PEDIATRIA E MEDICINA e, più di recente, il LABORATORIO DI ANALISI e la FARMACIA OSPEDALIERA. Sono in corso di esecuzione, per circa 4 milioni di euro, i lavori di ammodernamento dell’impianto di produzione del calore e di adeguamento a norme di Prevenzione Incendi dell’intero complesso Ospedaliero. Quanto alle apparecchiature, sono in corso, tra le altre, le procedure per l’aggiudicazione della nuova TAC e della nuova Risonanza Magnetica che doteranno l’Ospedale delle più moderne tecnologie di Diagnostica per le Immagini. Dal punto di vista della organizzazione, la riclassificazione dell’Ospedale di Lucera a Plesso dell’Ospedale di S. Severo, disposta dalla Regione, ha posto nuove e più importanti responsabilità a capo dell’Ospedalein quanto molte e nuove funzioni sanitarie dovranno essere assicurate da questo Presidio anche in favore di quei territori prima serviti dall’Ospedale di Lucera, nello stesso modo in cui ciò avviene, già ora, per i territori che una volta facevano capo agli Ospedali di Torremaggiore e di San Marco in Lamis, oggi classificati come Presidi Territoriali. Per far fronte a tale impegno si è provveduto e si sta provvedendo anche a potenziare la dotazione organica del Presidio, che già consta di n. 482 dipendenti attualmente in servizio, di cui n. 107 Dirigenti Medici e n. 375 Personale di Comparto. Si è provveduto, infatti, in questi ultimi mesi a nuove assunzioni e conferme di incarichi, per un numero complessivo di 28 dirigenti medici, soprattutto con riferimento al sistema della Emergenza Urgenza (Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e Cardiologia) i cui organici sono ad oggi completi. E veniamo alla CARDIOLOGIA, che presumibilmente è all’origine di taleirresponsabile allarmismo. L’unico Presidio Ospedaliero della ASL di Foggia, che la Giunta Regionale ha deputato, almeno per il momento, ad assolvere anche alle prestazioni di emodinamica è quello di San Severo, che peraltro possiede già le tecnologie necessarie. Aggiungo che, su richiesta di questa Direzione, la Giunta Regionale ha già concesso, in deroga al divieto di nuove assunzioni, 9 dirigenti medici di cui 5 per la sola cardiologia, che verranno prevalentemente destinati al Presidio di S. Severo. A questi sono da aggiungere i dirigenti cardiologi rivenienti dalla chiusura della Cardiologia di Lucera, anche questi destinati prevalentemente al Presidio di S. Severo. Credo che tale potenziamento degli organici sia la maggiore garanzia della volontà Regionale e di questa Direzione di potenziare le attività dell’Ospedale di S. Severo e, in particolare, quelle che attengono alla CARDIOLOGIA, che si propone di diventare disciplina di riferimento per quel Presidio. Questigli elementi concreti che, mi auguro, possono tranquillizzare l’Amministrazione Comunale e l’intera Comunità di San Severo sul ruolo strategico che l’Ospedale cittadino è chiamato ad assicurare per dare risposte ai bisogni di salute delle nostre popolazioni. Ai dipendenti dell’Ospedale, miei preziosi collaboratori, dico che, affinché queste risposte siano anche, come si dice, efficaci ed efficienti, e perché l’Ospedale di San Severo torni ad essere attrattivo come e più che in passato, occorre, però, che tutti ci rimbocchiamo le maniche e diamo il nostro contributo, superando le inutili conflittualità, migliorando il nostro senso di appartenenza e il nostro rapporto con l’utenza e questo è un compito delle “PERSONE”, che nessun aumento di organici e nessuna legge regionale ci può assicurare perché dipende solo da noi. Il compito che abbiamo da svolgere non è un lavoro come tanti, perché dobbiamo curare esseri umani e per fare ciò dobbiamo mettere in campo i nostri cervelli, lenostre mani ma anche i nostri cuori. I nostri pazienti sono persone in stato di debolezza, molte volte anche psicologica, e forse un sorriso in più ed una maggiore umanità possono contribuire almeno a rendere meno gravoso il soggiorno in ospedale. Ma chiedo anche a Voi cittadini più pazienza e collaborazione, nel considerare l’Ospedale come un luogo di accoglienza (la parola ospedale viene da ospitalità), tollerando gli inevitabili contrattempi o lungaggini nella considerazione che medici ed infermieri svolgono un lavoro delicato e pieno di responsabilità e spesso sono costretti a svolgere il loro compito con mezzi inadeguati. Per parte mia pongo e continuerò a porre la massima attenzione per assicurare le risorse necessarie, compatibilmente con le disponibilità”. Scandalo sanità, la linea dura del pm chieste sette condanne in abbreviato È il primo troncone dell’inchiesta sulla gestione della sanità in Puglia ad approdare in un’aula di giustizia, con un processo giunto alle battute finali. Perché il procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno ha concluso la sua requisitoria, chiedendo sette condanne per altrettanti imputati che hanno chiesto e ottenuto di essere processati con il rito dell’abbreviato. Imprenditori, ex manager della sanità finiti per episodi e accuse diverse nell’inchiesta della procura di Bari che ha travolto l’ex assessore regionale alla Sanità ed parlamentare del Pd Alberto Tedesco. Il pubblico ministero Bruno, davanti al gup Antonio Diella, ha invocato pene comprese tra i tre anni ed un anno e sei mesi. La condanna più alta è stata invocata per l’imprenditore Giovanni Leonardo Garofali di Bisceglie, finito ai domiciliari nel febbraio del 2011. Rischia tre anni. Per lui l’accusa è di concussione. Secondo l’accusa, avrebbe indotto un dirigente dell’Asl Bari arinnovare il contratto con una società a lui riconducibile specializzata nell’assistenza e manutenzione degli ecografi in dotazione ad alcuni ospedali e avrebbe tentato di convincerlo ad acquistare, sempre dalla stessa società, un altro macchinario sulla base di una dichiarazione di "infungibilità". Al dirigente sarebbe stata ventilata la possibilità di essere stabilizzato nell’organico dell’Asl. Una condanna a due anni e due mesi, invece, è stata invocata per Marco De Nicolò, all’epoca dei fatti direttore amministrativo dell’Arpa Puglia. Risponde di un caso di tentato abuso di ufficio, lo stesso capo di imputazione contestato ad Antonio Decaro, parlamentare del Pd e consigliere regionale (che sarà processato il 24 aprile dinanzi al gup Marco Galesi). De Nicolò, secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe passato le tracce del concorso, bandito dall’Arpa, per l’assunzione di sei collaboratori. E due anni e due mesi è la pena invocata per Graziano Fiore, addetto alla cassaticket dell’Oncologico di Bari. Per lui l’accusa è di essersi appropriato degli incassi, per un valore complessivo di 6mila euro, del pagamento dei ticket. Condanne a un anno e 6 mesi e 200 euro di multa sono state chieste per Nicola Pansini e Luciano Lovecchio, rispettivamente ex direttore generale ed ex direttore amministrativo dell’Oncologico di Bari. Nel processo sono imputati per abuso di ufficio e omessa denuncia: non avrebbero infatti segnalato l’ammanco e quindi l’autore del furto. Per Vincenzo De Filippis, all’epoca direttore sanitario dell’istituto Saverio De Bellis di Castellana Grotte, il procuratore aggiunto ha chiesto la condanna a un anno e otto mesi. Avrebbe di fatto contribuito a pilotare un concorso per un posto di bibliotecaria che doveva essere assegnato, con un bando su misura, ad una candidata indicata dall’ex assessore regionale Tedesco. Nel processo per abbrevviato l’unico imputato a rispondere anche del reato di associazione a delinquere è l’imprenditorePaolo Emilio Balestrazzi che, quindi, secondo l’accusa, avrebbe fatto parte dell’associazione, nella quale il principale referente era Tedesco. E Balestrazzi che rischia una condanna a due anni è anche l’unico imputato nei confronti del quale è stata ammessa la costituzione come parte civile della Regione Puglia. Il processo a Tedesco che ha scelto il rito ordinario comincerà il 6 maggio, mentre la sentenza di questo processo arriverà entro giugno. Gabriella De Matteis,repubblica Gentile lunedì 15 aprile a confstampa per dirigenti area patrimonio Asl L’assessore alla Sanità e Solidearietà Sociale, Elena Gentile,parteciperà dopodomani, lunedì 15 aprile, alle ore 11.45, alla conferenza stampa di presentazione della terza edizione del corso per dirigenti e funzionari di Asl, area patrimonio. All’incontro con i giornalisti, che si svolgerà presso la sede dell’Ares, in via Caduti di tutte le guerre, saranno presenti con l’assessore Gentile: Francesco Bux, direttore generale dell’ARES Puglia; Francesco De Nicolo, presidente della FARE, Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità; Vincenzo Pomo, direttore area Politiche per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità della Regione Puglia; Carlo Leone, direttore area Business della GlaxoSmithKline S.p.A di Verona Promosso dalla FARE, Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità, con il supporto diGlaxoSmithKline, AstraZeneca e Johson&Johson, il corso è strutturato in modo da fornire ai partecipanti gli strumenti utili ad ampliare le proprie competenze non solo nello specifico campo amministrativo ma anche in quello tecnico. Il primo modulo sarà dedicato al sistema degli acquisti di beni e servizi dopo la spending review. In particolare si occuperà dell’applicazione delle nuove norme introdotte dal D.L. 52/2012 (cd. “spending review 1”), dal D.L. 95/2012 (cd. “spending review 2”), dal decreto “crescita” e dal D.L. 73/2012 e nella legge di stabilità del 2013; della nuova discliplina dei termini di pagamento introdotta dal D.Lgs. 192/2012; della legge anticorruzione negli appalti (L. 190/2012), codice delle leggi antimafia (D.Lgs. 159/2011) e D.Lgs. 218/2012; delle più recenti determinazioni dell’AVCP (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture). Gli altri moduli saranno incentrati su: il marketing d’acquisto; la gestionestrategica delle risorse umane; i nuovi modelli gestionali ed innovativi nella medicina di laboratorio e i progetti di razionalizzazione e contenimento dei costi. E’ strutturato in modo interattivo per favorire un continuo e proficuo confronto tra partecipanti e relatori. Con l’obiettivo di mettere a confronto le esperienze e i modelli sanitari in atto anche nelle altre regioni dell’Italia centro-meridionale, questa edizione del corso prevede il coinvolgimento delle organizzazioni sanitarie dell’Abruzzo, della Basilicata, della Campania e del Lazio. I suoi moduli si svolgeranno a Roma, Napoli, Pescara, Matera e Bari, che ospiterà, nella sala degli affreschi dell’Università degli Studi Aldo Moro, la sessione di valutazione |
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