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Rifiuti, varato il nuovo piano "È online, accettiamo giudizi" |
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Dopo un’emergenza che andava avanti da tredici anni, la Puglia ha il piano dei rifiuti. Lo approva ieri pomeriggio la giunta Vendola. Ma nell’attesa che si materializzi una volta per tutte con la benedizione dell’assemblea regionale, passeranno almeno un paio di mesi. Intanto "lo mettiamo online e diciamo ai cittadini di leggerlo, per darci dei suggerimenti. Poi diamo il via alla concertazione con tutti i soggetti interessati" racconta il governatore Nichi Vendola, che accoglie il suggerimento del Pd: "Lo approveremo prima della pausa estiva". Lorenzo Nicastro è il regista di quella che lo stesso assessore all’Ambiente di Italia dei valori, chiama "operazione riciclo". È la parola d’ordine di questo spartito, lungo quattromila pagine: una specie di Treccani delle buone intenzioni. Da qui al 2015 dovrà essere riciclato, appunto, e recuperato, qualcosa come il 72 per cento dell’immondizia. Per fare questo le amministrazioni comunali, in particolare, saranno impegnate perché la differenziata marci a gonfie vele: con i tempi che corrono è a quota 20 per cento, l’obiettivo è quello di superare il 65 per cento. Poco più di un anno fa, proprio Nicastro aveva varato una legge secondo cui sarebbero stati puniti economicamente i municipi restii a rimboccarsi le maniche e che restando con le mani in mano avrebbero per forza di cose fatto impennare il costo della Tares. La legge doveva entrare in vigore a gennaio di quest’anno, ma le forze politiche di maggioranza e opposizione decidono di farla scattare dal 2014. Il sospetto che fra otto mesi possa saltare fuori l’ennesima proroga, è forte. Significherebbe gettare alle ortiche questo celebrato piano dei rifiuti. Ma Vendola getta acqua sul fuoco dei dubbi: "Neanche se i sindaci piangeranno in aramaico, sarò disposto a concedere un altro rinvio. Perché sanzionare l’irresponsabilità è fondamentale per la riuscita di questo progetto". Un progetto, aggiunge, che esorcizza "l’autoritarismo mescolato all’affarismo". Un modo di fare, questo, che "aveva aperto la strada a interessi opachi. Io, nel corso della gestione commissariale, corressi le idee che voleva imporre il mio predecessore (l’ex presidente del Pdl Raffaele Fitto, ndr), cancellai gli inceneritori destinati a essere realizzati a Trani, Bari e Brindisi, impedii da queste parti l’incursione di imprese maleodoranti". La fotografia scattata col piano dei rifiuti non è sfocata, almeno sulla carta. Nel Tacco si produce monnezza per 2 milioni 151mila tonnellate. Nei prossimi due anni, il traguardo da tagliare prevede di ridurre la produzione del 7 per cento: a 2 milioni di tonnellate. Quanto alla differenziata, reciterà la parte del leone: da 325mila tonnellate dovrebbe schizzare, sulla base del copione predisposto dal rivoluzionario gentile & C., a 1 milione 300mila tonnellate (ammesso e non concesso che i Comuni eseguano senza se e senza ma, le disposizioni di lungomare Nazario Sauro). Le discariche invece diventerebbero addirittura strani oggetti, che peraltro si ritroverebbero a essere desiderati non più di tanto: continuerebbero a esistere, ma per ospitare non più di 105mila tonnellate, il 5 per cento del totale. Per il momento, regnano sovrane: quasi il 70 per cento della indifferenziata (1 milione 460mila tonnellate) trova riparo nei buchi grandi e piccoli disseminati da un capo all’altro della regione. Vendola predica fiducia e trasuda orgoglio: "Vogliamo trasformare il problema dello smaltimento in un’occasione di arricchimento. Questo significa, a monte, generare meno rifiuti e, a valle, trasformarli in materia per nuovi imballaggi di vetro, plastica, cellulosa... Oggi comincia un percorso di vero cambiamento".Lello Parise,repubblica
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