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Bolivia, battaglia sindacale per migliorare le pensioni |
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A due settimane dall’avvio dello sciopero convocato per chiedere miglioramenti delle pensioni, la Centrale operaia boliviana (Cob) sospenderà da oggi le proteste per 48 ore con l’obiettivo di rilanciare il dialogo con il governo. Lo ha comunicato in un lancio l’agenzia missionaria Misna. Una decisione, ha spiegato il segretario del principale sindacato del paese andino, Juan Carlos Trujillo, presa su richiesta del vice-presidente Álvaro García Linera, mentre fonti di stampa segnalano il timore che la tensione possa portare a nuovi e più consistenti disordini. A partire dalle 8:00, ora locale, la Cob ha decretato una “vigilia” stabilendo che si fermino le mobilitazioni che nei giorni scorsi hanno creato caos e incidenti soprattutto a La Paz. Alcuni gruppi di lavoratori, fra cui i docenti, hanno scelto di proseguire e anche oggi marceranno per le principali strade della capitale. Anche il cardinale Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz, ha chiesto la sospensione delle proteste, invocando una soluzione negoziata al confronto fra la Cob e il governo. Le rivendicazioni del sindacato, portate avanti principalmente dai minatori statali, i docenti pubblici, gli impiegati universitari e gli operai delle fabbriche, consistono essenzialmente nell’ottenere una pensione pari al 100% dei rispettivi salari. Una proposta respinta dal governo che ha accetta pensioni pari al 70%. La tensione è salita al punto che anche questo fine-settimana il presidente Evo Morales ha dichiarato che il suo esecutivo si sta confrontando con un tentativo di “golpe”, un piano di destabilizzazione promosso da non meglio precisati settori della destra che starebbero sfruttando il malcontento portato in piazza dalla Cob. R.E. |
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