Povera Italia: sei famiglie su dieci tagliano sulla qualità della spesa
 











Con la crisi economica, sei famiglie su dieci acquistano cibi a basso prezzo e di dubbia qualità con conseguenze per la salute anche gravi: dalle più banali intossicazioni ai più seri problemi ai reni e di epatite.
A lanciare l’allarme è Coldiretti Campania sulla base del primo dossier sui “Rischi dei cibi low cost” presentato a Bruxelles dall’associazione degli imprenditori agricoli.
I portafogli sono sempre più anemici e nel carrello della spesa finiscono, per forza di cose, cibi di incerta provenienza, molti dei quali richiamano, chiaramente solo nel nome, prodotti della tradizione campana ma con qualità e disciplinari di produzione totalmente diversi.
Una mozzarella su quattro è fatta con cagliate dell’Est Europa, limoni e pomodori con residui chimici, kit di vino in polvere, miele con organismi geneticamente modificati, pane pieno di additivi, nocciole, pasta e succhi d’arancia contaminati da pericolose tossine.
“E’ assurdo, -
affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Campania - Gennarino Masiello e Prisco Lucio Sorbo, che proprio alcuni prodotti vanto dell’agroalimentare campano arrivino nella nostra regione da Paesi stranieri dove i controlli e gli standard qualitativi sono meno rigidi.
Scegliendo un prodotto garantito sappiamo che, oltre ad aiutare le imprese della nostra filiera agroalimentare, acquistiamo un alimento sano, coltivato in un certo modo e che risponde a degli standard qualitativi molto rigidi”.
Secondo lo studio Coldiretti, i discount alimentari, nel primo trimestre 2013, hanno aumentato le vendite del 2% mentre sono in caduta libera tutte le altre forme distributive. La crisi azzanna ogni giorno di più gli italiani e 6 famiglie su 10, il 62,3%, sono costrette a tagliare su quantità e qualità degli alimenti.
In generale la contrazione nei consumi per alimenti e bevande nel 2012 è pari a 117 miliardi, il 6,3% in meno dal 2008.
L’80% degli allarmi alimentari è provocato
da prodotti a basso costo provenienti da paesi extraeuropei, nel 2013 gli scandali sono aumentati del 26% e la Campania è tra le regioni maggiormente colpite, con gravi rischi per la salute dei suoi abitanti.
“Nella migliore delle ipotesi - spiega il presidente del Sindacato medici italiani, Giuseppe Del Barone - si può incorrere in una intossicazione gastroenterica con attacchi di diarrea e forti dolori alla pancia. Ma i pericoli possono essere anche peggiori, dalle epatiti alle malattie renali. L’epatite causa l’infiammazione del fegato e questo significa ridurre drasticamente ore lavorative, essere periodicamente costretti a giornate di riposo e terapie con interferormone. Stesso discorso vale per le malattie renali: arrivare alla dialisi significa doversi sottoporre a ore di trattamento anche 3 volte alla settimana con la speranza di poter ricevere un trapianto”.
Sembra un incubo ma purtroppo è l’amara quotidianità di un paese dissanguato in nome del rigore... Ernesto
Ferrante