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Bulgaria: migliaia in piazza contro il governo |
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La controversa nomina di un magnate dei media a capo dell’agenzia di sicurezza nazionale della Bulgaria ha sollevato la rabbia popolare. Migliaia di manifestanti hanno esortato il governo a guida socialista della Bulgaria a rassegnare le dimissioni nel corso di una manifestazione a Sofia che ha deciso di scendere in piazza in segno di protesta. La polizia ha dichiarato che domenica scorsa circa 15.000 persone hanno partecipato a una manifestazione davanti al palazzo del governo nella capitale Sofia per chiedere una nuova elezione. I dimostranti si sono riuniti anche al di fuori del parlamento e sono scesi in piazza anche in altre citta bulgare. A causare la rabbia popolare e stata la decisione del primo ministro Plamen Oresharski di nominare il magnate 32enne dei media Delyan Peevski a capo dei potenti DANS National Security Agency e la rapidita del Parlamento con cui ha effettuato la nomina ha fatto arrabbiare molti cittadini. Numerosi manifestanti sventolavano bandiere bulgare e gridavano "Mafia!", "Dimissioni!", e ancora "Spazzatura Rossa!": tutti slogan urlati nei grandi raduni che si sono svolti negli ultimi giorni in segno di protesta per la scelta del nuovo ministro alla guida dei servizi di intelligence del Paese. Migliaia di cittadini si riversati nelle strade in segno di protesta, scatenando timori di un’altra crisi politica, pochi mesi dopo le manifestazioni anti-poverta fece cadere il governo precedente. Il presidente bulgaro Rosen Plevneliev ha chiesto una revisione immediata della nomina e ha detto di aver perso la fiducia nel governo. Peevski ha offerto di dimettersi dalla carica sabato scorso e Oresharski ha dichiarato di aver accettato le dimissioni. Ma i manifestanti non si sono placati e non hanno ancora voluto sentire ragioni. Dal canto suo il premier bulgaro ha rilasciato una dichiarazione scritta in cui ha rifiutato esplicitamente di dimettersi dalla carica. Il Partito socialista bulgaro (Bsp) ha formato un governo di coalizione con il Movimento per i Diritti e la Liberta (DPS), un partito turco di minoranza, dopo le elezioni anticipate del mese scorso. Il governo precedente guidato dal partito conservatore Gerb si e dimesso nel febbraio scorso dopo una serie di manifestazioni di massa contro i tagli alla spesa, i costi elevati dell’energia e gli stipendi bassi del piu povero Stato membro dell’Ue. In realta la rabbia dei contestatori e esplosa contro la corruzione del sistema politico in generale e non solo contro l’esecutivo guidato dall’ex premier di centrodestra Bojko Borisov. Andrea Perrone |
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