Obama: L’africa e un enorme opportunita economica
 











Barak Obama

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha lasciato ieri la Tanzania, ultima tappa del suo tour africano. Dopo poche ore dalla sua partenza, si fa un primo bilancio della sua permanenza in terra africana.
Con il lancio del "Power Africa", un piano quinquennale da 7 miliardi di dollari "per raddoppiare l’accesso all’elettricita nell’Africa sub sahariana", gli Stati Uniti mirano ad arrestare l’espansione economica della Cina, primo partner commerciale del continente nero. Agli Stati Uniti rimane la supremazia militare in Africa: ha costruito una base militare in Costa d’Avorio e una di droni in Niger ( con la scusa di sostenere l’intervento militare francese in Mali), ha inviato truppe in Uganda per dare la caccia a Joseph Kony (un signore della guerra), ha mandato addestratori di forze speciali nella maggior parte degli Stati Africani, ha effettuato incursioni aeree in Somalia e nel Corno d’Africa. In questo contesto si inserisce
l’intervento della Nato in Libia, sostenuto dagli Stati Uniti nel tentativo di privare la Cina di investimenti per miliardi di dollari, costringendola a evacuare migliaia dei suoi cittadini. Due anni dopo, pero, la compagnia petrolifera statale cinese Sinopec e la PetroChina hanno ottenuto importanti concessioni petrolifere dal governo libico.
E in Africa che si gioca lo scontro tra Cina e Stati Uniti. Ormai sembra di assistere a una partita di Risiko, dove i carri armati rossi hanno invaso l’Africa e quelli a stelle e strisce l’Asia. E ora quest’ultimi puntano verso la conquista del continente nero, ricco di risorse naturali.
La riconquista parte dalla Tanzania, dove il presidente Obama, dopo aver visitato la centrale elettrica di Ubungo (ristrutturata con i finanziamenti degli Stati Uniti), ha promesso di "illuminare" il Paese: diecimila megawatt per far luce in 20 milioni di case e di aziende. "Tutti noi dobbiamo provare un sentimento di urgenza, se vogliamo elettrificare
l’Africa, bisogna farlo in fretta" ha detto il presidente degli Stati Uniti, sottolineando che piu di due terzi della popolazione africana e ancora senza elettricita.
Obama ha anche palleggiato con un pallone da calcio chiamato "socketball" che permette di caricare una lampada o un telefono cellulare con l’energia cinetica accumulata durante i movimenti. Non solo elettricita, ma anche affari. Dar es Salaam sara interessata da un’iniziativa statunitense tesa a favorire un incremento del commercio tra i cinque paesi della Comunita dell’Africa orientale (Eac).
L’Africa e vista come una "enorme opportunita economica". "Il contenente africano si trova ad affrontare grandi difficolta (.). Vedo l’Africa come la prossima grande storia di successo nel mondo e gli Stati Uniti vogliono essere un partner di questo successo",ha detto Obama nel suo discorso a Dar ed Salaam.
"Prevediamo un nuovo modello che non sia piu basato esclusivamente sul sostegno e l’assistenza, ma sul commercio e sul
partenariato", ha anche annunciato il presidente Usa, sostenendo che "la Tanzania e uno dei nostri partner migliori". Gli Stati Uniti prendono esempio dalla Cina, almeno in apparenza.
Prima di lasciare la Tanzania, il presidente Obama si e soffermato anche sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo: la Regina dei Grandi Laghi, ricchissima di risorse naturali.
"I Paesi vicini del Congo devono impegnarsi a cessare di sostenere i gruppi armati attivi nell’est" ha detto Barack Obama, senza fare nomi, ricevendo forti critiche. "Obama ha totalmente minimizzato l’implicazione del Ruanda e dell’Uganda nella crisi dei Grandi Laghi. Nel suo messaggio a favore della stabilizzazione regionale ha preferito tacere i loro nomi e chiudere gli occhi" ha scritto il quotidiano congolese Le Potentiel, secondo cui si tratta di "un’ennesima prova della cospirazione internazionale di cui il Congo e vittima". Il giornale ha denunciato "l’indifferenza sconcertante dimostrata dalla prima
potenza mondiale", chiedendosi se il silenzio di Obama sia "il frutto dell’ingenuita o della complicita".
L’inquilino della Casa Bianca ha anche chiesto al suo omologo congolese Joseph Kabila di "fare di piu e meglio" per riformare le forze di sicurezza. Guardando al futuro della ricca provincia mineraria del Nord Kivu, Obama ha sottolineato che l’accordo di pace firmato lo scorso febbraio ad Addis Abeba da dieci paesi africani "non puo rimanere un semplice foglio di carta ma va attuato" per "dare una chance ai congolesi, che non hanno mai avuto questa opportunita a causa dello stato permanente di guerra che vige da troppo tempo". Francesca Dessi