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Vertenza “Don Uva”, per evitare fallimento
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L’Usppi Puglia rende noto che di passi in avanti, ad onor del vero, se ne son fatti in ordine alla gravissima vertenza che vede 2000 dipendenti della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza in forte allarme; di sacrifici anche sulle spalle dei dipendenti se ne sono registrati (basta guardare ai contratti di solidarietà solo da pochi giorni applicati con una decurtazione dello stipendio); di tagli ne sono stati applicati (forniture dimezzate, convenzioni all’osso). Ma resta il dubbio: chissà se il Don Uva ce la farà a superare il guado? E la vertenza torna a bomba tra dubbi e sospetti, voci e sussurri che lo vorrebbero in vendita pezzo dopo pezzo. Così la storia centenaria dell’Opera di don Uva e delle suore della Divina provvidenza potrebbe prendere un’altra strada, quella della privatizzazione. Negli ultimi giorni si parla di gruppi interessati, di società romane e pugliesi, di gruppi del nord e chissà chi altri salvo a constatare che almeno per ora tutto rimane così com’ era tra stenti e affanni. Nel frattempo c’è stata la nomina del nuovo direttore generale: arriva da Molfetta e si chiama Domenico De Bari. Ma permangono i dubbi che i sindacati, a cominciare dall’Usppi manifestano: “Bene l’accordo per evitare i licenziamenti. Parola della Regione altrimenti staremo punto e a capo”. L’Usppi attraverso il suo segretario nazionale Nicola Brescia e quello territoriale Nicola Preziosa, chiede l’immediato intervento della Regione per evitare una nuova crisi della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza. All’indomani dello storico accordo tra organizzazioni sindacali, azienda e Ministero del Lavoro ora la Regione deve intervenire attivando un tavolo tecnico con la task force regionale, l’Usppi e altri sindacati, l’azienda Cdp, per avviare un serio confronto per aggiornare le rette agli ammalati, attivare la Rsa, e rivedere la classificazione dell’ortofrenico. In mancanza, fra sette o otto mesi si rappresenterà lo stesso problema degli esuberi – dicono Brescia e Preziosa. L’Usppi ribadisce che è stato raggiunto al Ministero del Lavoro a Roma, l’accordo sulla vertenza occupazionale alla Casa Divina Provvidenza, l’ex ospedale psichiatrico con sedi di Bisceglie, Foggia e Potenza. Dei 587 tra medici, infermieri e operatori sanitari dichiarati in esubero, su un totale di oltre 1.800 dipendenti, trecento saranno messi in mobilità con accompagnamento alla pensione, gli altri avranno un contratto di solidarietà. I termini dell’accordo premiano la costanza e la forte volontà del sindacato Usppi, sindacato maggiormente rappresentativo, che si è battuto per scongiurare i licenziamenti . “Era l’unica maniera per evitare la macelleria sociale – secondo il sindacato -, perché senza il nostro consenso, l’azienda avrebbe scelto in base all’anzianità professionale chi licenziare. E per strada sarebbero finiti più giovani. La mobilità invece, sarà destinata ai più anziani, che hanno maturato o matureranno il diritto alla pensione entro un massimo di 66 mesi”. Per 287 persone è previsto invece il contratto di solidarietà i cui costi ricadranno in parte sugli altri dipendenti in servizio. In particolare a Bisceglie e Foggia tutti i dipendenti rinunceranno al 20% delle ore della retribuzione (7 ore a settimana). A chiederlo era stata la Procura di Trani, a fronte di 400 milioni di euro di debiti contratti in massima parte con lo Stato (Inps, Inail, Agenzia delle Entrate). |
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