Il bazar dei rifiuti
 











Ci sono salotti, cucine, frigoriferi, materassi, lavandini, specchi e tutto l’occorrente per arredare una casa. Con l’estate, stagione di traslochi e di ristrutturazioni domestiche, la città di Bari si trasforma in un mobilificio dell’usato a cielo aperto. Contribuiscono anche i proprietari di case da affittare agli studenti universitari, attesi a settembre per la ripresa delle lezioni. Strade, meglio se di periferia, piazze e marciapiedi occupati dai rifiuti ingombranti che l’Amiu con grande fatica cerca di smaltire nei centri di conferimento. "Tonnellate e tonnellate di mobili ", spiegano dall’azienda di igiene urbana che "in alcuni casi non sappiamo più dove mettere ". E un posticino lo si trova sempre se l’arredo è di buona qualità. Ne sa qualcosa proprio l’Amiu che qualche settimana fa ha deciso di portarsi in sede  -  quasi una sorta di spending review  -  un divano in pelle nera in ottime condizioni abbandonato su viale Papa Giovanni XXIII.
"Passando con l’auto  -  spiega il presidente Gianfranco Grandaliano  -  l’ho notato e ho deciso di farlo recuperare. Era un peccato lasciarlo nella spazzatura. E a noi in azienda è tornato utile". Ma nella spazzatura i baresi decidono di lasciare di tutto: pezzi di antiquariato ma anche intere librerie piene zeppe di volumi, da quelli scolastici a manuali e saggi. Libri che in parte l’azienda di igiene urbana recupera per donarli alle associazioni o alle biblioteche di quartiere. Qualche mese fa un caso simile si è
verificato nella centralissima via Melo dove alcuni passanti hanno preso d’assalto un bidone della carta traboccante di libri di ogni genere, compresi dizionari e piccole enciclopedie.
L’ultimo fenomeno, invece, riguarda il vetro con interi specchi adagiati davanti alle campane di raccolta con l’intento, goffo, di differenziarli.
"Ma è sbagliato  -  spiega Grandaliano . Le campane servono solo per la raccolta di
oggetti in vetro. Gli specchi vanno portati nei nostri centri di raccolta. È pericoloso abbandonarli per strada perché qualcuno potrebbe farsi male". Eppure le sanzioni per chi viene sorpreso ad abbandonare rifiuti ingombranti ci sono e sono piuttosto salate, fino ai 600 euro. Inoltre è anche attivo un numero verde (l’800011558) al quale qualunque cittadino può rivolgersi per chiedere il ritiro gratuito, fino a un massimo di 3 pezzi, dei rifiuti ingombranti. Ma il servizio stenta a decollare e molti baresi decidono di far tutto da soli anche rischiando una multa al passaggio della prima pattuglia di polizia municipale o della squadra di ispettori in borghese.
Poi ci sono quelli che abbandonano il sacchetto della differenziata sul marciapiede non sapendo dove conferirlo perché i cassonetti sono pochi o già stracolmi. Succede in queste ore al Libertà dove il presidente del-l’VIII circoscrizione, Dino Tartarino, ha chiesto il rafforzamento dei contenitori. "E l’Amiu  - 
denuncia  -  ci ha risposto che sono terminati. Prima il Comune manda lettere ai cittadini invitandoli a differenziare e poi non assicura il servizio. È davvero una beffa". Ma il disservizio durerà ancora per poco. "A giorni  -  replica Grandaliano  -  arriveranno 100 bidoni della carta e altri 100 della plastica da sistemare in tutta la città. Per il vetro invece stiamo progressivamente sostituendo le campane con dei più comodi contenitori carrellati già in funzione a Poggiofranco con buoni risultati in percentuali di conferimento". "Noi  -  aggiunge Grandaliano  -  i bidoni li mettiamo ma in molti casi vengono spostati altrove perché i residenti si arrabbiano se perdono anche un solo posto auto". Francesco Petruzzelli -repubblica