Fukushima, le radiazioni a livelli record:"Uccidono una persona in 4 ore di esposizione"

 











Non accenna a rallentare l’allarme radioattività in Giappone, dove sotto la lente resta la centrale nucleare di Fukushima. Il fatto è che - a parte la superallerta dopo lo Tsunami del 2011 - le cose sembrano peggiorare: ora il livello di radiazioni nei pressi del serbatoio che contiene acqua contaminata nella centrale giapponese di Fukushima è 18 volte piu’ alto rispetto al 22 agosto, ovvero 1.800 millisievert all’ora. Una quantità che uccide una persona esposta nel giro di quattro ore. Lo ha annunciato l’operatore Tepco. Il 22 agosto il livello, presso lo stesso serbatoio, era di 100 millisievert/ora. La legge giapponese fissa la soglia massima di esposizione a 50 millisievert/ora per i lavoratori delle centrali. Il mese scorso, l’operatore Tepco aveva annunciato che il serbatoio aveva una perdita, e l’agenzia per la sicurezza nucleare nipponica aveva successivamente elevato la gravità dell’incidente dal livello 1 (anomalia) al livello 3 (incidente grave). La centrale fu gravemente danneggiata dal sisma e dallo tsunami dell’11 marzo 2011, che provocò la fusione delle barre di carburante in tre reattori, contaminazione radioattiva di aria, terreno ed acqua e l’evacuazione di 160.000 persone. 
Dopo avere a lungo trascurato, occultato, sminuito la gravità della fuga radiattiva dall’impianto nucleare, ora il governo giapponese ha presentato il piano che, con 47 miliardi di yen (360 milioni di euro), punta a risolvere il problema dell’acqua radioattiva accumulata nell’impianto nucleare di Fukushima. Ma i danni di lungo periodo procurati a persone e ambiente sono già devastanti. Il progetto, annunciato dal capo di gabinetto Yoshihide Suga, vorrebbe "venire incontro alle difficoltà della Tepco e rispondere ai timori internazionali dopo la recente perdita di 300 tonnellate di acqua radioattiva", a ridosso della scelta del Cio sulle olimpiadi del 2020, che vede Tokyo in gara. Più che la salute dei cittadini, come si vede, contano
gli affari.