La seduzione musicale
 











Un viaggio lungo 6 secoli è quello proposto per la stagione 2013/14 dalla IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti).  I vagoni del lungo treno  sonoro partono dalla stazione di Napoli, il 19 ottobre con La Cappella della pietà dei Turchini e il loro direttore Antonio Florio in uno spettacolo che contamina nuovo con antico, dal titolo “I viaggi di Faustina”. Faustina Bordoni, veneziana di nascita, aveva ammaliato con i suoi trilli Napoli, capitale del barocco, tanto da venire definita la nuova Partenope, ninfa cui si fa risalire la fondazione della città. Ma anche Londra fu ai suoi piedi, e lo stesso Haendel la volle protagonista di molte sue opere, mentre i pastelli di Rosalba Carrera ne immortalavano la bellezza. Il clamore attorno all’argento vivo della sua voce era arrivato ad insidiare il trono di un’altra reginetta dei salotti allora imperante, Francesca Cuzzoni.  La situazione degenerò quando le due finalmente, per il divertimento inatteso del pubblico, vennero alle mani, e a schiaffi, tirate di capelli e parolacce si scagliarono una contro l’altra trasformando il palcoscenico in ring. Al soprano Roberta Invernizzi il compito di ridarle vita.
Accostamenti impertinenti, corto circuiti fra classica e contemporanea, fra antichi e nuovi autori, ma anche fra modalità di esecuzioni differenti, anzi la prassi interpretativa come protagonista, perché non c’è iato fra chi ha scritto e chi esegue, tutto all’interno del proposito di offrire al pubblico il piacere della seduzione: questo in estrema sintesi il programma della IUC, giunta   alla 69° stagione con i suoi due ormai consolidati programmi, quello   dei martedì serali e i pomeriggi del sabato. Il curatissimo cartellone dà spazio alla musica barocca, come nel concerto della Orchestra da Camera Italiana di Salvatore Accardo, dove il grande violinista accosta il concerto Grosso n.6 “Fatto per la Notte di natale” e le Stagioni di
Vivaldi ad una valida compositrice di oggi, Silvia Colasanti, che il Presidente della Repubblica  ha voluto Cavaliere del lavoro, e che scrive un Capriccio a due ( seconda violinista Laura Gorna). Genere classico, il Capriccio, con le sue libertà formali e il virtuosismo, sulla cui onda la Casagrande sembra veleggiare con assoluta libertà. Ancora il classico e il moderno accostati insieme in un programma in collaborazione con la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, dove il focus brandeggia fra Gesualdo da Venosa  (nel 4°centenario dalla morte ), i giovani Francesco Filidei e Noriko Baba e Salvatore Sciarrino, suonati dal prestigioso Neue Vocalisten Stuttgard.  Un punto di merito, nato dalla necessità di continuare a vivere e produrre malgrado i tagli disastrosi alla cultura, è quello delle collaborazioni che la IUC ha intensificato, collegandosi ad organismi musicali come il Palazzetto Bru Zane, Centre de la musique romantique française e la Fondazione Alessandro Casagrande con la quale proporrà i finalisti del 30° concorso Pianistico Internazionale. Molti i solisti di fama o in ascesa nel calendario, numerosi soprattutto i pianisti, come da tradizione, ed ecco Marc-André Hamelin, il virtuoso, che farà ascoltare fra gli altri Alkan, pianista straordinario che metteva soggezione a Liszt, o Danilo Rea, noto jazzista, che giocherà attorno alle arie d’opera, o ancora Benedetto Lupo che accosta Brahms a Ciaikovskij o David Greilsammer, debuttante come Gabriela Montero, di alto prestigio nei concerti della IUC, o lo stesso Herbert Schuch o ancora Leonora Armellini. Un concerto da non perdere è quello dal titolo “Chopin vs Liszt: La Battaglia” condottiero Michele Campanella.  Ci sarà anche un atteso appuntamento con un artista della chitarra come Manuel Barrueco con Bach, Scarlatti e Turina e nella seconda parte tutto Albeniz. La chitarra torna con Arturo Tallini e gli studenti del  Conservatorio di Santa Cecilia con uno spettacolo che si propone di rispondere alla domanda:Può la chitarra elettrica entrare in un composizione“colta”?
Non mancano gli Ensemble, come Ars Ludi Lab percussioni capeggiate da Gianluca Ruggeri che si muovono fra tradizione e Tradimento, o il Quartetto di Cremona  in “Esplorando Beethoven”,in due programmi monotematici (il 16 novembre e il 25 gennaio 2014,  che centrano l’obiettivo sugli stili. L’European Union Baroque con Lars Ulrick Mortensen clavicembalista e direttore si muoverà fra Bach e Rameau, mentre la Franz Liszt Chamber Orchestra proporrà Stravinsky, Sciostacovic con Britten e Liszt. Un viaggio intorno alle sonorità di Sciostakovic è quello condotto dal Quartetto Brodsky, che in due diverse occasioni il 28 gennaio e il 25 febbraio, metterà a confronto il geniale compositore russo con Haydn, Bach e Borodin. Con L’Ensemble Zefiro e il suo direttore Alfredo Beernardini torniamo in pieno dominio barocco, muovendo fra Vivaldi, Albinoni ed altri. La Camerata Royal Concertgebouw
diretta da Giorgio Mezzanotte impagina Strauss con Mozart e Dvo?ák con Wagner.  Nel calendario anche musiche con la classica formazione violino e pianoforte e spettacoli di jazz. Davvero particolare e insolita la proposta di Jordi Savall di Músicos Armenios, che vuole fare ascoltare il repertorio più tradizionale armeno, quasi sconosciuto al pubblico di non addetti ai lavori.Franzina Ancona