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Pesce vecchio, indaga la procura
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Un elemento chimico che, spruzzato sul pesce, lo fa apparire come se fosse appena pescato, anche nel caso sia marcio: si chiama "cafodos" ed è al centro di un’indagine aperta dalla procura di Torino. Il pm Raffaele Guariniello procede, per ora contro ignoti, per frode in commercio, in seguito a una segnalazione del ministero della Salute. Il magistrato ha disposto al comando dei Nas di fare verifiche in tutta Italia, benche’ scoprire la sostanza sia molto difficile, perche’ il ’cafodos’, composto da acidificante, correttore di acidita’ e ossigeno attivo, non lascia tracce sul pesce ed e’ quindi impossibile rilevarlo con le analisi. Non è tossico, ma anche un occhio esperto potrebbe essere ingannato da un pesce alterato con il cafodos ed essere indotto all’acquisto di un prodotto non correttamente conservato. Dalle indagini di Guariniello sono emerse due ditte che producono in Spagna: il pm ha avviato una rogatoria internazionale per avere maggiori informazioni. NAPOLI, CONTROLLI AL PORTO - I carabinieri hanno effettuato controlli per la sicurezza alimentare negli esercizi commerciali dell’area portuale e in alcune navi. In molti casi riscontrate carenze igienico-sanitarie. In una pescheria di proprietà di una 41enne, sequestrati 5 chili di prodotti ittici per cattivo stato di conservazione; in un ristorante di proprietà di un 56enne, altri 15 chili di pesce e molluschi; in un ristorante di proprietà di una 42enne, ancora 4 chili. Per di più è stato trovato un parassita, presumibilmente anisakis, in alcune confezioni di sgombro al naturale prodotto da due aziende di Salerno e visitate dai Nas di Salerno nell’ambito dei servizi di controllo e monitoraggio nel settore della sicurezza alimentare dopo la segnalazione di un cittadino. I Carabinieri del Nas, dopo avere aperto a campione alcune confezioni e accertato la presenza del parassita, hanno proceduto al sequestro di oltre 6.000 barattoli (2 tonnellate) di prodotto - confezionato in Marocco ed importato da una ditta genovese - procedendo al campionamento per le successive analisi di laboratorio finalizzate alla tipizzazione del parassita nonché alla ricerca di istamina. “L’immediata attivazione del paritetico Nas di Genova – spiega una nota dei Nas - ha consentito ai militari del Nucleo ligure di procedere, presso la ditta importatrice, al sequestro – con relativo campionamento - di oltre 74.000 vasetti (30 tonnellate circa) di sgombro al naturale provenienti dallo stesso stabilimento produttivo”. Dalle verifiche effettuate, i militari del Nucleo hanno accertato che oltre 165.000 confezioni di sgombro sono state distribuite sul territorio nazionale dove sarebbero state vendute – presumibilmente - al dettaglio al costo di circa 4 euro cadauno. A seguito dell’intervento del Nas, la ditta ha quindi avviato le previste procedure di ritiro dal mercato del prodotto già commercializzato. |
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