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Siria. Nuove bufale per rinfocolare la tensione
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Sta facendo discutere l’intervista che il presidente della Siria Bashar Assad ha concesso lunedì alla rete tv libanese Al-Majadin. Colloquio nel quale il capo di Stato siriano non ha escluso la possibilità di sua partecipazione alle elezioni presidenziali del 2014. Apriti cielo. Il segretario di Stato Usa John Kerry è tornato a dare lezioncine di democrazia dopo che era stato nei fatti costretto al silenzio dall’esito positivo della mediazione russa sulla questione delle armi chimiche. “Se Bashar al Assad sarà rieletto nel 2014 la guerra in Siria continuerà” ha commentato Kerry a Parigi, dopo un incontro con il ministro degli Esteri del Qatar Khalid ben Mohammad al-Attiya. “Non conosco nessuno che pensi che l’opposizione potrà acconsentire al fatto che Bashar al Assad partecipi al governo”, ha continuato. Ecco che torna l’opposizione, quella definita “moderata” ma praticamente impossibile da individuare nella realtà. Quella che piace agli usa, comunque, è la stessa che intende boicottare lo svolgimento della conferenza di pace di Ginevra 2, che secondo la Lega araba sarebbe stata fissata per il 23 e 24 novembre e alla quale ha detto di non essere stata consultata. Fin dalla sua formazione, il Cns ha sempre rifiutato ogni negoziato che non prevedesse l’uscita di scena di Bashar Assad. Un dato, quello della inaffidabilità se non della vera a e propria non identificabilità dell’opposizione, che è stato sottolineato proprio da Assad, il quale nell’intervista rilasciata alla tv libanese ha affermato che “non ci sono ancora le condizioni necessarie per tenere la conferenza di pace Ginevr2”. “I fattori che potrebbero aiutare nei colloqui - ha affermato Assad - non esistono ancora, se vogliamo che i negoziati abbiano successo”, perché non è chiaro chi rappresenterà l’opposizione e di quale credibilità godrà in Siria, ha concluso il presidente siriano. Sul diritto di Bashar al Assad a continuare ad avere un ruolo nella politica siriana è intervenuto a gamba tesa il ministro degli Esteri britannico William Hague, che forse cerca di riscattare la figuraccia rimediata dal suo premier Cameron quando il Parlamento ha detto “no” ad un intervento militare in Siria. Secondo quanto riportato dalla Bbc, al termine della riunione del gruppo Amici della Siria svoltasi martedì a Londra, Hague ha affermato che Assad non avrà alcun ruolo nel futuro della Siria e ha ribadito che rafforzare il ruolo dell’opposizione moderata è cruciale per il futuro del Paese. Cioè, Usa e soci pretendono che il governo siriano compia, come sta facendo, la road map di smantellamento delle armi chimiche, che mai sarebbe potuta avvenire senza la determinazione del presidente siriano, e nel contempo continuano ad attaccarlo, insultarlo e sminuirne il ruolo di fronte all’opinione pubblica. Un atteggiamento che sembra in realtà voler rinfocolare le tensioni e che, forse non a caso, fa il paio con l’ennesima notizia che tanto ricorda la bufala dei neonati uccisi nelle incubatrici da Saddam Hussein. L’ultima, che non caso arriva proprio da Londra, è infatti che i “cecchini di Assad” mirano ai pancioni delle donne incinte per ucciderne il feto. Nuova, sconvolgente notizia che verrà presto smentita ma che resterà nell’immaginario del consumatore medio di notizie. In attesa del tanto agognato attacco “democratico” contro Damasco. J.V. |
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