Una esemplarità da tenere presente
 







Rosario Ruggiero




In quel crogiuolo delle più svariate coesistenze che è il nostro mondo, dove trovi, e talvolta anche assai ravvicinati, bello e brutto, piccolo e grande, antico e moderno, nobile e scandaloso, povero e ricco, buono, cattivo e quanto più, tutto, nel contrasto che esprime, riesce ad offrire una sua utilità. Spetta a noi saperla cogliere. La tensione, infatti, può dare maggior risalto alla serenità, come la sciagura alla fortuna, o il buio alla luce. Così, in un divenire frenetico e travolgente della modernità metropolitana, non poco può giovare lo sguardo volto a più serene, significative, tradizionali realtà di piccoli centri.
Per più aspetti musicalmente meritevole, il piccolo comune cosentino di Verbicaro, antico, ammirato luogo produttore di zampogne, oggi sensibilmente promotore di iniziative legate al melodramma con un corso estivo di perfezionamento per cantanti lirici, l’allestimento e la rappresentazione itinerante di opere e concerti e
l’istituzione dell’Orchestra Calabrese dell’Alto Tirreno, vanta anche una secolare banda musicale.
Sorta sul finire del XIX secolo, la banda musicale “Francesco Cilea” di Verbicaro è costituita oggi da circa cinquanta elementi, uomini e donne, dai dodici ai cinquanta anni, ed ha un repertorio di marce e brani operistici che si amplia e si rinnova incessantemente.
«Un ruolo altamente civile e sociale, quello che esercita – ci spiega il presidente Fiorenzo Cirimele – divulgando l’arte dei suoni, compensando, integrando ed arricchendo la formazione musicale scolastica, affinando la cultura dell’ascolto, tutelando e sostenendo la musica classica, offrendo opportunità di pratica esecutiva di grande accessibilità, occasioni di esercizio di affiatamento musicale ed umano, di coesione cittadina e miglioramento della formazione delle persone. Proprio quest’anno abbiamo realizzato il quarto raduno, iniziativa che viene regolarmente organizzata per avvicinare altri paesi e realtà
musicali, e per creare armonia sociale attraverso un piacevole momento di condivisione. Bande musicali intervenute, oltre alla nostra, sono state quelle delle vicine località di Orsomarso, Diamante e Santa Maria del Cedro, e quella lontana di Teggio, presso Imperia, la “Verbicaro ligure”, come viene detta quella cittadina per la copiosa presenza ivi di emigranti di Verbicaro, città, tra l’altro, che già ci ospitò similmente tre anni fa. Il raduno, durato due giorni, ha offerto la sfilata e le esibizioni delle varie formazioni ed il concerto finale di tutte le bande unite insieme».
Le difficoltà che incontrano istituzioni come la banda musicale “Francesco Cilea” di Verbicaro?
«Non poche, purtroppo, e, su tutte, quelle di reperimento dei fondi e dei sostegni economici pubblici necessari».
Ma, c’è da domandarsi, sarebbero proprio prive di utilità, per gli studenti dei conservatori e di ogni altra scuola di musica, aspiranti direttori di orchestra, strumentisti o
compositori, per tanti più che decorosi dilettanti e per la formazione musicale più ampia e corretta del pubblico, e specialmente dei giovani, esperienze regolari simili in tante delle nostre grandi città, un tempo anch’esse fornite di una propria banda musicale ed ancor oggi ornate di magnifici spazi idonei?
Viene da pensare alla Villa Comunale di Napoli, “…senza dubbio la più bella e soprattutto la più aristocratica passeggiata del mondo”, come ebbe a definirla Alexandre Dumas, con la sua deliziosa Cassa Armonica, elegantemente disegnata da Errico Alvino, oggi tristemente silenziosa, non molto tempo fa teatro delle applaudite esibizioni della banda diretta dallo storico maestro Raffaele Caravaglios. 
Da un piccolo centro come Verbicaro, allora, tra musica d’evasione ad oltranza e paludati concerti per pochi, sicuramente una esemplarità da tenere presente.