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“Rivendico il diritto di voto” processo sprint per Decaro
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Un processo autonomo. Un’udienza o forse due per discutere un’unica posizione, quella del parlamentare Antonio Decaro. Alla fine va così: il giudice Francesco Pellecchia accoglie la richiesta della difesa. L’abbreviato in cui è imputato, per un presunto tentativo di abuso di ufficio, il deputato del Partito Democratico seguirà un percorso indipendente da quello che invece vede coinvolti altri sette, tra ex manager della sanità ed imprenditori. L’avvocato Michele Laforgia ha chiesto al gup, applicato al procedimento, uno stralcio della posizione di Decaro. Tesi accolta perché il gup Francesco Pellecchia ha ritenuto non vi sia "alcuna connessione probatoria" con la ipotesi associativa, contestata nella indagine sulla gestione della sanità e con la posizione degli altri imputati. Una novità che arriva dopo alcuni rinvii delle udienze. Il processo per abbreviato a settembre era giunto alle battute finali, ma l’applicazione del giudice Marco Galesi alla sezione gip gup non è stata confermata e così il presidente del Tribunale Vito Savino, dopo un interpello al quale non ha risposto nessuno dei giudici, ha scelto Francesco Pellecchia, componente della seconda sezione penale. Così ieri la difesa di Decaro ha formalizzato la sua richiesta, ribadendo non solo come la posizione del parlamentare non abbia nulla a che vedere con quella di altri imputati del processo per abbreviato, ma sottolineando anche un altro aspetto. "Decaro - ha spiegato l’avvocato Michele Laforgia - non può esercitare i propri diritti politici". Il procuratore Giorgio Lino Bruno non si è opposto alla richiesta della difesa e il giudice, stralciando la posizione del deputato, ha aggiornato il processo al 23 dicembre, ma con ogni probabilità non basterà una udienza per chiudere il procedimento (la sentenza potrebbe arrivare, quindi, all’inizio dell’anno prossimo). Per Antonio Decaro che è accusato di aver sponsorizzato con l’allora assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco un cugino tra i candidati ad un concorso dell’Arpa l’accusa ha chiesto 14 mesi. Sulla richiesta della difesa di accelerare i tempi e sulle voci sempre più insistenti di una sua candidatura alle primarie del centro sinistra per la poltrona di sindaco di Bari, il parlamentare dice: "Il centrosinistra sta facendo un suo percorso, indipendente dalla mia persona ed è giusto così, quando sarò il momento deciderò se candidarmi". Per gli altri sette imputati, invece, il giudice ha fissato un calendario di udienze per le discussioni fino alla sentenza prevista per il 19 marzo. Il procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno, titolare del fascicolo, ha chiesto sei condanne comprese fra un anno e otto mesi e due anni e sei mesi di reclusione. Gabriella De Matteis,repubblica |
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