|
|
Lastaria: chiusa la Cardiologia di Medicina
|
|
|
|
|
|
|
|
|
“Ci stanno lentamente prosciugando di risorse e personale, perché pare proprio che l’obiettivo finale sia la chiusura o almeno una riduzione continua”. Frasi del genere continuano a girare da mesi all’ospedale Lastaria di Lucera, dove malcontento, disagi e rassegnazione sono i sentimenti che (non) animano il personale sanitario e di conseguenza c’è scarsa attrattiva anche per la popolazione che chiede assistenza e cure. L’ultima novità negativa riguarda la Cardiologia, visto che da qualche giorno è stato completamente chiuso il settore specifico che era sulla carta aggregato al reparto di Medicina interna, con i potenziali pazienti con patologie cardiache che quindi non vengono più ricoverati, mentre le visite sono possibili solo nell’ambito del poliambulatorio che opera da qualche mese nella stessa struttura. In effetti fino a circa un anno fa a Lucera operava addirittura un’Unità di Terapia Intensiva Coronarica, poi è diventata un mini reparto di Cardiologia. A distanza di mesi dalla loro istituzione, invece, non sono mai stati attivati nemmeno quei quattro posti letto come appendice di Medicina. Eppure l’annuncio era stato dato dall’assessore regionale alla sanità Elena Gentile che a maggio scorso aveva promesso l’integrazione, effettivamente supportata da una delibera della Asl di Foggia che poi in realtà non ha avuto seguito logistico e operativo. Con il recente trasferimento nel giro di due mesi di altrettanti medici al nosocomio di Cerignola, il risultato finale è stata la sospensione delle attività cardiologiche, nonostante ci sia comunque la disponibilità concreta di attrezzature pronte per l’uso, mentre altre già da qualche mese hanno preso la strada di San Severo, a partire dalle costose apparecchiature installate a Lucera per la terapia intensiva coronarica, inaugurata non senza difficoltà a luglio 2009, dopo che era pronta già da molto tempo prima. Quell’unità contava otto posti letto che si aggiungevano ai dodici di Cardiologia semplice, con strumenti che avevano un costo di circa un milione di euro. Intanto pare sia imminente l’apertura della cosiddetta Casa della salute, una sorta di ospedale di comunità che è stato ideato e destinato proprio al Lastaria, come progetto pilota in Capitanata. In realtà bisognerà attendere almeno un altro mese per l’effettiva occupazione dei dodici posti letto (10 adulti e 2 pediatrici) previsti per i malati cronici per necessità di cure dopo aver subito traumi di varia natura. L’iniziativa sarà condotta direttamente dai medici di famiglia, con la gestione e il coordinamento affidati al distretto sanitario. Per l’occasione sono stati già impegnati e incaricati cinque infermieri che opereranno al suo interno, l’allestimento strutturale è praticamente pronto ma mancano ancora l’inserimento di terapisti e operatori socio-sanitari e soprattutto il perfezionamento delle procedure d’ingresso per un sistema completamente nuovo e tutto da tarare e verificare nella sua reale valenza ed efficacia a servizio della popolazione. Luceraweb -Riccardo Zingaro |
|