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L’Avana in fermento, parte il secondo Vertice degli Stati latinoamericani e caraibici
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Cuba ultima i preparativi per accogliere, i lavori del II Vertice della Celac, la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici, il meccanismo di integrazione fortemente voluto dallo scomparso leader venezuelano Hugo Chávez per promuovere il reinserimento regionale del governo dell’Avana. Ad aprire la fase preliminare dei lavori sarà una riunione dei coordinatori nazionali dei 33 paesi membri – tutti quelli dell’America Latina, escludendo Stati Uniti e Canada – a cui seguirà un incontro dei capi della diplomazia per ultimare la dichiarazione finale e i comunicati che usciranno dal summit. Il vertice entrerà nel vivo il 28 e 29 gennaio con i ministri degli Esteri e i presidenti riuniti attorno al tema centrale della lotta alla povertà e alla disuguaglianza, occasione in cui Cuba passerà la presidenza di turno del blocco alla Costa Rica. Sono una trentina i documenti che si stanno negoziando in questi giorni su altri argomenti, dalla lotta al terrorismo alla questione della sovranità delle Malvinas o l’embargo statunitense contro Cuba, passando per l’inclusione di Portorico. Cuba si presenta con la presidenza di turno ottenuta un anno fa, un evento storico per l’isola che ospita fra l’altro anche l’importante processo di pace colombiano, a conferma delle buone relazioni con i governi regionali, anche con quelli ideologicamente distanti. Ma il Vertice in sé conterrà un altro elemento inedito e destinato a passare alla storia, l’invito rivolto al segretario dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) – l’organismo che comprende anche Stati Uniti e Canada e di cui Celac rappresenta esattamente l’alternativa – il cileno José Miguel Insulza. Sarà la prima volta in oltre mezzo secolo per un segretario dell’Osa a Cuba, che fu sospesa proprio dal sistema interamericano nel gennaio 1962 per i rapporti fra la Rivoluzione castrista e l’Unione Sovietica. L’Osa ha revocato la sospensione nel 2009 lasciando a Cuba la possibilità di chiedere il pieno reintegro nell’organizzazione, un’opzione che L’Avana ha finora rifiutato. Oltre al vertice della Celac Cuba ospiterà anche alcune visite di Stato, da quella del presidente messicano Enrique Peña Nieto a quella della brasiliana Dilma Rousseff che con Raúl Castro inaugurerà il moderno terminal per container del porto di Mariel, costruito con capitale brasiliano; un’area strategica nel cuore di quella Zona di sviluppo speciale che Castro ha voluto per trasformarla nel motore economico dell’isola e in un importante polo d’attrazione per gli investitori. www.misna.org |
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