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Riflessioni ad alta voce sui fatti ucraini
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La disinformazione imperante nel nostro paese, impone alcune considerazioni sul terrorismo strisciante alimentato in Ucraina che è culminato nelle violente manifestazioni tendenti al colpo di stato contro il governo democraticamente eletto di Victor Janukovy?. Quelli di seguito, è doveroso premetterlo, sono solo veloci spunti; chi volesse approfondire di più la questione, potrà fare ulteriori ricerche avvalendosi del materiale presente su internet. Dopo la cosiddetta rivoluzione arancione del 2004 la complessa macchina di pressione filo-Usa e poi filo-Eu ha avuto occasioni e finanziamenti per acquistare giornali e canali televisivi onde influenzare l’opinione pubblica, ma nel frattempo anche l’agenzia Stratfor, agenzia ombra della Cia, e la costellazione di decine di organizzazioni non governative (ONG), non solo americane ma anche europee (a nostre spese), hanno effettuato tutte le pressioni più opportune per sobillare la popolazione, sfruttando in particolare una certa antipatia per la Russia, abbinata ad ad una diffusa credulità filo-europea, per non dire apertamente filo-USA, creatasi nella zona occidentale dell’Ucraina, a contatto con la frontiera polacca dove molti si dedicano a lucrosi scambi contrabbandando ogni oggetto passibile di speculazione, non esclusi la vodka, altri alcoolici e la droga. In particolare l’importante città di Lviv,(oltre 725mila abitanti) che si trova a soli trenta chilometri dalla frontiera polacca, è il centro di questi oscuri traffici e non solo. Ma non è soltanto l’apparente abbondanza di merci pregiate dei paesi capitalisti ad aver favorito il formarsi di queste credenze e speranze filo-europee, agiscono nell’ombra decine di ipocrite "agenzie" ed organizzazioni non governative, che sono ormai infiltrate nella popolazione, specialmente nella classe più disagiata e ne hanno manipolato le comuni convinzioni. Si tratta di agenzie come la “Open Society”, la "Albert Einstein Intitute", la “National Endownment for Democrazy”, la "Konrad Adenauer Fondation", l’"Internewa Ukraine", impiantata fin dal 1993, la "Freedom House", o la famigerata ” Otpor”, (Resistenza), tutte specializzate, come tantissime altre non citate, in propaganda e manipolazione di informazioni. Installatesi nel paese già per la prima “rivoluzione arancione” del 2004, hanno provveduto nel frattempo anche ad acquistare, come si è detto, giornali e canali TV. La "Otpor" in particolare, risulta la stessa i cui servizi furono utilizzati in altri paesi , fra i quali la Serbia per il rovesciamento del regime di Milosevic, ostile agli interessi statunitensi. Non è stato difficile reclutare in questi ambienti, influenzati da contatti con le luci abbaglianti dallo sfarzo di una classe ricca in Occidente, migliaia di giovani disoccupati e sbandati per inviarli sulle piazze di Kiev, ma anche in altre città ucraine, a soffiare sul malcontento provocato dalla povertà in cui soggiace gran parte della popolazione e far brillare il mito dell’agiatezza di un favoloso Occidente. Ma questi "ragazzacci", affastellati nelle colonne di decine di pullman, affittati dalle ONG, quando venivano scaricati nelle città, si affrettavano a razziare i negozi a spaccare vetrine e finestre spargendo il terrore sul loro passaggio, aggregando una folla di disperati locali, illusi di poter cambiare vita con l’Unione Europea. Come ha dichiarato pubblicamente il professor Mchael McFaul, nuovo ambasciatore americano a Mosca, esperto e studioso di politica russa e ucraina, le organizzazioni non governative americane hanno stanziato complessivamente 18,3 milioni di dollari per sostenere Viktor Juš?enko nelle elezioni presidenziali ucraine del 2004. Sebbene questo fatto appartenga ormai alla storia, è molto interessante capire come i dollari americani siano stati spesi prima e durante il voto. Come ricorda il nuovo ambasciatore americano a Mosca, i soldi provenivano principalmente dai canali di USAID (United States Agency for International Development) e vennero spesi lungo cinque direttrici finalizzate alla propaganda ed alle informazioni da distribuire tra gli elettori e tra i comitati elettorali. Per stessa ammissione di Michael McFaul, i soldi hanno determinato il risultato delle elezioni ucraine del 2004, così entusiasticamente accolto a Washington. Ma quando non si riesce con i soldi durante le elezioni, si può anticipare dando i soldi ai terroristi. E’ istruttivo, in particolare riflettere come I vecchi militanti del movimento "Otpor" ("Resistenza"), tra gli artefici della caduta del regime di Slobodan Milosevic, sono diventati degli "esperti internazionali in rivoluzioni, tuttora operanti in hotel di lusso sparsi in Europa, al servizio degli Usa per indottrinare le nuove leve dirigenti del movimento filo atlantico. La partita che si sta giocando in terra Ucraina è complessa e pericolosa. E non possono escludersi reazioni a catena. Riflettendo sulla situazione strategica, infatti, è evidente che la Russia non potrà mai permettere che una catena di basi Nato, con postazioni missilistiche, possa costituire il completamento strategico del suo accerchiamento, a cui gli Stati Uniti mirano da tempo, attraverso la massiccia installazione di basi Nato sia in Europa che in Asia.Ciccio Fatica |
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