Bruxelles gela Renzi: "Debito eccessivo"
 











E’ questo il muro contro il quale rischiano di infrangersi le promesse di Renzi. Proprio oggi che il presidente del consiglio annuncia che mercoledì nel prossimo consiglio dei ministri saranno presentati il piano casa e il jobs act e che sono già pronti due miliardi per la scuola, arriva la doccia fredda europea, che richiama l’Italia all’ordine sui conti casomai l’ex sindaco se ne fosse dimenticato.
L’Italia, dal punto di vista della Commissione europea, resta un paese con «squilibri macro-economici eccessivi». Il rapporto pubblicato oggi da Bruxelles retrocede quindi il nostro paese, perché prima il livello di allerta era per «semplici» squilibri, e lo accomuna a Croazia e Slovenia. La Spagna non lo è più, mentre Grecia, Portogallo, Cipro e Romania, in quanto paesi sotto programma di aiuti, non sono stati presi in considerazione.
Bruxelles punta il dito in particolare sulla limitata produttività del lavoro, che è ritenuta una delle cause
principali dell’alto debito pubblico e della scarsa competitività dell’Italia che «deve correggere l’alto livello di debito pubblico e la debole competitività. Entrambi derivano in ultima istanza dalla perdurante lenta crescita della produttività e richiedono urgenti interventi».
Perché, e qui sta la doccia gelata, la Commissione Ue considera insufficienti gli aggiustamenti strutturali messi in campo finora.
Per ridurre il debito pubblico l’Italia ha bisogno di «surplus primari molto alti, e al di sopra dei livelli storici», e «di una crescita robusta del Pil per un periodo prolungato». Cioè un miracolo, stando alle ultime previsioni dell’Istat e in assenza di politiche concrete di investimenti pubblici. E infatti, Bruxelles (che però di investimenti pubblici non vuol sentire parlare preferendo riforme del lavoro, tagli alla spesa e privatizzazioni) riconosce che raggiungere questi obiettivi «sarà una sfida molto difficile» per l’Italia. Anche perché la manovra 2014 «appare
insufficiente», nonostante «nel 2013 l’Italia abbia fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine».
Il che è "strano" se si considera che l’Italia ha fin qui seguito alla lettera i programmi imposti proprio da Bruxelles. Bisognerà pure che qualcuno prenda atto che quei programmi hanno prodotto solo ristagno economico, aumento della disoccupazione, crollo dei consumi, aumento del debito pubblico (che ha toccato nuovi record).
Insomma, Renzi viene brutalmente riportato alla realtà: dovrà dedicare energie e risorse (economiche) ad abbassare il debito se vorrà continuare ad essere il beniamino delle cancellerie e europee e dei mercati, che finora gli hanno dato credito tenendo basso lo spread.