Ucraina, Obama ha telefonato a Putin: “Esiste una via diplomatica”
 











Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiarito ancora una volta che c’è una via per risolvere diplomaticamente la complessa crisi ucraina. L’ha fatto nel tardo pomeriggio di ieri, in una telefonata al presidente russo Vladimir Putin durata un’ora, precisa la Casa Bianca riferendo i contenuti della conversazione. Dopo aver ribadito che le azioni di Mosca “sono una violazione alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”, violazioni che hanno portato gli Usa “a rispondere con varie misure, coordinandoci con i nostri partner europei”, Obama – rende noto la Casa Bianca – “ha indicato che c’è un modo per risolvere la situazione diplomaticamente, rispondendo agli interessi della Russia, degli ucraini e della comunità internazionale”. “Nell’ambito di questa soluzione – prosegue la nota – i governi di Ucraina e di Russia avrebbero colloqui diretti, facilitati dalla comunità internazionale, gli osservatori internazionali potrebbero garantire la tutela dei diritti di tutti gli ucraini, incluso quelli di etnia russa, le forze russe tornerebbero nelle loro basi e la comunità internazionale lavorerebbe per aiutare gli ucraini in vista delle elezioni di maggio”.
Al telefono, riferisce ancora la nota, Obama ha fatto presente che il capo della diplomazia americana, John Kerry, continuerà a tenersi in contatto con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, con il governo di Kiev e gli altri partner internazionali “per avanzare rispetto questi obiettivi”. Prima della telefonata con Putin, in conferenza stampa a Washington, Obama aveva duramente ammonito Mosca minacciando sanzioni e prospettando che la Russia potrebbe mantenere le sue basi militari in Crimea soltanto se rispetterà la sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Mentre sulla proposta di un referendum sul futuro della Crimea, “violerebbe la Costituzione dell’Ucraina e viola anche il diritto internazionale”, ha dichiarato Obama.
Il Senato
russo invece, “sosterrà la decisione storica del parlamento della Crimea legata al referendum per entrare in Russia: lo ha detto la presidente della camera alta del parlamento Valentina Matvienko definendo “legittima” tale decisione e ricordando l’analoga iniziativa del referendum scozzese. “Noi rispetteremo la scelta storica della popolazione di Crimea” nel referendum: ha detto Serghiei Narishkin, presidente della Duma, camera bassa del parlamento russo, incontrando una delegazione del parlamento della Crimea. “Noi sosteniamo la scelta libera e democratica del popolo della Crimea e del popolo di Sebastopoli”.