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Una stella da record, grande mille volte il Sole: è una ipergigante gialla
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Tra le stelle del Centauro, nell’emisfero australe, c’è una debole stellina gialla appena visibile ad occhio nudo. Ma l’apparenza inganna, perché questa stella è in realtà una gigantesca sfera di gas grande più di mille volte il nostro Sole. Lo ha scoperto un team internazionale di astronomi guidati da Olivier Chesneau dell’Osservatorio della Costa Azzurra a Nizza, che ha studiato questa stella con il Very Large Telescope (VLT) sulle Ande cilene. La stella, chiamata HR 5171 A è infatti una delle poche ipergiganti gialle, un tipo di stelle estremamente rare nella nostra Galassia. Si tratta senza dubbio di una stella da record, entrata subito nella “top ten” delle stelle più grandi oggi note. Ma le sorprese di HR 5171 non finiscono qui: come discusso in un articolo pubblicato su Astronomy & Astrophysics, questa stella sta attraversando una fase molto delicata della sua esistenza, in cui fenomeni di instabilità ne fanno variare rapidamente la luminosità e le dimensioni. Studiare questa stella così estrema aiuterà quindi gli astronomi a comprendere meglio alcune fasi dell’evoluzione stellare, soprattutto per le stelle di grande massa. Identikit stellare. Per misurare le caratteristiche di HR 5171 A, Chesneau e colleghi hanno sfruttato le osservazioni combinate dei telescopi del Very Large Telescope, installato a 2600 metri sul Cerro Paranal, nel deserto cileno di Acatama. Gli astronomi hanno utilizzato i telescopi ausiliari da 1,8 metri di diametro, combinando le osservazioni con l’Astronomical Multi-BEam combinerR (AMBER). Questo tipo di osservazioni combinate sono alla base dell’interferometria, una tecnica molto usata in astronomia che consente di raggiungere risoluzioni molto alte. Combinando ad esempio i telescopi del VLT, compresi i “giganti” da 8,4 metri di diametro, si possono raggiungere risoluzioni angolari equivalenti a quelle ottenibili con un singolo telescopio da 140 metri di diametro. In questo modo è stato possibile ottenere immagini della stella con una risoluzione mai raggiunta prima, che ha permesso agli astronomi di stimare il raggio di questa stella, pari a circa 6 Unità Astronomiche. Questo raggio, pari a circa sei volte la distanza media fra la Terra ed il Sole, equivale a circa 1300 volte il raggio del nostro Sole. Ciò significa che questa stella è grande una volta e mezza la famosa Betelgeuse ben visibile nella costellazione di Orione. Grazie a queste misure, HR 5171 entra di diritto nella lista delle dieci stelle più grandi oggi conosciute. Le osservazioni hanno anche mostrato che questa gigante gialla è circa un milione di volte più brillante del Sole. Eppure si trova molto lontana, a circa 12 mila anni luce da noi, pertanto in cielo è appena visibile ad occhio nudo. La scoperta ha decisamente sorpreso gli astronomi, perché i modelli attuali prevedono che questo tipo di stelle possano avere un raggio compreso fra 400 e 700 volte quello del Sole. Si tratta di un’informazione molto importante, perché le ipergiganti gialle come HR 5171 A sono molto rare. Si stima che nella nostra Galassia ne esistano circa una dozzina su una popolazione di circa cento miliardi di stelle. Un periodo instabile. Insieme alle osservazioni al VLT, gli astronomi hanno analizzato altre osservazioni condotte con altri telescopi, andando a scovare osservazioni di archivio vecchie di sessant’anni. Tra i dati analizzati sono stati prese in esame anche osservazioni effettuate da astrofili. Lo scopo di questo studio era infatti di evidenziare possibili variazioni nel corso del tempo. Infatti le giganti gialle sono stelle di grande massa che stanno attraversando una fase di instabilità. Ciò significa che, anche su tempi scala confrontabili con quelli umani, potrebbe essere possibile apprezzare variazioni di luminosità. Grazie alle osservazioni di archivio, gli astronomi hanno infatti mostrato che nel corso degli ultimi quarant’anni ha subito alcuni cambiamenti, raffreddandosi e diventando più grande. Una coppia stretta. Misurando le variazioni di luminosità della stella, gli astronomi hanno confermato che HR 5171 A fa parte di un sistema stellare doppio. Il compagno, chiamato HR 5171 B è più piccolo e leggermente più caldo dei 5000 gradi della stella gigante. Le due stelle formano quella che gli astronomi chiamano una binaria ad eclisse: nel corso della sua orbita, il compagno passa periodicamente di fronte alla stella principale, provocando una variazione di brillantezza. ”Le nuove osservazioni ci hanno anche mostrato che questa stella ha una compagna binaria molto vicina e questo è stato una vera sorpresa”, ha commentato Chesneau. “Le due stelle sono così vicine che si toccano e l’intero sistema assomiglia a una gigantesca arachide”. Sembra inoltre che il compagno, sebbene più piccolo, possa avere una notevole influenza sulla sua compagna gigante, ad esempio strappandone via gli strati gassosi più esterni ed influenzandone quindi l’evoluzione. Orbita dopo orbita, la piccola stella secondaria potrebbe così influenzare il destino della sua mastodontica compagna. Massimiliano Razzano,repubblica
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