Terra dei fuochi, una discarica di rifiuti tossici sul tracciato della Maglie Leuca
 











Inizia da Alessano la caccia ai rifiuti tossici interrati nella provincia di Lecce. E non da un sito abbandonato ma da una ex cava di tufo su cui dovrebbe essere costruita la nuova statale 275. La guardia di finanza della Tenenza di Maglie si è presentata in campagna di buon’ora, armata del decreto a firma del sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, che, nei giorni scorsi, aveva disposto l’acquisizione del necessario materiale cartografico negli uffici tecnici dei Comuni di Tiggiano e Alessano. Circoscritta sulle planimetrie la prima area in cui operare, i militari sono arrivati a bordo di ruspe ed escavatori nella stessa zona che una settimana fa è stata percorsa palmo a palmo dai tecnici dell’Anas, inviati per verificare le misure da adottare nelle procedure di esproprio che precedono l’avvio dei lavori per il raddoppio della “Tav del Salento”.
I professionisti, stupiti di fronte alla presenza della Cinquecentesca Casa del pellegrino
(adibita a sede dal Comitato Sos 275), che non risultava segnalata sulle loro carte, pare non fossero a conoscenza neppure della presenza della discarica di Alessano e di altri due siti che dormono sotto il tracciato scelto dalla Prosal (la ditta che ha redatto il progetto della statale) come bombe pronte ad esplodere. La zona è contrada Matine, al confine tra diversi paesi, laddove  - secondo alcune testimonianze finite al vaglio degli inquirenti – negli anni Novanta era consuetudine seppellire i rifiuti pericolosi di alcune fabbriche calzaturiere al fine di risparmiare sullo smaltimento. Il materiale pericoloso, che per anni ha sonnecchiato nel sottosuolo, avrebbe contaminato terra e falde, come dimostrerebbero alcune analisi delle acque effettuate nei mesi scorsi dalle amministrazioni comunali della zona.
I risultati di tali controlli sono confluiti nel fascicolo del pm Mignone, al quale è affidata una tranche della più ampia inchiesta sul traffico di rifiuti pericolosi
aperta nello scorso autunno dal procuratore di Lecce Cataldo Motta e dall’aggiunto Ennio Cillo. Nell’ambito del filone investigativo principale sono da poco iniziati i rilievi del pool investigativo interforze, che – tramite sofisticate tecnologie montate su aerei e radar– cercherà di individuare la zona esatta (sempre nel Basso Salento) in cui concentrare gli scavi. Per ora, di sicuro, le ruspe sono in azione ad Alessano. Proprio in quell’area che compare nel progetto della nuova 275 approvato molti anni fa dall’Anas e contro il quale prosegue la battaglia di cittadini e ambientalisti, affiancati da molte amministrazioni, tra le quali quella di Tricase (nel cui territorio sono previsti 1000 espropri), che ha portato all’attenzione di Anas e Regione una variante al progetto che prevede lo sviluppo dell’arteria da Montesano verso la tangenziale di Tricase.
inoltre gli uomini della Capitaneria di porto di Bari hanno sequestrato due aree di duemila metri quadri all’interno del porto
nella quale erano stati depositati rifiuti pericolosi. Il sequestro è scattato nell’ambito di una inchiesta della Procura di Bari.
Nelle aree i militari hanno trovato mezzi meccanici in disuso, bidoni contenenti olii esausti e altri rifiuti pericolosi. Denunciati i rappresentati di un consorzio di imprese che operano all’interno del porto e che gestiscono una delle due aree.