DOSSIER
ASL FG:CORRUZIONE...
Radiografia della sfera pubblica tra business, lobby e mafie.
 











Rapporto shock del SSN: E’ di appena 48 ore fa la notizia contenuta nel rapporto della Guardia di Finanza che ha mostrato come in Italia, solo nel 2013, si siano registrate truffe e danni erariali al Servizio sanitario nazionale per oltre 1 miliardo di euro. Ma il dato reale (compresi quindi anche gli episodi non sanzionati) potrebbe essere molto più ’pesante’. Partendo dai 114 mld di spesa sanitaria per il 2013, è stato rilevato che la corruzione incide per 6,4 mld, a cui vanno sommati 3,2 mld di inefficienza e 14 mld di sprechi per un totale di 23 mld di corruption totale. A livello territoriale, analizzando il dato sulla corruzione, si rileva che il 41% dei casi avviene al Sud, il 30% al Centro, il 23% al Nord e il 6% è costituito da diversi reati compiuti in più luoghi. Questi i numeri shock contenuti nel primo Libro bianco dell’Istituto per la promozione dell’etica in sanità (Ispe-Sanità).
Il testo, che verrà presentato oggi a Roma, ha
l’ambizione di rappresentareun punto di partenza nel contrasto proprio a quei fenomeni di corruzione, sprechi ed inefficienze che minano, in un’ottica di medio termine, la sostenibilità del nostro sistema sanitario.
Dall’estratto del report su “Corruzione e Sprechi in Sanità”, pubblicato da RiSSC e Transparency International Italia, nel 2013 nel settore sanitario emergono alcune caratteristiche che rendono la Sanità particolarmente vulnerabile alla corruzione.
L’indagine individua cinque ambiti particolarmente permeati da fenomeni corruttivi: nomine, farmaceutica, procurement, negligenza e sanità privata.
Ed in dettaglio per ogni ambito sono stati individuati diversi potenziali fenomeni:
Nomine: ingerenza politica, conflitto di interessi, revolving doors, spoil system, insindacabilità, discrezionalità, carenza di competenze.
Farmaceutica: aumento artificioso dei prezzi, brevetti, comparaggio, falsa ricerca scientifica, prescrizioni fasulle, prescrizioni non necessarie,
rimborsifasulli.
Procurement: gare non necessarie, procedure non corrette, gare orientate o cartelli, infiltrazione crimine organizzato, carenza di controlli, false attestazioni di forniture, inadempimenti-irregolarità non rilevate.
Negligenza: scorrimento liste d’attesa, dirottamento verso sanità privata; false dichiarazioni (intramoenia); omessi versamenti (intramoenia).
Sanità privata: mancata concorrenza, mancato controllo requisiti, ostacoli all’ingresso e scarso turnover, prestazioni inutili, false registrazioni drg, falso documentale.
Le stime più accreditate circa il tasso medio di corruzione e frode in sanità sono quelle di Leys e Button che nel 2013 lo hanno stimato in 5,59%, con un intervallo che varia tra il 3,29 e il 10%. Per la sanità Italiana, se si applicassero questi valori, che vale circa 110 miliardi di euro annuo, questo si tradurrebbe in un danno di circa 6 miliardi di euro all’anno.
Si tratta però come detto di una stima basata su interviste e
valutazionidi esperti. Il gruppo di lavoro di Francesco Mennini (Cwis Eehta, Università di Tor Vergata) e Americo Cicchetti (Altems, Università Cattolica, Roma) ha tentato di superare, almeno per l’Italia, l’aleatorietà di questa stima ed hanno cercato di effettuare un primo tentativo di calcolo. Dai risultati dell’analisi è emerso come le 8 voci di spesa prese in esame ammontino ad una cifra pari a circa € 896.217.674 per le Asl e € 964.350.254 per le Ao. Tali voci rappresentano approssimativamente il 4,3% della spesa sanitaria pubblica (dati 2010): di conseguenza, lo “spreco” di risorse per punto percentuale di spesa sanitaria pubblica ammonta a € 208.422.715 per le Asl e € 224.267.501 per le Ao.
A livello macro si è tentato l’obiettivo più ambizioso di stimare il costo della corruzione, considerando i valori oltre il 75° percentile che riguardano la spesa fortemente in eccesso non giustificata. Il costo della corruzione, stimato sulla base dei modelli CE e dalla considerazione
degli sprechie dei danni erariali liquidati in favore dello stato, raggiunge la soglia di 5,6 miliardi di euro, pari a circa il 5% della spesa sanitaria pubblica in Italia.
Ma l’Ispe-Sanità si è spinto ancora oltre cercando di valutare l’impatto complessivo della corruption in Sanità ovvero la corruzione in senso stretto sommata ad inefficienze e sprechi. E il quadro è desolante: la corruption totale viene infatti stimata in 23,6 miliardi di euro l’anno.
Entrando nello specifico dell’analisi dei fenomeni di corruzione e spreco si è poi tentato di individuare e catalogare gli sprechi imputabili alla attività e volontarietà dei medici: una sorta di panoramica di tutti quegli atti che scientemente i clinici ogni giorno compiono per le motivazioni più varie generando inefficienze.
Sono state individuate quattro cause per questo tipo di sprechi:
1) sprechi di “necessità”,
2)sprechi per “ignoranza”,
3) sprechi per “medicina difensiva”,
4) sprechi per “investimenti
professionalimancati”.
Nella seconda parte del Rapporto il testo si concentra sulle proposte di azioni o strumenti migliorativi del fenomeno corruttivo. E’ stato dunque sviluppato un modello di analisi delle gestione economico-finanziaria delle Asl italiane capace di individuare, per le Regioni e le voci oggetto dell’analisi, le aree di inefficienza, spreco e di potenziale corruzione all’interno del nostro sistema sanitario. Questa prima applicazione del modello, limitata a 5 Regioni, ha evidenziato come la Lombardia, l’Emilia Romagna ed il Veneto siano caratterizzate da modelli gestionali integrati e come tutte le loro Asl siano strettamente connesse tra di loro. E questo è sicuramente un primo indicatore di efficienza gestionale. Infatti, aver organizzato la rete assistenziale Regionale utilizzando i medesimi approcci economico gestionali permette da una parte di fornire servizi più integrati alla popolazione assistita e dall’altra di controllare il corretto utilizzo delle
risorseimpiegate. Di contro, Lazio e la Campania sono caratterizzate da modelli gestionali completamente disaggregati, tanto dal punto di vista organizzativo-gestionale che da quello economico-finanziario. Se ne deduce che il discrimine che trasforma l’inefficienza e gli sprechi nella corruzione è determinata dalla presenza o meno di una strategia che persegue la disaggregazione gestionale.
Nel confronto tra le diverse Regioni si è notato come l’applicazione del modello lombardo, con l’eccezione di alcune poche Asl, permetterebbe alle altre Regioni di raggiungere migliori risultati in termini economico gestionali con evidenti ricadute positive per l’efficacia e l’efficienza del sistema.
Sono stati poi analizzati i processi di acquisto aziendale con il fine ultimo di creare e proporre uno Strumento Operativo di Controllo per il monitoraggio dei livelli di Corruzione aziendale: il Socc (questo l’acronimo), che comprende oltre 50 indicatori standard relativi al processo
acquisti.
Alivello territoriale si sono infine proposte una serie di azioni per superare l’attuale empasse funzionale dei “piani di rientro” che da strumento straordinario sono divenuti gestione ordinaria ed avviare un serio e sostenibile programma commissariale che restituisca a tali Regioni livelli di funzionalità sostenibile entro 12-18 mesi.(...)
Marino replica al consigliere regionale Damone "Dice un sacco di bugie, ecco i miei risultati per l’ospedale"
Non voglio fare polemica con il mio collega Damone perché non ne vale la pena. Dice che, negli ultimi 15 anni, non ho fatto niente per il nostro ospedale ma come al solito continua a mentire. Basterebbe ricordare che, in questi anni, il nostro nosocomio ha ricevuto 11 milioni di euro ex art. 20 per finire il nuovo ospedale e 5 milioni di euro per mettere a norma il vecchio plesso, che l’emodinamica di cui tanto si parla è stata finanziata grazie all’azione coordinata dell’allora primario dott. Piancone,
del Direttore generale Fuiano e del sottoscritto. Mentre lui era contrario, centinaia di lavoratori del 118 e delle pulizie sono transitati dalle cooperative a Sanitaservice, la società in house che abbiamo costruito per dare dignità a quei lavoratori che oggi certamente non lo ringraziano. Infine, ricordo a chi lo ha dimenticato che l’ospedale di San Severo è stato l’unico in Puglia che non ha perso neppure un posto letto rispetto ad un taglio in Regione di circa 2200 posti letto. All’epoca Damone non era in maggioranza e non sostava tutti i giorni dietro la porta del presidente Vendola come succede ora.
Chi da anni calca i banchi delle istituzioni dovrebbe sapere che ormai da molto tempo in questo Paese esiste la legge Bassanini che separa le responsabilità della politica da quelle della gestione amministrativa. Quindi la mia funzione e la sua sono quelle di fare le leggi e di operare il controllo sulle stesse e sulla gestione amministrativa. A tal fine voglio esprimere la mia
soddisfazione per come i dirigenti della ASL hanno accolto la mia denuncia intervenendo e mettendo fine alle code della vergogna presso gli sportelli del CUP del vecchio ospedale, dove i cittadini meno abbienti erano ammassati come animali, stipati in pochi metri quadrati, in attesa da ore per ottenere un loro diritto: l’esenzione ticket, già da ieri non è più così e questa mattina hanno aperto gli sportelli del nuovo ospedale dove c’è una sala d’attesa più comoda.
Ai medici della cardiologia che scrivono documenti sotto dettatura e sciorinano cifre dal 2012 e si dimenticano, anche chi ha svolto le funzioni di primario nel 2011, che l’emodinamica è presente dal 2010 e che prima del 2012 a San Severo si praticavano angioplastiche primarie. La cardiologia è stata quella che ha inventato il sistema di emergenza in Capitanata, mentre oggi con i dati che segnala il mio collega e nonostante la presenza di due ottimi emodinamisti, la cardiologia locale non solo è fuori dal sistema di
emergenza e urgenza, ma è anche fuori, come ci ricorda l’Usb, dalla rete dell’infarto del miocardo acuto (Ima) non funzionando 24 al giorno. Per questo motivo, qualche giorno fa ho chiesto al direttore generale Manfrini di passare dalle chiacchiere ai fatti e di mettere in condizioni il reparto di cardiologia di diventare, come ha annunciato, l’eccellenza della cardiologia dell’Asl. Per questo trovo false e ingiuriose, le frasi contro il governo regionale che ricordo ha concesso la deroga di 5 assunzioni di cardiologi alla nostra ASL, scritte da chi singolarmente si è sempre lamentato con il sottoscritto di come andavano le cose nel reparto sanseverese.
A Damone e ai suoi scudieri ricordo che il sottoscritto non è stato mai colpito da “sindachite”, che non ha mai promesso posti di lavoro, che non si interessa di case di cure private e di supermercati e che per affermare le proprie idee non ha bisogno di calunniare nessuno. Certamente non saranno le rampogne del mio vecchio collega a
impedirmi di denunciare come ho fatto l’altro giorno che i campanelli della chirurgia di notte non funzionano. Siamo tutti dello stesso comune e ci conosciamo da tempo per questo non accetto lezioni di onestà da chi non mi sembra essere mai stato un campione in materia. Dino Marino (...)
Malfunzionamento campanelli reparto Cardiologia P.O. di San Severo: le precisazioni della ASL FG
In riferimento al mancato funzionamento dei campanelli in alcune stanze del reparto di Chirurgia dell’Ospedale “Masselli Mascia” di San Severo la ASL FG precisa che della questione erano già a conoscenza la Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero e la Direzione Generale. Data la vetustà dell’impianto, riparato più volte in passato, all’arrivo della segnalazione inoltrata dai sanitari del reparto, si è optato per la sostituzione dell’intero impianto. Si è così provveduto immediatamente ad indire una gara di appalto: la scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il
prossimo 15 aprile. Subito dopo l’aggiudicazione della gara si provvederà alla sistemazione dell’impianto con la massima tempestività.(...)
Ospedale San Severo: Lettera aperta alla cittadinanza del D.G. ASL FG
Il Direttore generale dell’ASL Foggia, Attilio Manfrini, ha rivolto la seguente lettere aperta alla cittadinanza di san Severo.
“Le bolle di sapone si sciolgono al sole della verità e quella di cui parliamo è il ventilato declassamento dell’Ospedale di S. Severo ed il suo presunto antagonismo con il Presidio Ospedaliero di Cerignola.
Rifuggo da inutili polemiche su questa ultima “querelle”, assolutamente infondata e addirittura priva di senso e, poiché non registro neppure un episodio o un atto della Regione Puglia o di questa Azienda che possano in qualche modo motivare tali preoccupazioni, mi corre l’obbligo di fare chiarezza almeno su quelle che sono le attività poste in essere dagli Organismi Regionali e da questa Direzione che dimostrano in modo
inequivocabile quale sia il livello di attenzione in merito alle prospettive di sviluppo dell’Ospedale di San Severo.
Dal punto di vista delle strutture è sotto gli occhi di tutti come si siadato maggiore impulso, già dai primi i mesi del 2012, al completamento dei lavori di costruzione del nuovo Plesso Ospedaliero sicché, tra la fine del 2012 e gli inizi del 2013, si sono potuti trasferire nel nuovo Edificio i reparti di: OSTETRICIA, PEDIATRIA E MEDICINA e, più di recente, il LABORATORIO DI ANALISI e la FARMACIA OSPEDALIERA.
Sono in corso di esecuzione, per circa 4 milioni di euro, i lavori di ammodernamento dell’impianto di produzione del calore e di adeguamento a norme di Prevenzione Incendi dell’intero complesso Ospedaliero.
Quanto alle apparecchiature, sono in corso, tra le altre, le procedure per l’aggiudicazione della nuova TAC e della nuova Risonanza Magnetica che doteranno l’Ospedale delle più moderne tecnologie di Diagnostica per le Immagini.
Dal punto di vista
della organizzazione, la riclassificazione dell’Ospedale di Lucera a Plesso dell’Ospedale di S. Severo, disposta dalla Regione, ha posto nuove e più importanti responsabilità a capo dell’Ospedalein quanto molte e nuove funzioni sanitarie dovranno essere assicurate da questo Presidio anche in favore di quei territori prima serviti dall’Ospedale di Lucera, nello stesso modo in cui ciò avviene, già ora, per i territori che una volta facevano capo agli Ospedali di Torremaggiore e di San Marco in Lamis, oggi classificati come Presidi Territoriali.
Per far fronte a tale impegno si è provveduto e si sta provvedendo anche a potenziare la dotazione organica del Presidio, che già consta di n. 482 dipendenti attualmente in servizio, di cui n. 107 Dirigenti Medici e n. 375 Personale di Comparto.
Si è provveduto, infatti, in questi ultimi mesi a nuove assunzioni e conferme di incarichi, per un numero complessivo di 28 dirigenti medici, soprattutto con riferimento al sistema della Emergenza
Urgenza (Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e Cardiologia) i cui organici sono ad oggi completi.
E veniamo alla CARDIOLOGIA, che presumibilmente è all’origine di taleirresponsabile allarmismo.
L’unico Presidio Ospedaliero della ASL di Foggia, che la Giunta Regionale ha deputato, almeno per il momento, ad assolvere anche alle prestazioni di emodinamica è quello di San Severo, che peraltro possiede già le tecnologie necessarie.
Aggiungo che, su richiesta di questa Direzione, la Giunta Regionale ha già concesso, in deroga al divieto di nuove assunzioni, 9 dirigenti medici di cui 5 per la sola cardiologia, che verranno prevalentemente destinati al Presidio di S. Severo. A questi sono da aggiungere i dirigenti cardiologi rivenienti dalla chiusura della Cardiologia di Lucera, anche questi destinati prevalentemente al Presidio di S. Severo.
Credo che tale potenziamento degli organici sia la maggiore garanzia della volontà Regionale e di questa Direzione di
potenziare le attività dell’Ospedale di S. Severo e, in particolare, quelle che attengono alla CARDIOLOGIA, che si propone di diventare disciplina di riferimento per quel Presidio.
Questigli elementi concreti che, mi auguro, possono tranquillizzare l’Amministrazione Comunale e l’intera Comunità di San Severo sul ruolo strategico che l’Ospedale cittadino è chiamato ad assicurare per dare risposte ai bisogni di salute delle nostre popolazioni.
Ai dipendenti dell’Ospedale, miei preziosi collaboratori, dico che, affinché queste risposte siano anche, come si dice, efficaci ed efficienti, e perché l’Ospedale di San Severo torni ad essere attrattivo come e più che in passato, occorre, però, che tutti ci rimbocchiamo le maniche e diamo il nostro contributo, superando le inutili conflittualità, migliorando il nostro senso di appartenenza e il nostro rapporto con l’utenza e questo è un compito delle “PERSONE”, che nessun aumento di organici e nessuna legge regionale ci può assicurare
perché dipende solo da noi.
Il compito che abbiamo da svolgere non è un lavoro come tanti, perché dobbiamo curare esseri umani e per fare ciò dobbiamo mettere in campo i nostri cervelli, lenostre mani ma anche i nostri cuori.
I nostri pazienti sono persone in stato di debolezza, molte volte anche psicologica, e forse un sorriso in più ed una maggiore umanità possono contribuire almeno a rendere meno gravoso il soggiorno in ospedale.
Ma chiedo anche a Voi cittadini più pazienza e collaborazione, nel considerare l’Ospedale come un luogo di accoglienza (la parola ospedale viene da ospitalità), tollerando gli inevitabili contrattempi o lungaggini nella considerazione che medici ed infermieri svolgono un lavoro delicato e pieno di responsabilità e spesso sono costretti a svolgere il loro compito con mezzi inadeguati. Per parte mia pongo e continuerò a porre la massima attenzione per assicurare le risorse necessarie, compatibilmente con le disponibilità”.(...)
Attilio
Manfrini il D.G. della ASL FG replica a sindaco Manfredonia
In merito alle esternazioni del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, pubblicate sul social network Facebook e riportate da alcuni organi di stampa, successive alla Conferenza di servizi svoltasi ieri presso l’Ospedale di Manfredonia, il direttore generale della ASL FG Attilio Manfrini, amareggiato per quanto letto, chiarisce:
“Sono andato a Manfredonia per dare attuazione ad un accordo stipulato qualche giorno fa proprio con il Sindaco con l’obiettivo di contestualizzare l’attivazione dei nuovi reparti ospedalieri di Riabilitazione e Lungodegenza, in concomitanza con la ormai inevitabile dismissione del reparto di Ostetricia e non certo per disporre ulteriori chiusure dei reparti già esistenti, come invece sostenuto dallo stesso Riccardi. Ci stiamo impegnando da mesi con l’obiettivo di migliorare, per quanto nelle nostre possibilità, la sanità sul territorio e non è intenzione di questa Direzione smantellare
l’Ospedale cittadino. Inoltre, misono recato a Manfredonia senza “codazzo”, come invece sostenuto da Riccardi, ma in maniera discreta.
Rigetto qualsiasi insinuazione relativa ad una presunta interferenza di SEL nella mia attività di Direttore generale, attività che ritengo di aver svolto sempre con onestà di tecnico e lealtà verso l’incarico che ricopro. Una nomina che, tengo a precisare, non è stata determinata da Sinistra, Ecologia e Libertà, ma condivisa da larga parte delle forze politiche e accolta con entusiasmo dallo stesso Riccardi.
Per il resto non intendo seguire il Sindaco in una sterile polemica che ha tanto il sapore di una speculazione pre-elettorale”. (...)
’I cittadini e i lavoratori non possono pagare le disfunzioni della ASL FG’
“Quella della Sepi di Canosa è una vicenda tutta italiana, la società canosina, che gestiva il servizio di informatizzazione della ASL foggiana, circa due anni fa perse l’appalto, perché l’ASL attraverso un bando
pubblico affidò il servizio alla G.P.I. di Trento. Da allora la Sepi ha impugnato l’esito della gara davanti ai giudici e sta chiedendo risarcimenti per diversi milioni di euro alla ASL, ormai le vicende giudiziarie sono arrivate al Consiglio di Stato che sta per emettere la sentenza definitiva .
Però, solo in questi giorni la Sepi ha licenziato i lavoratori addetti ai servizi dell’ ASL foggiana, i quali per il vincolo sociale previsto nel bando di gara sono stati assunti dalla G.I.P. di Trento, questo passaggio ha causato una serie di disservizi ai danni dei cittadini che per oltre una settimana si sono recati agli sportelli dei vari Cup senza poter prenotare le visite o le diagnosi di cui avevano bisogno, attualmente il servizio Cupcontinua a funzionare poco e male.
Inoltre, la Sepi per creare ulteriori difficoltà all’azienda sanitaria, non ha licenziato i 14 dipendenti dei centri di elaborazione dati, la risposta dell’ASL a questo ulteriore atteggiamento ostativo è stato
quello di chiudere l’accesso ai locali ai suddetti lavoratori. Risultato, i dati necessari per far andare avanti l’azienda sono bloccati. Tutto ciò pone due questioni . La prima, questa vicenda dimostra che i direttori delle ASL che avevano esternalizzato uno degli ‘asset’ strategici della direzione generale, mettendoli nelle mani di privati avevano sbagliato e che si continua a sbagliare anche con questo ultimo appalto. La seconda è che il blocco dei dati mette in discussione gli stipendi dei circa 4000 dipendenti della ASL, situazione che non deve essere sottovalutata o risolta in modo burocratico, come si sente dire in questi giorni, infatti, pare che sarebbero pagati solo gli stipendi base senza i dovuti accessori. Se la notizia checircola nelle corsie degli ospedali risultasse vera, si consumerebbe un inaudito sopruso nei confronti dei dipendenti, molti dei quali, monoreddito, non sarebbero in grado di affrontare le spese familiari. Per questo chiedo al direttore Manfrini di assumersi le proprie responsabilità e di pagare tutti gli stipendi per intero così come è avvenuto nel mese di ottobre e di operare su questi i dovuti conguagli”.Dino Marino(...)
ASL FG: Nessun paziente senza assistenza sanitaria
In riferimento al comunicato stampa diffuso della FIMMG, sindacato dei medici di famiglia, relativo ai ritardi, erroneamente attribuiti alla ASL FG, nell’assegnazione degli incarichi di zona carente ai medici di Medicina Generale, la Direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Foggia precisa quanto segue:
“Nessun paziente nella provincia di Foggia è senza assistenza. Ci sono circa un migliaio di cittadini per i quali non risulta attualmente l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, ma che sono comunque assistiti “gratuitamente”, per cui a Foggia non esiste una reale carenza nell’assistenza sanitaria fornita dai Medici di Medicina Generale come confermato dallo stesso presidente dell’Ordine del Medici e
della Fimmg, Salvatore Onorati.
Rispettiamo, naturalmente, le giuste aspettative dei medici in attesa di poter intraprendere l’attività. Del resto, cinque anni per conferire degli incarichi sono troppi anche per ilnostro senso comune di funzionari e di cittadini. In realtà, è bene chiarire, però, che la graduatoria del 2008, basata su criteri stabiliti da un accordo tra Fimmg e Regione Puglia, fu bloccata dal TAR a seguito di un ricorso di altre sigle sindacali. Non essendo parte in causa, la ASL FG (e allo stesso modo la ASL BAT) era all’oscuro della vicenda giudiziaria e dopo la segnalazione di alcuni medici ha provveduto, lo scorso settembre, a rielaborare la suddetta graduatoria in base ai nuovi criteri stabiliti dalla Regione nel precedente mese di agosto. Attualmente, sono stati affidati i primi incarichi. Contiamo di andare a regime nel più breve tempo possibile nel rispetto e nella tutela del diritto al lavoro”.(...)
ASL/FG: Sanità allo sfascio
Il
ministero indica in circa 10/20 miliardi di euro l’anno, lo spreco in sanità frutto di ricoveri inutili, prestazioni ambulatoriali in eccesso e acquisti di beni e servizi fuori controllo,privatizzazione di servizi, dismissioni patrimoniali assurde, appalti erogati in maniera non trasparente, rapporti clientelari e con settori malavitosi , hanno procurato danni economici assai più devastanti di quelli rilevati dal ministero.
Sergio Dompè, presidente di Farmaindustria, indica quanto i profitti delle industrie farmaceutiche non possono essere messi in discussione, gli sprechi vanno ricercati nel sistema di erogazione dei servizi sanitari.
Il vero nodo è spezzare la spirale dell’intreccio politico-mafioso, che gestisce pezzi significativi e costosissimi del sistema privatistico sanitario, con il corollario di appalti ed acquisti riconducibili a ditte ed imprese dello stesso giro. Il livello di corruzione e malavita organizzata interna alsistemasanitario è il vero cancro.  Le
cliniche convenzionate intascano il Drg (il corrispettivo che paga la Regione per le singole prestazioni)  . Per non parlare del clan degli Angelucci (uno dei quali è senatore), che tra cliniche private e forniture protesiche tra Lazio e Puglia muove un paio di miliardi di euro.
E’ ora che il ministero  si adoperi per il ripristino della legalità.
"Come se non bastasse, il dott.Ciccarelli Nicola direttore amministrativo dell’ASL/FG, nell’esercizio delle proprie funzioni ha incaricato Ricciardi Claudia -inserviente- e Turci Stefania coll.amministrativa a svolgere altre mansioni illegalmente".   
ASL FG Servizi Veterinari
Voglia di giustizia, voglia di legalità. Indagini che rivelano violazioni e abusi di ogni tipo in tutti i centri di potere.
I Servizi Veterinari di Foggia ritengono di poter gestire a proprio uso e consumo le strutture dell’ASL. Infatti si evince quanto segue:costi difitti di Corso Giannone a Foggia, ammonterebbero a costi
vergognosi,sperpero di danaro pubblico, più spese ordinarie e straordinarie; gli appartamenti sono idonei per l’uso destinati?
Vi è del personale che è stato incaricato a svolgere mansioni superiori a quelle per cui è stato assunto ed alcuni sono anche utilizzati ai terminali informatici e autista cosa che non tocca loro perchè si tratta di personale assunto comeausiliario?
Vigilanza precaria, macelli devastati, rifiuti speciali....inoltre vengono elargiti straordinari, missioni, ed alti emolumenti a spese della sanità?
Basta abusi,consumi e sperpero di pubblico danaro.  Michelangelo Benvenuto (...)
Sanità, obbligati a rivolgersi ai privati
Gli italiani sono sempre più poveri a causa della crisi. I soldi disponibili sono appena sufficienti per la pura sopravvivenza.
Ma alle spese per la salute non ci si può sottrarre. Così, visto chela situazione della sanità pubblica è catastrofica e che per avere un appuntamento in ospedale sono necessari mesi
o raccomandazioni, ecco che diventa obbligatorio rivolgersi a strutture private a pagamento. Con tanti saluti alle geniali riforme della sanità varate negli ultimi anni che, pure se partite con finalità di equità e di giustizia sociale, non hanno fatto altro che far precipitare la qualità del servizio offerto e fare esplodere, allo stesso tempo, i costi.
Una ricerca realizzata dal Censis è in tal senso molto significativa. I risultati ci dicono che ben 12,2 milioni di italiani hanno aumentato il ricorso alla sanità a pagamento, dalle prestazioni private. La ragione principale sta nella lunghezza delle liste d’attesa (per il 61,6%) e nellaconvinzione che se paghi vieni trattato meglio (ne è convinto il 18%). La fuga nel privato riguarda soprattutto l’odontoiatria (90%), le visite ginecologiche (57%) e le prestazioni di riabilitazione (36%). C’è anche il rovescio della medaglia considerato che il 69% delle persone che si sono rivolti a strutture sanitarie private reputa alto il prezzo
pagato.
Ci sono poi degli aspetti paradossali ed inquietanti allo stesso tempo. Il 27% degli italiani hanno dovuto constatare che il ticket per una prestazione sanitaria era superiore al costo da sostenere nel privato, pagando tutto di tasca propria. Così, circa un 20% degli italiani si è detto disposto a spendere una somma annuale pari in media a 600 euro per avere una copertura sanitaria integrativa per alcune prestazioni. Una percentuale che sale tra le famiglie con figli, disposte a versare fino a 670 euro all’anno.
La maggioranza degli italiani non conosce però la differenza tra una una polizza malattia e un Fondo sanitariointegrativo, e ignora i vantaggi fiscali del secondo rispetto al primo. In ogni caso Il ticket sulle prestazioni sanitarie è la tassa più odiata dagli italiani, la più odiosa Il 50% degli italiani ritiene che sia una tassa iniqua, il 19,5% pensa che sia inutile e il 30% lo considera invece necessario per limitare l’acquisto di farmaci. In particolare, si
considera ingiusto il dover pagare ticket elevati per le visite ortopediche (lo pensa il 53%), l’ecografia dell’addome (52%), le visite ginecologiche (49%) e la colonscopia (45%). Andrea Angelini(...)
Gentile, serrata laboratori di analisi: diritto allo sciopero non configga con livelli di erogazione dei servizi
L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, comunica che “da oggi i laboratori di analisi accreditati ed in accordo contrattuale con il Servizio sanitario regionale hanno proclamato, nell’ambito del legittimo diritto di sciopero, la sospensione del servizio.
All’origine della protesta, la riduzione delle tariffe per gli esami di diagnostica di laboratorio, approvata dal governo nazionale con decreto ministeriale del 18 ottobre 2012 e pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 28 gennaio.
La Puglia - dichiara l’assessore Gentile - non ha mai espresso parere favorevole rispetto alla scelta operata dall’allora governo Monti e pur tuttavia
ha dovuto recepire tale accordo, in costanza delle procedure di piano di rientro”.
I Direttori generali delle Asl dovranno quindi, da subito, attrezzare le strutture pubbliche dei laboratori dei presidi territoriali ed ospedalieri per evitare possibili disservizi ed impedire che le aspettative delsistema di impresa possano ledere l’altrettanto legittimo diritto dei pazienti ad usufruire della intera rete dei servizi”.(...)
’Regione Puglia metta a punto procedure per controllare spesa sanitaria’
"Provo grande ammirazione per il gesto del direttore generale della Asl di Bari, Domenico Colasanto, che ha denunciato alla magistratura l’anomalia di igienizzanti super costosi di cui si rifornisce la Asl del capoluogo con uno spreco imbarazzante di denaro pubblico. Dopo l’ennesimo episodio di questo tipo invito il governo regionale a mettere in atto strumenti e procedure specifiche per verificare regolarmente le somme impegnate e scoprire altri casi di utilizzo
illegittimo di denaro pubblico attraverso un controllo costante da portare avanti assieme ai direttori generali.
Questa vicenda, assieme a tutte le altre simili a cui stiamo assistendo nelle altre Asl, dimostra che gli attori decisivi della gestione illecita della sanità sono prevalentemente coloro che si occupano dell’utilizzo finale delle risorse, come funzionari e dirigenti, e che la politica, quando è complice, è rea per lo più di connivenza. Speriamo che dopo il buon esempio diColasanto (e in precedenza della direzione generale della asl di Brindisi) anche gli altri direttori generali continuino a monitorare e segnalare tutte le anomalie di questo tipo. Ora tocca al governo regionale partire da questi casi per fare chiarezza sui retroscena illeciti dei meccanismi di impiego della spesa sanitaria e mettere a punto un sistema burocratico trasparente nella gestione della sanità che, non bisogna mai scordare, drena l’80 per cento delle risorse pubbliche regionali". Giovanni Epifani
(...) 
’Servizi socio-assistenziali allo sbando tra sciatteria e sfilacciature nella maggioranza’
La sciatteria di un assessorato alle politiche della salute e alle politiche sociali è venuta in evidenza anche ieri in Consiglio regionale nonostante tutto l’impegno delle opposizioni affinché si mettesse un’ulteriore “pezza” ai gravi ritardi nell’adeguamento ai requisiti delle strutture socio-assistenziali complice il dolce dormire dell’assessore Gentile e della dirigenza assessorile.
L’adeguamento ai requisiti previsto per legge al 6 febbraio 2011, poi prorogato dall’assessore Gentile al successivo 2012 per coloro che avessero avviato il cantiere, poi al 2013, poi al 2014 non ha prodotto effetti e l’unica cosa che lo stesso assessore con i dirigenti dell’assessorato sanno fare è lo stare al fianco e premiare chi non si è adeguato violando le leggi più volte fregando chi con ingenti investimenti e forti sacrifici quegli adeguamenti li ha operati osservando
le leggi.
E lo fa, a termini scaduti il 6 febbraio 2014, con un Ddl del successivo 19febbraio con l’intento di sensibilizzare e responsabilizzare il Consiglio sull’urgenza affinché nella fretta si voti senza piena cognizione di causa dello stato dell’arte ovvero senza relazionare al Consiglio per ciascuna struttura ritardataria in quali condizioni è fermo il cantiere che avrebbe dovuto essere già avviato dal 2012 e che a distanza di due anni non è ancora portato a termine e sopratutto se in un ulteriore anno di proroga l’adeguamento alla fine può essere effettivamente realizzato.
E’ evidente che all’assessore Gentile e all’assessorato sta più a cuore chi viola la legge, vive di opportunismo, ospita persone fragili (anziani, minori a rischio, donne abusate e maltrattate, malati di mente ecc..) in strutture prive dei requisiti strutturali, organizzativi, funzionali, di sicurezza statica, antincendio, elettrica, di igiene e sicurezza del lavoro a discapito di coloro che hanno
osservato la legge facendo ricorso all’indebitamento e all’investimento ed ospita le personefragili in strutture adeguate e controllate.
Viene da chiedersi : in questo anno di proroga dal 2013 al 6 febbraio 2014 chi ha controllato l’avanzamento dei cantieri, in quali condizioni sono ospitate le persone fragili, quale retta viene imposta all’utenza nelle strutture non adeguate?
Di sicuro nessuno a livello dell’assessorato tant’è che se ne ricorda non per tempo e quindi prima del 6 febbraio 2014 ma a termine scaduto ovvero il 19 febbraio per arrivare a proporre una norma che arriva in Consiglio il 25 marzo e che per mancanza dei consiglieri di maggioranza sarà votata nel prossimo consiglio previsto in aprile. Ma ad aprile, a termine scaduto il 6 febbraio, si potrà parlare in termini puramente giuridici di proroga o saremo nel campo della sanatoria o del condono? Parole scomode per la sinistra ma così è!
Ma se la si sente, l’assessore Gentile parla di legalità, di equità, di
imparzialità, di rigore. Chiacchiere!
Per fortuna che i primi a sfilacciarsi sono stati ieriin Consiglio i colleghi di maggioranza che al momento del voto hanno svuotato l’aula impedendo di fatto il prosieguo dei lavori.
Desta sconcerto e per certi versi ilarità il comportamento dell’assessore e del presidente Introna che invitavano noi che eravamo tra i banchi a stare in aula e non chiamavano i loro di maggioranza che alla chetichella avevano lasciato l’aula.
Evidentemente l’assessore Gentile non ha ancora preso coscienza che ha un’opposizione leale decretata dalle urne e un’opposizione silenziosa, strisciante, responsabile nella sua maggioranza fatta di consiglieri non più disposti ad alzare la mano su sciatteria e manchevolezza, assenza di programmazione e di controlli, chiacchiere non seguite da fatti. Una nota,Ignazio Zullo.(...)
Scandalo Sanità inchiesta Black Hole rinviati a giudizio: politici, medici, dirigenti, malfattori,corruttori,
imprenditori...
I procedimenti Black Hole 1 e Black Hole 2 sono stati riunificati in un’unica inchiesta, incentrata sulla corruzione nella sanità bassomolisana e sulle ramificazioni con i centri di potere politici e giudiziari. Le indagini erano partite più di tre anni e mezzo fa: da una rissa fra medici all’ospedale San Timoteo si era sviluppato un filone d’indagine di incredibili dimensioni, che adesso si appresta a essere sottoposta al vaglio del processo.
Per circa 100 indagati il procedimento giudiziario è stato trasferito alla magistratura di Bari il 30 novembre scorso su decisione del Gup del Tribunale di Larino Aldo Aceto.
I provvedimenti di conclusione delle indagini sono stati ricevuti da 112 indagati, numero impressionante per una regione come il Molise che conta trecentomila abitanti. Le richieste di rinvio a giudizio sono per 100 di loro. Un numero che è la cifra di un malcostume dilagante che nel corso degli anni sarebbe diventato – secondo
laricostruzione degli inquirenti – un sistema criminale collaudato con agganci saldissimi fra l’ambiente ospedaliero, fulcro di una gestione clientelare e personalistica, i vertici politici del Comune di Termoli e della Regione Molise, la Polizia Municipale della città adriatica e gli ambienti giudiziari di Larino, senza salvare nemmeno gli ex vertici dei carabinieri provinciali. I nomi di spicco per i quali la Procura chiede il procedimento penale sono tanti: da Remo di Giandomenico e Patrizia De Palma al presidente della Regione Molise Michele Iorio, agli assessori regionali Luigi Velardi e Gianfranco Vitagliano, alla deputata Sabrina De Camillis, all’ex sindaco di Larino Nicola Anacoreta. Ci sono Mario Verrecchia, molti medici e dirigenti Asl (da Rosangela De Palma, cugina di Patrizia, a Nicola Occhionero, Roberto Previati, Alessandro Altopiedi, Antonio Di Paola, Anna Franco), imprenditori e fornitori di attrezzature ospedaliere da Esterino Policella a Ettore Folcando, MaurizioGalasso, e Vincenzo Nuzziello. Nell’elenco anche Ugo Sciarretta, Nik De Palma, il Colonnello Maurizio Coppola, il maresciallo Raffaele Esposto, il carabiniere Luigi Soccio, l’ex comandante della sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri presso la procura di Larino, Giovanni Pagano, gli agenti di polizia giudiziaria: Michele Tenaglia, Orlando Zara e Giancarlo Littera. C’è anche Ruggero Romanazzi, ex carabiniere, difensore dell’ex sindaco di Termoli.
I capi d’imputazione – cioè i reati e gli episodi illeciti – contestati sono ben 117. Reati che spaziano dall’associazione a delinquere alla concussione, truffa, peculato, pratica illegale di aborti. E ancora: episodi di assunzioni truccate, appalti ‘comprati’, tangenti, falsi invalidi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, finanziamenti pubblici illeciti a un’associazione privata, il Cesad, che opera nel settore della ricerca scientifica. Benvenuto Michelangelo
"Questo l’elenco delle 112 persone chehanno ricevuto
l’avviso di conclusione indagini dalla Procura della Repubblica di Larino e – per ognuno – i reati contestati:
DE PALMA Patrizia, ex primario di Ostetricia del San Timoteo, moglie di Remo Di Giandomenico:
Associazione a delinquere, Concussione aggravata, Corruzione, Peculato, Falso ideologico, Abuso d’ufficio, Violazione della legge sull’aborto (aborto clandestino), Truffa, Violenza o minaccia a pubblico ufficiale, Estorsione aggravata, Violazione alle norme valutarie, Violazione alla legge sull’immigrazione clandestina
DI GIANDOMENICO Remo, ex sindaco di Termoli e parlamentare:
Associazione a delinquere, Concussione, Corruzione aggravata, Frode nelle pubbliche forniture, Abuso d’ufficio, Falso ideologico, Violazione alle norme valutarie, Violazione alla legge sull’immigrazione clandestina, Inosservanza ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria
VERRECCHIA Mario, ex manager della Asl di Termoli,consulente di Michele Iorio per la sanità: Associazione a delinquere,
Peculato, Violenza Privata, Abuso d’ufficio, Falso ideologico, Favoreggiamento
DE PALMA Rosangela, medico, cugina di Patrizia De Palma e collaboratrice del Cesad: Associazione a delinquere, Peculato, Abuso d’ufficio
DE PALMA Nicola, fratello di Patrizia De Palma e tuttofare a disposizione di Remo Di Giandomenico: Associazione a delinquere, Concussione, Violenza o minaccia a pubblico ufficiale
FRANCO Anna Natalizia, dipendente ospedale San Timoteo: Associazione a delinquere, Peculato, Violazione della legge sull’aborto (aborto clandestino), Truffa
FUSARO Emiliana, collaboratrice di Patrizia De Palma: Associazione a delinquere, Peculato, Falso ideologico, Violazione della legge sull’aborto (aborto clandestino), Truffa
FERRAZZANO Vincenzo, dirigente Asl Termoli: Associazione a delinquere, Concussione, Abuso d’ufficio
OCCHIONERO Antonio, primario del Pronto Soccorso del San Timoteo: Associazione a delinquere, Corruzione
OCCHIONERO Nicola: Associazione a delinquere,
Corruzione, Favoreggiamento, Abuso d’ufficio
ALTOPIEDE Alessandro, dirigente Asl Termoli: Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso d’ufficio
MASTROBERARDINO Franco, dirignente Asl di Termoli: : Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso d’ufficio, Favoreggiamento
FORTE Maria, dipendente Asl Termoli: Associazione a delinquere, Peculato, Corruzione
CICIOLA Rolando, amministratore del Cesad: Associazione a delinquere, Abuso d’ufficio
LANCI Franco, dirigente Asl Termoli, amministratore Cesad: Associazione a delinquere, Abuso d’ufficio, Violenza Privata
CAMPO Teodoro, dirigente Asl Termoli, amministratore Cesad: Associazione a delinquere, Abuso d’ufficio, Violenza Privata
FIORENTINO Giuseppe, amministratore del Cesad: Associazione a delinquere, Peculato, Abuso d’ufficio
TARTAGLIA Maria Laura, collaboratrice del Cesad: Associazione a delinquere, Concussione, Peculato, Violazione della legge sull’aborto (aborto clandestino), Truffa, Abuso d’ufficio
FLOCCO
Saverio, medico ospedale San Timoteo: Associazione a delinquere, Concussione, Peculato, Corruzione, Favoreggiamento
ZIZZA Nicolina: medico ospedale San Timoteo: Associazione a delinquere, Peculato, Truffa, Favoreggiamento, Falso ideologico
RATENI Antonella: dipendente Asl Termoli: Associazione a delinquere, Truffa, Abuso d’ufficio
DE VITA Leonardo, funzionario Asl Termoli: Associazione a delinquere, Abuso d’ufficio
CUPAIOLI Anna, dipendente ospedale San Timoteo: Associazione a delinquere, Peculato
POLICELLA Esterino , imprenditore,fornitore della Asl di Termoli e del Comune di Termoli: Associazione a delinquere, Concussione aggravata, Corruzione, Abuso d’ufficio, Frode nelle pubbliche forniture, Violazione alle norme valutarie, Favoreggiamento, Rivelazione di segreto d’ufficio
DI PAOLA Antonio Franco, medico: Associazione a delinquere, Concussione, Corruzione, Abuso d’ufficio, Truffa, Falso ideologico, Violazione alla legge sull’immigrazione clandestina
SCIARRETTA
Ugo, ex comandante dei Vigili Urbani di Termoli: Associazione a delinquere, Arresto illegale, Falso ideologico in atti pubblici, Abuso d’ufficio, Violazione alla legge sull’immigrazione clandestina
COPPOLA Maurizio, ex comandante provinciale Carabinieri Campobasso: Associazione a delinquere, Abuso d’ufficio, Falso ideologico, Falso materiale in atti pubblici
LITTERA Giancarlo, agente di polizia giudiziaria: Associazione a delinquere, Peculato, Abuso d’ufficio,Violazione del segreto istruttorio, Falso ideologico, Truffa, Omessa denuncia di reato, Favoreggiamento, Omesso controllo su dati sensibili
PAGANO Giovanni Antonio, carabiniere agente di polizia giudiziaria: Corruzione, Peculato, Truffa, Falso ideologico, Violazione del segreto istruttorio, Omissione e rifiuto di atti d’ufficio, Accesso illegale a dati riservati, Omesso controllo su dati sensibili
ROMANAZZI Ruggero, avvocato, ex sottufficiale dei Carabinieri: Associazione a delinquere, Peculato, Abuso d’ufficio, Falso
ideologico, Violazione del segreto istruttorio
ZARA Orlando, agente di polizia giudiziaria: Associazione a delinquere, Peculato, Falso ideologico, Truffa, Accesso illegali a dati riservati, Omessa denuncia di reato, Omesso controllo su dati sensibili
TENAGLIA Michele, agente di polizia giudiziaria: Associazione a delinquere, Peculato, Falso ideologico, Truffa, Violazione del segretoistruttorio, Accesso illegale a dati riservati, Omesso controllo su dati sensibili
SOCCIO Luigi, sottufficiale dei carabinieri: Associazione a delinquere, Peculato, Violazione del segreto istruttorio, Favoreggiamento, Falso ideologico
ESPOSTO Raffaele, agente di polizia giudiziaria: Associazione a delinquere, Violazione del segreto istruttorio, Favoreggiamento
VERGALLO Oronzo, ufficiale dei carabinieri : Associazione a delinquere, Favoreggiamento
FORTUGNO Stefano Walter, rappresentante ditta prodotti ospedalieri e farmaceutici: Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso
d’ufficio
FOLCANDO Ettore, rappresentante dita prodotti ospedalieri e farmaceutici: Associazione a delinquere, Corruzione, Truffa, Abuso d’ufficio
GALASSO Maurizio, rappresentante ditta prodotti ospedalieri e farmaceutici: Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso d’ufficio
NUZZIELLO Raffaele rappresentante dita prodotti ospedalieri e farmaceutici: Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso d’ufficio
NUZZIELLO Vincenzo: rappresentante dita prodotti ospedalieri e farmaceutici: Associazione a delinquere, Corruzione, Abuso d’ufficio
IORIO Michele, presidente della Regione Molise: Abuso d’ufficio
VITAGLIANO Gianfranco, assessore Regione Molise: Corruzione
DE CAMILLIS Sabrina, deputato Forza Italia: Abuso d’Ufficio
VELARDI Luigi, assessore Regione Molise e dirigente bancario: Concussione aggravata, Violazione alle norme valutarie
ANACORETA Nicola, ex sindaco di Larino: violenza e minaccia a pubblico ufficiale
VITALE Filippo, direttore sanitario San
Timoteo: Abuso d’Ufficio
PREVIATI Roberto, direttore sanitario San Timoteo: Abuso d’ufficio
REGNOLIRoberto, medico ospedale San Timoteo: Abuso d’ufficio
DE CINQUE Giovina, dipendente San Timoteo: Abuso d’ufficio
FERRARA Giovanni, dipendente San Timoteo: Abuso d’ufficio
SENESE Vincenzina, dipendente San Timoteo: Abuso d’ufficio
DE SANTIS Cristiano, dipendente Asl Termoli: Abuso d’ufficio
FRASCATORE Paolo, preparatore di bozze Asl Termoli: Abuso d’ufficio
FERRAZZANO Cristina, videoterminalista As, figlia di Vincevo Terrazzano dirigente Asl Termoli: Abuso d’ufficio
SCARLATELLI Giuseppe, dipendente Asl Termoli e figlio del coordinatore dell’ufficio stampa di Michele Iorio: Abuso d’ufficio
IURESCIA Maria Filomena, dipendente San Timoteo: False informazioni al pubblico ministero
LEPORE Antonio, medico oculista all’ospedale di Larino: Falso ideologico
POTENA Antonio, medicopresso l’ospedale di Larino: Abuso d’ufficio
ALTOPIEDI Gianluca, fratello del
dirigente Asl Termoli Alessandro Altopiedi: Abuso d’ufficio
SCARLATELLI Sandra, dipendente Asl Termoli: Abuso d’ufficio
MONTANARO Carmen, medico: Falso ideologico
RASPAGLIESI Francesco, amministratore Cesad: Abuso d’ufficio
SCHIAVONE Marcello, dipendente ditta di prodotti sanitari di Foggia: Corruzione, Abuso d’ufficio
MAGAZZENO Andrea, maggiore dei carabinieri presso Comando Provinciale di Campobasso: Falso ideologico, Falso materiale in atti pubblico
MENNONE Pietro, ex comandante dei carabinieri di Termoli: Omissione di denuncia di reato, Favoreggiamento
CORVAGLIA Giuseppe, vice brigadiere dei carabinieri: Violazione del segreto istruttorio
DONATO Lucio, tenente colonnello dei carabinieri: Violazione del segretoistruttorio
PRIORE Michele Antonio, sottoufficiale dei Carabinieri: Violazione del segreto istruttorio
GIANNINO Salvatore, maresciallo carabinieri di Termoli: Favoreggiamento, Rivelazione di segreto d’ufficio
SCARAFILE Giuseppe, ex maresciallo
di pg presso la procura di Larino: Concussione
CARUSO Giuseppe, avvocato: Violazione del segreto istruttorio
BOURSIER NIUTTA Edoardo, avvocato difensore del colonnello Coppola: Favoreggiamento
CAPIRCHIO Giovanni, ex segretario Comune di Termoli: Frode nelle pubbliche forniture
PACE Maria Laura, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
D’ARIENZO Domenico, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
DE FENZA Agostino, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
FRANZESEAntonio, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
MANCINI Mario, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
TANASSI Nicola Antonio Arnaldo, ex assessore Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
COLALILLO Nicolino: ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
D’AMBROSIO Alfredo ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
DI IORIO Alfonso ex assessore regionale: Abuso
d’ufficio
DI STEFANO Angelo, ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
GIORGETTA Giovanni Emilio, ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
TORRACO Massimo Romano Idris Assur ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
DI RENZO Giovanni ex assessore regionale: Abuso d’ufficio
MARINOZZI Armando, dirigente vigili urbani di Termoli: Abuso d’ufficio
RINALDIAntonio, vigile urbano di Termoli: Arresto illegale, Falso ideologico in atti pubblici
SCIARRETTA Antonio, vigile urbano di Termoli: Falso ideologico in atti pubblici
CARUSO Matteo, geometra del Comune di Termoli: Concussione
DALLA TORRE Alfredo, dirigente Comune di Termoli: Abuso d’ufficio, Falso ideologico
MAIO Angelo, funzionario centro per l’impiego di Campobasso: Abuso d’ufficio
MARINI Rita, dirigente centro per l’impiego di Campobasso: Abuso d’ufficio
DI MARTINO Dino, imprenditore: Concussione
DI FELICE Enrico: concorso in concussione
DI FELICE Liberato: concorso in concussione
SCIARRETTA
Roberto, consulente di Esterino Policella per gli appalti: Abuso d’ufficio
BISCARO Patrizia: Truffa, Falso ideologico
GIANFELICE Donato: Corruzione
IAMMARINO Flaviano: Corruzione
MASTRACCHIO Luigi: Corruzione
MASTROMONACO Tonino: Corruzione
MASTROMONACO Antonio: Corruzione
PALLADINO Angiolino: Corruzione
ROMANO Franco: Corruzione
SPINA Pardo: Corruzione
ZULLO Angelo: Corruzione
FRATE EMILIO: Corruzione
FRATTURO Ilaria, Truffa, Falso ideologico
POLICELLA Cristiana, figlia di Esterino Policella: Frode nelle pubbliche forniture
LA CECILIA Ciro: Violazione alla legge sull’immigrazione clandestina "(...)
’Corte dei Conti certifica fallimento politico di Vendola’
“Le puntuali relazioni con cui questa mattina il Presidente della Sezione giurisdizionale Eugenio Francesco Schlitzer, il Presidente della Sezione regionale di controllo Raffaele Del Grosso ed il Procuratore regionale Francesco Lorusso hanno inaugurato l’Anno
Giudiziario della Corte dei Conti sono state come sempre motivo di stimolo e di riflessione sulla situazione della Pubblica Amministrazione in Puglia e, soprattutto della Regione. Dalla relazione del Procuratore Lorusso, in particolare, emerge un quadro tutt’altro che roseo e vengono mosse pesanti censure al Governo Vendola su trasparenza, sanità e capacità di legiferare, mentre il dato positivo, quello sulla riduzione dei costi della politica, va ascritto non certo alla Giunta, bensì all’intero Consiglio, quindi a tutti i Gruppi e, in particolare, al nostro che per primo ha proposto i tagli portando poi la proposta alla discussione del Consiglio”.
Lo dichiara il capogruppo del Pdl allaRegione Puglia e Onorevole del Pdl, Rocco Palese, a margine della cerimonia di questa mattina. “L’istituzione del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione, la riduzione dei consiglieri regionali da 70 a 50; la riduzione del componenti della Giunta a 10 con un massimo di 2 esterni; la riduzione
delle indennità e l’abolizione di vitalizi e assegni di fine mandato è un risultato di cui andiamo orgogliosi come consiglieri regionali e come componenti del centrodestra che per primo ha proposto di percorrere questa strada. Quanto, invece, al gran numero di Leggi Regionali bocciate dalla Corte Costituzionale, al caos e alle tante opacità nella gestione della sanità pugliese e alle numerose inchieste in corso, siamo dinanzi ad un conclamato fallimento del Governo Regionale come peraltro noi denunciamo da anni proponendo anche la introduzione di strumenti normativi atti ad inserire meccanismi di controllo sulla quantità e la qualità della spesa, ma il Governo Vendola non ha mai volutoinvertire la rotta, continuando invece a seguire la strada del taglio ai servizi e del mantenimento degli sprechi”.
Vendola: Riconoscimento per lavoro importante
Sono molto contento del riconoscimento di un lavoro importante che abbiamo fatto. La Regione Puglia in un anno è riusciuta a far fronte ad
un piano di rientro dal disavanzo sanitario che avrebbe fatto tremare le vene e i polsi a chiunque. Un piano che ha comportato la chiusura di 21 ospedali e il taglio di 2400 posti letto. La Puglia ha fatto in un anno quello che altre regioni del nord hanno fatto in dieci anni. Anche l’abbattimento del 60% del disavanzo in un anno, è stato uno dei risultati più significativi di questa amministrazione”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta questa mattina a Bari.
“Importante anche il riconoscimento – ha continuato Vendola - sul lavoro che abbiamo fatto di rinegoziazione dei bond conla banca d’affari americana Merrill Lynch, bond che rappresentavano un’ipoteca di morte per l’ente Regione Puglia. Così come sono molto soddisfatto per il riconoscimento del Consiglio regionale della Puglia e, più in generale, della politica pugliese come del punto piu alto di virtuosità in quanto ad
abbattimenti dei costi della politica. Noi abbiamo fatto interventi di riforma radicale, dal taglio dei vitalizi al taglio dell’assegno di fine mandato. Ecco, è vero che noi dobbiamo vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, tuttavia quando ci riconoscono di aver fatto un avanzamento, possiamo anche consentirci di vedere il bicchiere mezzo pieno”.