Orchestra Multietnica Mediterranea, ritmi e suoni del mondo
 







Rosario Ruggiero




Interessante iniziativa musicale l’Orchestra Multietnica Mediterranea, a giorni coronata dalla pubblicazione di un’incisione discografica e da un concerto nella suggestiva cornice della monumentale basilica partenopea di San Giovanni Maggiore.
Dodici musicisti, per questa formazione, provenienti dai più disparati lidi, Italia, Mauritania, Nigeria, Bulgaria, Romania e più, uniti nell’intenzione di fondere culture musicali diverse non solo in maniera concettuale, presentando un repertorio ricco, cangiante ed eterogeneo, commistione di differenti, anche molto lontani, stilemi, ma pure, e soprattutto, in maniera più materiale, da interpreti, introducendo ognuno, nelle esecuzioni, il proprio bagaglio etnico e più ampiamente culturale, individuale e collettivo, originale e caratteristico.
Artisti di differente formazione, tesi a valorizzare l’importanza dell’incontro tra culture diverse e farsi portavoce di tutte le manifestazioni a favore dei
diritti umani; strumenti musicali tradizionali ed esotici; ma soprattutto una inconfondibile modalità di porgere la musica legata alla propria provenienza geografica.
E sono pagine della tradizione popolare meridionale italiana, del repertorio arabo, andaluso, turco, gitano, balcanico o africano, impreziosite dalle inflessioni, i timbri, i melismi, i procedimenti armonici, insomma le atmosfere musicali delle varie parti del mondo.
Un effervescente crogiuolo, un affascinante caleidoscopio, un coinvolgente mosaico di differenti tasselli dei più vari colori, a rendere immagine, quanto più ampia e complessiva, dell’intera umanità musicale.