Disinformazione
 











Senza uno straccio di pudore, i titolari della stampa omologata occidentale hanno relegato l’atroce strage di Odessa di venerdì 2 maggio negli “incidenti” ben guardandosi dal menzionare chi (e come e perché) siano stati gli autori dell’attentato o le tante vittime del massacro.  Pennivendoli succubi della propaganda atlantica.
E dire che le immagini dal vivo della tragedia e i testimoni e gli stessi attivisti che sostengono l’autoproclamato governo di Kiev hanno diffuso senza alcuna censura la dinamica e le responsabilità del tragico evento, provocato da un attacco dei manifestanti pro-Kiev alla Casa dei sindacati della città portuale di Odessa occupata da cittadini russo-ucraini favorevoli all’indipendenza delle regioni orientali e che contestano il governo autoeletto di Kiev. E le vittime – 38 morti oltre trenta feriti – sono stati tutti fra questi ultimi.
Eppure la stampa occidentale dichiara pomposamente di attenersi alla regola aurea
del giornalismo anglosassone – quella delle cinque w: who (chi), when (quando), where (dove), what (che cosa) e why (perché) -  e cioè di non derogare mai dalla norma di spiegare subito sul chi, quando, dove, che cosa e perché un fatto sia successo. Peraltro una norma latina, di Cesare o di Tacito o degli altri autori antichi che non derogavano mai, nei loro scritti, di descrivere l’evento negli “incipit”: qui, quod, quando, quocumque, quomodo, quare, (chi, che cosa, quando, dove, in che modo, perché).
Evidentemente esistono, per loro, morti di serie A e morti di serie B. Una classifica utile esclusivamente agli interessi dei due poli – Londra e New York – dell’Oceano Atlantico.
Certo non ce ne stupiamo. Da tempo anche dai libri di storia è difficile evincere le stragi, gli sterminii di popoli interi e di città intere commessi da chi, poi, la storia la conforma a proprio piacimento, giustificando le “stragi giuste” (o rimuovendole del tutto dalle cronache).
Tuttavia
nell’era della comunicazione globale queste censure, queste menzogne, queste volute rimozioni, valgono ben poco e spesso, sempre più spesso, si rivoltano contro i loro stessi autori, idiotamente in attesa di essere colpiti da un violento ritorno di boomerang. u.g.