PIAZZA NAVONA: SCHIFANI, FERMA CONDANNA DELLE INGIURIE
 











On. A. Di Pietro

ROMA - "Nessuno può condividere le ingiurie ascoltate ieri sera", ed è "dovere di tutti condannare le parole usate e coloro che le usano con intento distruttivo nelle piazze". Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, in apertura di seduta al Senato parlando della manifestazione di ieri sera di girotondi e Idv e sottolineando che Napolitano e il Papa sono figure che "vanno poste al di fuori dello scontro politico".
I girotondi e Antonio Di Pietro hanno sferrato l’attacco al ’Caimano’ e alle sue leggi ’vergogna’. Ma l’unità degli organizzatori va in frantumi quando Beppe Grillo torna a criticare "Napolitano morfeo" e Sabina Guzzanti si scatena contro Papa Ratzinger: Furio Colombo é indignato per i toni della manifestazione e anche il leader dell’Idv sarà costretto a prendere le distanze dai comici. A Piazza Navona la gente c’é nonostante il giorno feriale ed il sole.
Si capisce dalle magliette "Fermiamo il Caimano" e da slogan come "Presidente che
cuccagna la Carfagna" che i manifestanti sanno che dal palco non si userà il fair play e subito il direttore di Micromega Paolo Flores D’Arcais attacca il "piduista Fabrizio Cicchitto" ed il governo che "vuole l’impunità totale di tutti i criminali". Ma un baluardo in difesa del presidente della Repubblica era stato eretto subito dal ’presentatore’ Mattia Stella, che aveva chiesto in apertura l’applauso per il capo dello Stato. Ed infatti nessuno, prima di Grillo, attaccherà Napolitano e nessuno prima di Marco Travaglio si scaglierà contro il Pd. Di Pietro arriva in piazza con largo anticipo e si muove come padrone di casa nella marea di bandiere Idv. I girotondini e gli intellettuali preferiscono l’ombra sotto il palco e defilati fanno la loro prima apparizione pubblica dopo la batosta elettorale Oliviero Diliberto del Pdci e Angelo Bonelli dei Verdi. L’ex pm è fedele agli annunci e picchia duro dopo che aveva definito "mafioso" lo stile del premier per imporre i provvedimenti giudiziari. "C’é in atto un comportamento da nuova P2 - incalza Di Pietro dal palco - proprio P2 perché sono sempre quelli".
E, alludendo ad altre opposizioni, assicura che "quando c’é emergenza democratica si sta al fronte". I manifestanti sembrano apprezzare e anche personaggi famosi: Moni Ovadia grida che serve "una mobilitazione permanente", mentre Fiorella Mannoia spiega che "era assurdo aspettare ottobre per manifestare". Ma l’aria si fa rovente quando, dopo qualche problema tecnico, arriva la voce, e non il volto, del comico Beppe Grillo. "Non ho mai offeso Morfeo. Lui sonnecchia ma poi firma delle cose come il provvedimento sulla banda dei quattro", si sgola dal palco sottolineando la differenza con Pertini, Ciampi e Scalfaro. Ma il capo dello Stato non è l’unico nel mirino del comico che descrive gli ultimi 15 anni della vita politica retti da "un partito unico Berlusconi-Prodi", dove l’indulto è uguale alla blocca-processi e Veltroni-topo gigio "il miglior alleato dello
psiconano". Colombo ascolta sotto il palco e subito si indigna dopo che aveva chiesto garanzie sul fatto che non sarebbe stata una manifestazione contro il Colle e il Pd ma contro le "malefatte" del governo. L’indignazione monta dopo gli insulti, anche volgari, di Sabina Guzzanti e l’ex direttore dell’Unità si sfoga: "Sono indignato, non ho mai partecipato ad una manifestazione in cui dal palco si lanciano offese a chicchesia. Sia Grillo che Travaglio hanno sbagliato intervento". E mentre l’ulivista Giovanni Bachelet abbandona polemicamente la piazza, alla fine anche Di Pietro è costretto a prendere le distanze da Grillo e dalle parole contro il Papa.de Ansa 9.7.08