La crisi ha dimezzato la fiducia degli italiani verso il governo
 











La percentuale di italiani che ha fiducia nel governo si è dimezzata dal 30% al 15% tra il 2007 e il 2013, il periodo più acuto della crisi, nel quadro di un generale peggioramento "della fiducia nelle istituzioni e nei modelli di funzionamento della democrazia". E’ questo uno dei risultati del "Better life index", l’indice sulla qualità della vita e la soddisfazione dei cittadini in 36 Paesi (Pcse più Brasile e Federazione Russa) messo a punto ogni due anni dall’Organizzazione parigina. L’indice esamina la soddisfazione dei cittadini italiani in 11 dimensioni della vita, tra queste redditi e benessere, lavoro e salari, casa, sanità, scuola e formazione, qualità dell’ambiente e soddisfazione personale.
L’Italia, scrive l’Ocse, ha registrato nel 2014 livelli superiori alla media dei paesi presi in esame in 4 delle 11 categorie in questione, e precisamente nell’equilibrio tra lavoro e vita personale, nei redditi e benessere, nelle relazioni sociali
e nelle condizioni di salute. Il nostro paese è nella media per la sicurezza personale, mentre è sotto la media nell’impegno civico, la casa, la soddisfazione personale, la qualità dell’ambiente, lavoro e salari, scuola e formazione.
La famiglia media italiana, si legge nel rapporto, "ha subito un pesante impatto dalla crisi con effetti particolarmente visibili nei settori reddito delle famiglie, occupazione, soddisfazione personale e impegno civico". Tra il 2007 e il 2011, il reddito reale disponibile
per le famiglie è diminuito in Italia del 7% in totale, tra i cali più ampi nell’area Ocse. La diseguaglianza a livello salariale (prima delle imposte e dei trasferimenti) è aumentata del 2% tra il 2007 e il 2010, molto più della media nell’Ocse (+1,2%).
L’impatto più forte della crisi è stato sentito in Italia per il calo occupazionale e il peggioramento delle condizioni sul mercato del lavoro: tra il 2007 e il 2012, il tasso di occupazione è calato di oltre l’1% mentre la
disoccupazione di lungo termine è aumentata di quasi 3 punti percentuali. A sua volta, l’andamento del mercato del lavoro si è fatto sentire sulla soddisfazione personale degli italiani: la percentuale di chi si dichiara ’molto soddisfatto’ è diminuita dal 58% al 40% tra il 2007 e il 2013. Nel periodo della crisi, sottolinea l’Ocse, nei Paesi più colpiti si sono sviluppate nuove forme di solidarietà e di impegno: questo trend è meno chiaro in Italia rispetto ad altri paesi, in quanto la percentuale di persone che hanno detto di aver compiuto atti di solidarietà  è aumentata del 14% mentre quella di persone attive nel volontariato è diminuita di 4 punti tra il 2007 e il 2013.