Il teatro Giordano riapre dopo otto anni
 











Per la serie: come rovinarsi una festa. Doveva essere un giorno glorioso per Foggia, con l’annuncio della riapertura del teatro Giordano, dopo otto anni di chiusura. E invece, a guastare i piani ci pensa una polemica lanciata dalle compagnie teatrali locali, scatenata proprio alla vigilia della conferenza stampa.
Nocciolo della questione è il nome del prossimo direttore artistico. La scelta è ricaduta su Michele Placido, ma il nome dell’artista di origini foggiane (è di Ascoli Satriano), non raccoglie il gradimento degli operatori culturali del territorio. Che a poche ore dalla presentazione, con un provocatorio post su facebook condiviso da numerose compagnie locali, hanno accusato l’amministrazione comunale di non valorizzare le eccellenze del territorio, arrivando a minacciare "l’occupazione di uno spazio pubblico" per protesta.
Di rivoluzionari, però, non c’era traccia durante la conferenza stampa. E così, dopo aver annunciato il count
down verso il 9 agosto  -  data in cui il teatro dovrebbe essere donato nuovamente alla città  -  il sindaco Gianni Mongelli ha spiegato le varie tappe e le vicende che hanno portato all’individuazione di Michele Placido come direttore artistico.
"Non posso accettare che sia le compagnie che esponenti del centrosinistra parlino di porcata o sceneggiata  -  spiega Mongelli (che non guiderà la coalizione alle prossime elezioni perché sconfitto alle primarie)  -  ed è una polemica incomprensibile. Quello che abbiamo fatto è molto lineare  -  prosegue  - dato che il Comune di Foggia è socio del Teatro Pubblico Pugliese, abbiamo valutato che il passaggio più rapido per garantire la migliore riapertura del teatro fosse quella di concordare con questo soggetto una strada per rilanciare le attività culturali e programmare una stagione qualitativamente importante. Il Teatro Pubblico Pugliese si è reso immediatamente disponibile
individuando, su nostra sollecitazione, in Michele Placido la professionalità capace di coordinare la programmazione".
L’attore e regista presterebbe la sua collaborazione  "a titolo gratuito, salvo un rimborso spese che sarà erogato direttamente dal TPP  -  evidenzia Mongelli  -  e la convenzione avrebbe valore per un anno, poi la futura amministrazione potrà decidere se rinnovarla o meno, senza alcun costo".
In sostanza gratis e senza vincolo per il prossimo sindaco. E anche ieri sera Mongelli e Placido si sono sentiti telefonicamente, concordando un incontro a Foggia nei prossimi giorni, convocando anche associazioni e compagnie. "Io mi ero dato da fare anche in passato  -  assicura il sindaco - e ad esempio avevo contattato Renzo Arbore, che si era detto onorato ma aveva dovuto declinare anche per delicate questioni personali". Nel frattempo, si è confrontato anche con i più rappresentativi tra i candidati alla poltrona di primo cittadino:
"Solo uno ha fatto il Ponzio Pilato".  A lavarsene le mani, per ora, sarebbe il candidato sindaco di centrosinistra, Augusto Marasco, con cui Mongelli ha qualche conto in sospeso dalle scorse primarie. E nella lista di Marasco c’è anche Mario Pierrotti dell’Oda teatro (che tante vicissitudini aveva vissuto nel recente passato con la Provincia di Foggia) 
Polemiche a parte, la delibera per incaricare
Placido è pronta e può essere firmata da un momento all’altro. "Ieri sera la giunta era favorevole e mi ha invitato a firmare  -  rivela Mongelli  -  ma per opportunità politica non l’ho fatto, volevo prima spiegare la questione alla città.Fulvio Di Giuseppe-repubblica