Legge 194 e sue applicazioni
 











Il Forum delle associazioni familiari della Puglia, accompagnato dal vicepresidente nazionale, Giuseppe Barbaro, è stato ricevuto oggi dalla III Commissione regionale, nel quadro della discussione del Piano Sanitario regionale, approvato dalla Giunta regionale il 13 giugno scorso.
Il Forum, unitamente alle 36 associazioni che lo compongono e ai suoi Comitati provinciali, ha elaborato un documento che si sofferma sulle criticità contenute nella proposta della Giunta ed in particolare sul ruolo che strutture pubbliche e private devono esercitare nella prevenzione dell’aborto volontario, secondo quanto previsto dalla legge 194.
In questo senso si chiede che venga riconosciuto il ruolo dei consultori privati, dando così vita realmente ad un servizio pubblico integrato e che in questo sistema i Consultori possano avvalersi dell’opera di formazioni sociali di base e di associazioni di volontariato, dedicate al sostegno della donna in difficoltà, ma
desiderosa di portare a termine la sua gravidanza.
Si chiede anche che venga riformulata la scheda di rilevazione degli aborti volontari, prevedendo il monitoraggio delle cause che inducono la donna a richiedere l’Ivg, ed alle malformazioni fetali rilevate mediante riscontro anatomo-patologico, dopo un aborto cosiddetto "terapeutico".
In materia di "contraccezione d’emergenza" si chiede che venga esplicitato il meccanismo d’azione anti-nidatorio della "pillola del giorno dopo", in nome del quale deve essere consentito al personale sanitario di appellarsi all’obiezione di coscienza.
Tra i molti temi toccati, si chiede anche che venga eliminata la norma che prevede il riposizionamento dei ginecologi obiettori, una norma che, oltre ad essere fortemente discriminatoria, priverebbe la donna del diritto di vedere integralmente applicata la legge 194, particolarmente nella parte che prevede una attenta analisi ed il tentativo di rimozione delle cause che hanno indotto la stessa alla
richiesta di Ivg.
In considerazione della complessità delle tematiche in questione, il Forum ha infine richiesto che la materia degli emendamenti proposti venga stralciata dal testo del Piano Sanitario regionale e, almeno per quanto riguarda il tema dei Consultori Familiari, sia fatta oggetto di un provvedimento normativo organico ad hoc, che rispetti la necessità, in tale materia, di una integrazione fra l’aspetto sociale e quello sanitario, anche sul piano della interlocuzione istituzionale.