“Servizi neuropsichiatria infantile, l’Assessore Gentile è fuori strada”
 











Ass. Elena Gentile

"Leggere la risposta dell’assessore Gentile ad un genitore - che richiamava la giusta attenzione delle Istituzioni sulle liste di attesa in neuropsichiatria infantile - definendola una semplice questione di difetto di comunicazione del pediatra o di mancato accesso al servizio di prenotazione CUP-net, è semplicemente disarmante.
Il servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza non si limita alla visita e alla prescrizione di accertamenti diagnostici o a presidi terapeutici ma è tenuto alla presa in carico globale e a lungo termine dell’infante o dell’adolescente e della famiglia.
Ed infatti, la L.R. 30/98, evidentemente sconosciuta all’Assessore, prevede che il Servizio di Neuropsichiatria Infantile si occupi della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza mediante lo svolgimento delle attività di prevenzione primaria e secondaria dei disturbi neuropsichici dell’età evolutiva,
nonché della prevenzione e della riduzione della sequela di malattie neuropsichiche dell’età evolutiva accanto ad attività specialistiche psichiatriche dell’età evolutiva, ed interventi di psicoterapia per i problemi psichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza a salvaguardia della salute mentale del minore e della qualità della vita del nucleo familiare.
L’ intervento specifico della neuropsichiatria infantile è di supporto all’integrazione scolastica per soggetti con disturbi neuropsichici in età evolutiva, nonché di tutela e risocializzazione dei pazienti degenti in istituti neuropsico-pedagogici o in istituti assistenziali favorendo la deistituzionalizzazione.
E’ evidente che va effettuata una riprogrammazione della distribuzione territoriale dei Centri di neuropsichiatria infantile sul territorio dell’ASL Bari che oggi è servita da un Centro per la città di Bari con articolazione a Triggiano, uno a Bitonto, uno ad Altamura con articolazione a Santeramo e un altro a
Putignano con articolazione a Monopoli, tutti con équipe incomplete nelle figure pluri-specialistiche indispensabili alla valutazione multidisciplinare della persona. Distribuzione territoriale che si caratterizza per essere scarsa su un territorio così vasto e poco implementata nelle figure professionali occorrenti.
La lettera di quel genitore avrebbe dovuto indurre l’Assessore a riflettere e fare il punto sull’attuale organizzazione in funzione dei reali bisogni ma ha prevalso, come al solito, il delirio dell’autoreferenzialità. Per l’Assessore Gentile sbagliano sempre gli altri, in questo caso il pediatra di famiglia e quel padre che non si è rivolto al servizio CUP-net.
Lei è perfetta! Peccato che la sua perfezione non coincida con l’efficiente risposta ai bisogni di salute dei cittadini". Nota Ignazio Zullo