Papa Francesco: "Corrotti, schiavisti e fabbricanti di armi renderanno conto a Dio"
 











"Voi pensate che i corrotti, quanti fanno la tratta delle persone umane o i fabbricanti di armi siano davvero felici? Non lo sono". E sappiano che "nell’aldilà dovranno rendere conto a Dio" del male compiuto. E "dall’altra parte" non porteranno con sè né "soldi, né potere, né orgoglio".
Con queste parole, durissime, Papa Francesco illustra l’inferno che attende chi lucra sull’onestà altrui, sulle guerre e sulla pelle degli altri, nel corso dell’Udienza Generale seguita da oltre 35mila persone in piazza San Pietro. Che il Pontefice affronta dopo essersi ripreso da una leggera indisposizione e dopo aver incontrato i malati radunati nella Sala Nervi per evitare loro il caldo.
Il Pontefice dedica l’udienza alla illustrazione del settimo dono dello Spirito, il "timore di Dio". "Apre il cuore degli uomini alla bontà, alla misericordia", premette Bergoglio, ma "il timore di Dio è anche un allarme di fronte alla pertinacia nel peccato. Quando una
persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, la vanità, il potere, l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta. Attenzione! Con tutto questo potere, con tutti questi soldi, con tutto il tuo orgoglio e tutta la tua vanità, non sarai felice".
Dall’altra parte, osserva Papa Francesco, "possiamo portare soltanto l’amore che Dio padre ci dà, le carezze di Dio, accettate e ricevute da noi con amore. E possiamo portare quello che abbiamo fatto per gli altri. Non mettete speranza nel potere, nei soldi, nell’orgoglio e nella vanità, non possono prometterci niente".
"Penso per esempio - prosegue il Santo Padre - alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; voi pensate che una persona corrotta sarà felice dall’altra parte? No! Ma tutto il frutto della sua corruzione ha corrotto il suo cuore. Penso a coloro che vivono della tratta di persone e del lavoro
schiavo: voi pensate che questa gente ha nel suo cuore l’amore di Dio? Uno che sfrutta le persone con il lavoro schiavo? No!".
"Penso - aggiunge il Pontefice argentino - a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre. Sono sicuro che se faccio la domanda: quanti di voi siete fabbricatori di armi? Nessuno! Questi non vengono a sentire la parola di Dio, questi fabbricano armi e sono mercanti di morte. Che il timore di Dio faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio!". 
Poi, in diretta tv, il Papa ricorda la Giornata contro il lavoro minorile, che si celebrerà domani. "Decine di milioni di bambini - ha detto Francesco - sono costretti a lavorare in condizioni degradanti, esposti a schiavitù e abusi, maltrattamenti e discriminazione. Auspico vivamente che la comunità internazionale possa estendere la protezione sociale dei minori per debellare questa piaga. Rinnoviamo tutti il nostro impegno, in particolare le famiglie, per
garantire a ogni bambino e bambina la salvaguardia della sua dignità e la possibilità di una crescita sana. Una fanciullezza speranza permette ai bambini di guardare con fiducia alla vita e al futuro".
"Vi invito tutti a pregare la Madonna, che ha avuto Gesù bambino in braccio, a pregarla per questi bambini e bambine che sono sfruttati con il lavoro e con gli abusi" conclude il Papa, mostrando il volantino con lo slogan: "Tutti insieme contro il lavoro minorile".