Tendenze dei consumi e carrello della spesa
 











Bari capitale della “Sud Valley”, guida di una regione che ha saputo sfidare la crisi ripensando completamente la punta di diamante del suo sistema produttivo: la filiera agroalimentare. Per capire come sono cambiati in questi anni i gusti dei consumatori e come le agroindustrie si sono adattate a questi cambiamenti bisogna partire proprio dai carrelli della spesa baresi.
Osserva Italia, il sito di Affari&Finanza (supplemento economico di Repubblica) dedicato al mondo dei consumi e nato dalla collaborazione con Conad e Nielsen, ha scelto proprio Bari per muovere i primi passi fuori dal web e organizzare la prima tappa del suo viaggio verso le filiere d’Italia. Non a caso il forum si intitola "Filiere in crescita: la lezione della Sud Valley" e si svolge oggi nel Salone degli affreschi dell’Ateneo barese. Alla tavola rotonda, che sarà coordinata dai giornalisti di Repubblica Stefano Costantini e Roberto Mania, parteciperanno Vincenzo Divella,
ad del gruppo Divella, Luca Granata, direttore generale del Consorzio Melinda, Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabrizio Nardoni, Francesco Pugliese, ad di Conad, e Giovanni Fantasia, ad di Nielsen. Il forum sarà concluso dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.
La tavola rotonda sarà l’occasione per coinvolgere tutti gli attori del comparto agricolo, analizzare la crisi e individuare possibili soluzioni. Per questo motivo la scelta della prima tappa di Osserva Italia (che analizza l’andamento dei consumi sulla base di dati forniti ogni giorno da Conad e Nielsen) è caduta su Bari. La città è capoluogo di una regione a forte vocazione agricola che conserva e tende a rafforzare primati nazionali di assoluto rilievo. È in Puglia che secondo dati Coldiretti nel 2013 sono state prodotte 1 milione di tonnellate di grano duro. In barba alla crisi, una prestazione migliore del 10,7 per cento rispetto
al 2012. Ma nel settore agroalimentare
i primati pugliesi non si contano e rimangono indiscussi rispetto ai quantitativi nazionali: il 68 per cento dell’uva da tavola italiana viene dalla Puglia, così come il 35 per cento del pomodoro, il 30 per cento delle ciliege, il 35 per cento di mandorle e olive. Sempre secondo Coldiretti in un anno le esportazioni del settore sono cresciute del 13,6 per cento. Per l’ad di Conad, Francesco Pugliese, la scelta di Bari come prima tappa del viaggio nelle filiere si spiega proprio con i suoi primati in ambito agricolo: "La città è capoluogo di una regione a forte vocazione agricola. Da qui arrivano esempi virtuosi di filiere agroalimentari che si sono imposte sul mercato seguendo il modello cooperativo". Concorda Romolo De Camillis, direttore retails di Nielsen Italia: "Il convegno di Bari rappresenta una tappa importante per studiare questi esempi virtuosi", Esempi virtuosi che troveranno spazio nel corso della tavola rotonda: dal gruppo Divella,
340 milioni di fatturato nel 2013, il 40 per cento dei quali ottenuti all’estero, allo stabilimento Granarolo di Gioia del Colle che lavora 85 milioni di litri di latte provenienti da soci pugliesi, fino alle case history di successo
come quello del gruppo Melinda e dell’azienda ortofrutticola Giuliano di Turi che ha valorizzato la sua produzione di uva e ciliege ferrovia anche all’estero.
Ma il convegno di Bari sarà l’occasione rovesciare la prospettiva e ripensare la filiera agroalimentare partendo dall’analisi dei consumi. Anche la Puglia verrà raccontata attraverso il contenuto del carrello della spesa dei suoi consumatori. Nel corso della tavola rotonda sarà presentata una ricerca sulle "Scelte dei consumatori di oggi" messa a punto da Nielsen. Lo studio analizza in che modo sono cambiate le abitudini di acquisto e fotografa consumatori più informati e sempre più alla ricerca del risparmio. Del resto che i consumi medi mensili siano calati ai livelli più bassi dal 2004 lo ha
certificato anche l’Istat nella sua ultima indagine. Ma la ricerca Nielsen amplia il suo raggio d’azione, analizzando anche l’evoluzione dei consumi alimentari. Cambiano i menù e le occasioni di consumo, si cerca di coniugare il risparmio con la buona cucina. E così in Puglia dal giugno 2013 a maggio 2014 aumentano del 7,2 per cento i pasti fatti in casa e contestualmente diminuiscono dell’8 per cento i consumi di primi piatti pronti e surgelati. Quando la crisi, oltre all’ingegno, aguzza anche il palato. Antonello Cassano,repubblica

la ricerca di Nielsen per il primo forum di Osserva Italia