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La sfida di Matteo,Napolitano: "Su riforme non agitare spettri di svolte autoritarie"
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Nessuna mediazione è possibile. Anche perché "a ogni giorno di ostruzionismo corrisponde, per me, un punto guadagnato nei sondaggi", spiega Matteo Renzi ai suoi fedelissimi. Per il momento va bene così. "Siamo alla prova di forza finale. Vogliono andare fino al 15 agosto? Ok, tanto io non vado in ferie". Il punto semmai è un altro: "Questo Parlamento è a un bivio: o dimostra di essere capace di cambiare facendo le riforme o si condanna da solo e si torna a votare". La trattativa non è un’ipotesi sul campo. Il premier la snobba senza mezzi termini: "Figuriamoci". Ieri ha sbattuto la porta in faccia persino all’alleato principale, Forza Italia. Napolitano: "Su riforme non agitare spettri di svolte autoritarie" -"Non si agitino spettri di insidie e di macchinazione di autoritarismo" sulla riforma del Senato. Lo chiede il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’associazione della stampa parlamentare. Per il presidente della Repubblica è necessario "superare l’estremizzazione dei contrasti" nella "espressione del dissenso" sulle riforme. L’incontro con i giornalisti è l’occasione per difendere le riforme e fermare le accuse del M5S che parlano di "svolta autoritaria" del governo su questo tema. Un’estremizzazione che il capo dello Stato definisce "ingiusta e rischiosa". "Non si agitano spettri di insidie e macchinazioni autoritarie e non si miri a un nuovo nulla di fatto". Sulle riforme - dice - la "discussione è stata libera, estremamente articolata, non c’è stata improvvisazione o improvvida frettolosità". Chiede a tutte le forze politiche uno sforzo di mediazione per sciogliere tutti i nodi sul tavolo. "Perché ricercare le più ampie convergenze in Parlamento su leggi di revisione costituzionale - dice - , ovviamente significa dialogare e cercare intese -anche attraverso inevitabili mediazioni tra forze schierate su opposte posizioni politiche e in competizione tra loro nell’arena elettorale". Perché senza "ampie convergenze" ci troveremmo ancora una volta davanti al naufragio della revisione della seconda parte della Costituzione. E ricorda che quello delle riforme "è un impegno di cui il governo Renzi si è fatto iniziatore su mandato dello stesso Parlamento" che si espresse "a schiacciante maggioranza" nel maggio 2013. Ma non dimentica altri obiettivi: "la crescita e la disoccupazione giovanile". Indica come "priorità" di ogni riforma "l’imperativo categorico della crescita dell’occupazione, in particolare quella giovanile" e ricorda che la ripresa in Italia e in Europa "è tuttora incerta" ed è legata a "riforme strutturali". Ricorda che "la ripresa dell’economia italiana ed europea è tuttora incerta" e aggiunge che "la riforma dell’assetto parlamentare non è meno importante delle riforme del mercato del lavoro e della spesa pubblica". Sul testo della legge elettorale varato in prima lettura alla Camera afferma che è "destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalità che possono indurre a concordare significative modifiche" Rivolgendosi ai giornalisti, il capo dello Stato ha assicurato che resterà nel suo incarico per garantire la continuità istituzionale nel semestre di presidenza italiana dell’Ue. Alla stampa parlamentare dice ancora: "non esercitatevi in premature e poco fondate ipotesi e previsioni. Io sono concentrato sull’oggi e ho innanzitutto ritenuto opportuno e necessario garantire la continuità ai vertici dello stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea". Nel suo lungo intervento il capo dello Stato si è soffermato anche sui recenti fatti di cronaca. "Spontaneo e profondo è l’orrore che suscitano in ogni persona sensibile notizie e immagini come quelle delle stragi di disperati, adulti, donne, bambini, nei nostri mari". Lo stesso sentimento che si prova di fronte alle immagini "di tanti incolpevoli e inermi uccisi nei bombardamenti su Gaza in una spirale di uso indiscriminato della forza di cui è innegabilmente parte il fittissimo lancio di missili su Israele", dice. "Non c’è ancora tra noi una percezione Consapevole delle dimensioni di fenomeni che configurano ormai una crisi complessiva e pericolosissima della comunità internazionale e del tentativo di fondare un nuovo ordine mondiale multipolare dopo la rottura dei vecchi insostenibili e precari equilibri", conclude il capo dello Stato.
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