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Napolitano: "Crisi estere angosciose, serve Ue coesa"
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Le tante "angosciose" crisi internazionali e il dramma dell’immigrazione devono spingere a una "coesione nuova della comunità internazionale e, in primis, per il consolidamento dell’Ue intesa come baluardo di democrazia, libertà e giustizia". E’ il richiamo del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Meeting di Cl a Rimini. Le "periferie" ci riguardano da vicino. Prendendo spunto dal tema di quest’anno del Meeting, giunto alla 35/ma edizione, il Capo dello Stato sottolinea che "le "periferie" non sono lontane, fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto, e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino. Esse - ammonisce - non possono e non devono consumarsi senza risvegliare la nostra coscienza e la nostra attenzione, senza suscitare il nostro coinvolgimento emotivo e morale. Devono anzi essere forte monito e stimolo ad agire per una coesione nuova della comunità internazionale e, in primis, per il consolidamento dell’Unione europea intesa come baluardo di democrazia, libertà e giustizia". "In questo contesto - rileva Napolitano - dominante è la dimensione umana dei drammi che affligono il mondo d’oggi. L’uomo non è d’altronde solo. E’ parte di una realtà in cui l’interazione con gli altri e il confronto con la diversità devono essere fonte di ispirazione e di ricchezza per il superamento di fatali contrasti". Il presidente della Repubblica considera "angoscioso il dramma silenzioso di chi ancora oggi vede calpestati i propri diritti, di chi ha smarrito ogni speranza e di quanti vivono ancora in condizioni di indigenza e povertà e faticano a costruire un futuro di serenità per se stessi e per le proprie famiglie". Il riferimento del Capo dello Stato è alle vittime delle crisi internazionali in corso. "Le drammatiche vicende irachene e siriane, le angosciose condizioni in cui versa la Striscia di Gaza per effetto del conflitto tra Hamas e Israele, la situazione estremamente critica della Libia, gli scontri armati in Ucraina e le tensioni nei rapporti con la Russia, i focolai di contrapposizione che si moltiplicano ovunque nel mondo e la connessa tragedia delle migrazioni di massa sono le manifestazioni più dolorose e acute della complessità e della fragilità del quadro internazionale", conclude Napolitano.
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