Napolitano: identificarsi principi e valori Costituzione
 







di Alberto Spampinato




Presidente Giorgio Napolitano

’’Credo che in Italia ci siano questioni ancora aperte per quello che riguarda la piena identificazione che ci dovrebbe essere da parte di tutte le componenti della societa’ nei principi e nei valori della Costituzione’’. Ha detto Giorgio Napolitano prima di lasciare la Finlandia. Da questa identificazione, ha spiegato, dovrebbe nascere ’’un forte moto di patriottismo costituzionale, per il quale credo ci siano le condizioni. L’Ansa e altre agenzie hanno sintetizzato a caldo: ’’Non tutti si riconoscono nella Costituzione’’.
Subito dopo il Quirinale ha precisato: il titolo ’’non corrisponde’’ a quel che il capo dello Stato ha voluto dire. Probabilmente l’affermazione e’ risultata piu’ forte di quel che voleva essere, o ha pesato l’enfasi negativa su una dichiarazione che nelle intenzioni voleva avere un tono esortativo.
I giornalisti che hanno seguito Napolitano nella visita di Stato in Finlandia da due giorni cercavano di avere una sua
interpretazione autentica dell’episodio di martedi’ mattina a Porta San Paolo, dove celebrando l’ 8 settembre e’ sembrato cogliere una evidente divergenza fra le affermazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha voluto ricordare i caduti della Repubblica di Salo’, e le sue parole che hanno indicato il rifiuto di aderire alla repubblica fascista, pagato da molti con la deportazione e la morte in prigionia, come un atto fondativo della Resistenza e della Repubblica democratica. Una questione delicata da valutare sotto il profilo politico.
Percio’, nella conferenza stampa finale, i cronisti hanno fatto vari ’assalti’ per spingere il presidente a superare la comprensibile riluttanza a parlare di questioni di tale delicatezza e per di piu’ all’estero. Prima, la questione e’ stata presa alla larga, con una domanda sulla Finlandia che, su questioni di 60 e piu’ anni fa, come le lacerazioni rispetto all’invasione sovietica del ’39-’40, sembra aver maturato da tempo una
memoria condivisa e non sta a riaprire vecchie piaghe, mentre in Italia... ’’Io parlo solo della Finlandia’’, ha messo le mani avanti Napolitano, ’’mi dicono che qui hanno metabolizzato e non siano rimasti risentimenti ne’ tentazioni isolazioniste’’. Presidente, e’ stata la seconda domanda, lei capisce su quale tema italiano vorremo che rispondesse, ma non vogliamo forzarla ne’ nasconderci dietro le parole.
Le chiediamo: fra i freni che ostacolano l’integrazione europea, non ci sono rigurgiti di antisemitismo e tentazioni nostalgiche che affiorano in vari parti d’Europa? Napolitano ha risposto con la frase citata all’inizio, e ha aggiunto che i principi della nostra Carta sono ’’tutt’uno’’ con quelli della Costituzione europea richiamati nel Trattato di Lisbona. Dunque, e’ sembrato di capire, in Italia quella ’’questione aperta’’ si riflette sulla volonta’ di costruire l’Unione politica. In Europa, ha aggiunto il capo dello Stato, quel che frena e’ soprattutto l’euroscetticismo di
alcune forze politiche e di alcuni governi che attribuiscono all’Europa ogni colpa, anche delle loro insufficienze.
E’ seguito un terzo ’assalto’, molto aperto: come giudica le parole del ministro della Difesa che ha difeso militari che guerreggiarono contro l’alleanza di cui l’Italia faceva parte? ’’Non ho alcun commento da fare, il mio punto di vista - ha risposto Napolitano - l’ho espresso a Porta San Paolo e credo sia lo stesso della Costituzione repubblicana. Non ho tirato nessuno per la giacca e non ho risposto: ho svolto l’intervento che avevo scritto prima e ho parlato per ultimo come era previsto’’. Ma quando lei parla della ’’piena identificazione che ci dovrebbe essere’’, hanno insistito i giornalisti, pensa che in Italia cio’ conti piu’ che in altri Paesi? ’’Non ho detto questo. Ho ripetuto quel che dico da tempo: occorre un forte moto di patriottismo costituzionale, ci sono condizioni e questo non c’entra nulla con alcune modifiche della seconda parte della
Costituzione’’.Ansa