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LEHMAN IN BANCAROTTA AFFONDA LE BORSE |
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Dopo aver scosso l’Asia arriva in Europa il ciclone innescato dalla bancarotta di Lehman Brothers e la scalata di Bank of America a Merrill Lynch. Gli indici guida delle principali piazze perdono oltre il 3% e i più colpiti sono ovviamente i titoli del settore finanziario. Affondano i bancari con Ubs in calo del 7,2%, Barclays l’8,70%, Royal Bank of Scotland l’7,12%, Credit Agricole il 9,12%, Societé Generale l’8,71%, Deutsche Bank il 5,5% per cento. Gli ordini in vendita però si spalmano su tutto il listino: Telefonica cede l’1,95%, Endesa il 2,72%, Bhp Billiton il 4,11%, British Airways il 3,98%, Bayer il 3,16%, Lufthansa il 2,36 per cento. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: - Londra -2,72% - Parigi -3,43% - Francoforte -2,90% - Madrid -2,82% - Milano -3,06% - Amsterdam -2,94% - Stoccolma -2,91% - Zurigo -2,28%. ASIA SCOSSA DAL CICLONE -4% - In Asia le poche Borse aperte (molte sono rimaste chiuse per festività, compresa Tokyo) capitolano con perdite che arrivano a toccare il 5% in India. "La paura di un rallentamento della crescita economica è amplificata - commenta un gestore - da questi eventi con un implicazione sull’attività economica globale". E nelle sale operative coniano un neologismo, non sono più vendite da panico ma addirittura "vendite catartiche". "Abbiamo bisogno di queste vendite catartiche - dice un operatore - per dire che siamo arrivati al fondo". Tra i finanziari Macquarie Group segna un tonfo dell’11%, Babcock&Brown il 15%, Shin Kong Financial il 6,9%, Indiabulls il 12%. Tengono materie prime, minerari e petroliferi. Lihir Gold fa un balzo del 15%, Newcrest Mining sale del 7,7%. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico: - Tokyo (chiusa per festività) - Hong Kong (chiusa per festività) - Shanghai (chiusa per festività) - Taiwan -4,09% - Seul (chiusa per festività) - Sydney -1,76% - Bombay -5,49% (seduta in corso) - Singapore -3,09% (seduta in corso) - Kuala Lumpur -1,72% - Giakarta -1,56% - Bangkok -1,36%. LEHMAN BROTHERS GETTA LA SPUGNA E CHIEDE BANCAROTTA Lehman Brothers getta la spugna e annuncia che chiederà l’ammissione al Chapter 11: dopo un week end di febbrili trattative, in cui sembrava profilarsi una via d’uscita per la più piccola delle banche d’affari statunitensi, la situazione è precipitata con l’abbandono delle trattative da parte di Bank of America prima e di Barclays poi. La richiesta - ha comunicato la società - sarà presentata presso la Us Bankruptcy Court nel southern district di New York e riguarderà la sola holding, non le sue sussidiarie. Lehman, sotto la guida dell’amministratore delegato Richard Dick Fuld, continuerà nel frattempo a esplorare le possibilità per la vendita delle operazioni di broker-dealer e continuerà a trattare la cessione della divisione dell’asset-management. Fuld, scampato alla crisi di Ltcm, finisce così per soccombere alla crisi subprime che, iniziata poco più di un anno fa, non accenna a mollare la presa. Una crisi in cui Lehman Brothers può vantarsi di una magra consolazione, quella di essere il primo grande nome di Wall Street a fallire. Bear Stearns si era trovata in marzo in una situazione simile ma le autorità americane avevano messo a punto un salvataggio ad hoc consegnandola nelle mani di JpMorgan. Sempre le autorità sono intervenute appena sette giorni fa per salvare, questa volta tramite il commissariamneto, Fannie Mae e Freddie Mac. Ma a Lehman le autorità hanno chiuso la porta e, nonostante l’aiuto offerto nelle trattative e nel superare le difficoltà, hanno rifiutato di utilizzare denaro pubblico per salvare un’altra banca in crisi. Eppure nel corso di quello che è stato un week-end ’memorabile’ per Wall Street, per Lehman Brothers sembravano essersi aperti degli spiragli di soluzione. Alcuni papabili candidati avevano risposto all’appello lanciato ma, alla fine, si sono tirati indietro visto che, a loro avviso, senza aiuto del governo non si poteva risollevare la banca. Così prima Bank of America, poi Barclays hanno dato forfait lasciando Lehman Brothers senza altre possibilità che la bancarotta, che giunge alla chiusura di una settimana nera, il titolo ha perso il 95%. La pressione su Lehman, già alta negli ultimi mesi, è giunta alle stelle dopo che la coreana Kdb si è ritirata dalle trattative per una possibile partnership che si sarebbe tradotta in capitali freschi per la più piccola delle banche d’investimento statunitensi. Il titolo ha inizio a tracollare, tanto da spingere l’istituto a svelare prima del previsto i risultati trimestrali. Una comunicazione, questa, che non ha fatto altro che complicare il quadro e sfiduciare ancor di più gli operatori. 2008-09-15 Ansa |
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