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Gasdotto, patto sindaci-Vendola: "Troviamo un nuovo approdo"
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"Un tavolo tecnico congiunto" al quale siederanno Regione Puglia e Comuni del Salento si occuperà di individuare "alternative localizzative" al gasdotto Tap (Trans adriatic pipeline) il cui approdo al momento è stato individuato sul litorale di San Foca a Melendugno. Le proposte che emergeranno, saranno poi discusse in una "Commissione tecnica mista, Governo-Regione Puglia, che avrà sei mesi di tempo per approfondire le alternative localizzative". E’ quanto emerso oggi al termine di un incontro tra il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e una delegazione di sindaci del Salento. "Diciamo no a San Foca e Melendugno - ha detto Vendola - e facciamo partire il tavolo tecnico, con il coinvolgimento dell’Anci, per approfondire alternative localizzative, anche sulla base dello stimolo del presidente del Consiglio ai sindaci del Salento". Una posizione che sbatte con quella del colossso Tap, ribadita anche oggi dall’ad: "Non crediamo che ci sia un sito alternativo che abbia le stesse qualità tecniche ambientali come quello d San Foca. Abbiamo un progetto approvato su di un’area dove la commissione VIA e il ministero dell’Ambiente dicono che l’area è meno impattante. Occorrerebbe trovare un’area a pari qualità ambientali. Noi ci teniamo che si parli di cambio di approdo sulla base di elementi di natura tecnico ambientale - ha sottolineato - non può essere un tema umorale, collegato alla stagione dell’olio". Un messaggio chiaro dunque, quello dell’ad Gianpaolo Russo, che ha spiegato: "Tap è a Melendugno da ottobre 2010 ufficialmente con documenti depositati. I pareri espressi fino a oggi anche dalla Regione Puglia non erano negativi su San Foca. Se ci deve essere un’alternativa ci dovrebbe essere un allineamento delle diverse istanze politiche, quindi fra governo, Regione e i terittori". Quello che gli amministratori sembrano intenzionati a trovare. Vendola ha ricordato che il "nostro no a San Foca non è ideologico" ed è "condiviso da un parere negativo del Mibac. Non siamo contrari ai gasdotti ma siamo contrari al fatto che l’approdo venga localizzato in un sito di grande pregio culturale, archeologico, naturalistico, paesistico, in uno degli angoli più incantevoli della nostra costa e del nostro Mediterraneo". "Anche dal punto di vista logistico - ha sottolineato Vendola - lo crediamo sbagliato, visto che i problemi sono anche legati ai sessanta chilometri che separano Melendugno dalla sede di Mesagne dove dovrebbe avvenire collegamento con la rete nazionale del gas: questo attraversamento credo non sia stato valutato ancora nel suo impatto ambientale". "Noi - ha proseguito - abbiamo dato la nostra disponibilità come si fa di fonte a ogni grande impegno del nostro Paese" ma "ci saremmo aspettati dal governo nazionale, in partenza, un lavoro di moltiplicazione e approfondimento sugli impatti in diverse localizzazioni". "Il presidente della Regione - ha concluso Vendola - garantisce un accompagnamento leale e determinato ai sindaci e alle comunità del Salento nella loro rivendicazione di un modello di sviluppo rispettoso di un territorio ansioso di continuare a dire molti sì, ma che ha il diritto di poter dire no quando questi sono il frutto di scienza e coscienza come in questo caso".r |
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