Consulta, ennesima fumata nera. Napolitano: "Rattrista e preoccupa lo stallo"
 











Presidente Napolitano

Un’altra fumata nera per l’elezione dei due giudici della Consulta. Si va verso la diciottesima votazione che si svolgerà martedì prossimo. La maggioranza e Forza Italia non sono riusciti a far eleggere il ticket formato da Luciano Violante e Ignazio Francesco Caramazza. Il primo ha ottenuto 506 preferenze, mentre il candidato forzista ne ha ricevuti 422. Molto sotto rispetto al quorum richiesto di 570 voti. "Rattrista e preoccupa che il Parlamento si autoprivi di una facoltà attribuitagli dalla Costituzione" è il commento di Giorgio Napolitano. Sono parole dure quelle che il presidente della Repubblica ha scritto in una nota: "E’ per me motivo di amara riflessione il fatto che a poco sono valse le mie ripetute, obbiettive e disinteressate sollecitazioni. La frammentazione e la conflittualità - ha continuato -che segnano gli schieramenti parlamentari hanno ancor una volta impedito il raggiungimento delle convergenze necessarie per la elezione dei due giudici costituzionali cui le Camere avrebbero dovuto provvedere fin dal 12 giugno scorso".
Mentre i democratici sarebbero orientati a riconfermare Violante, restano le divisioni dentro Forza Italia, dove il nome di Caramazza non convince tutti i parlamentari. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, sarebbero risalite le quotazioni, come candidato forzista, del deputato Francesco Sisto, attuale presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio.
Le parole di Renato Brunetta fanno intendere che non sarà facile superare lo stallo: "Bisogna verificare i requisiti di eleggibilità alla Corte Costituzionale di Luciano Violante", ha chiesto il capogruppo di Fi nel corso della riunione congiunta dei presidenti dei gruppi di Camera e Senato. "Il nostro candidato ha i requisiti. Non so gli altri..." è stata la replica secca del democratico Luigi Zanda. I dubbi sulle caratteristiche dell’ex presidente della Camera, candidato dal Pd a giudice costituzionale, sono stati
avanzati dal Movimento 5 stelle e dallo stesso Beppe Grillo tramite il suo blog. Ma uscendo dalla riunione, Brunetta ha detto che la sua è una riflessione di carattere generale.  "Quello che è successo con Teresa Bene, ad esempio, è una dimostrazione di quello che sto dicendo. Se ci fosse stato un momento di verifica preventiva seria dei suoi titoli forse non sarebbe successo quello che è successo".
E proprio la Bene  ha chiesto al Parlamento di sospendere la convocazione della seduta che sceglierà il nuovo membro del Csm, in attesa che gli uffici competenti producano un "documentato parere" sulla vicende. Ma la richiesta è stata respinta e si voterà martedì. Alla Bene, dopo essere stata eletta, è stata riconosciuta la mancanza di requisiti per sedere a palazzo dei Marescialli.