Sblocca Italia: verso lo stop a privatizzazione Aqp
 











Via libera ad un emendamento allo Sblocca Italia che elimina la norma che obbligava a privatizzare l’Acquedotto Pugliese. La proposta di modifica approvata in commissione Ambiente alla Camera è stata presentata dalla relatrice al decreto, Chiara Braga, è ha ricevuto il "pieno" sostegno del Pd.
"Si è detto che la parte del provvedimento che si occupava di risorse idriche andava verso la privatizzazione ma non è vero, anzi abbiamo introdotto degli elementi di razionalizzazione - osserva il presidente della commissione Ermete Realacci, che ha condiviso l’emendamento sull’Acquedotto Pugliese - e per passare dalle parole e dalla propaganda ai fatti, sulla questione dell’acqua e dell’allarme lanciato nei giorni scorsi sul pericolo privatizzazione dei servizi idrici che sarebbe arrivato proprio dallo Sblocca Italia, è stata abolita la norma che obbligava alla dismissione delle partecipazioni azionarie dell’Acquedotto Pugliese detenute dalla Regione e
dunque alla privatizzazione dell’acqua pugliese".
Una norma che - spiega Realacci - era comunque "precedente al referendum" sui servizi pubblici e che era "chiaramente in contrasto con l’esito dello stesso referendum sull’acqua pubblica del giugno 2011".
Soddisfatto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che - in occasione dell’inaugurazione della prima Casa dell’acqua cittadina - aveva annunciato l’approvazione dell’emendamento all’art. 7 del decreto che abroga l’articolo 25 del comma 4 della legge 448/2001, che trasferiva alla Regione la titolarità di Acquedotto Pugliese imponendo contestualmente alla stessa Regione la successiva privatizzazione. L’emendamento presentato dall’onorevole Massa insieme ad altri deputati pugliesi del Pd - si legge in una nota del sindaco - è stato "fortemente voluto" da Decaro.
"Si tratta di un passaggio fondamentale, per consentire alla Regione Puglia- ha dichiarato il primo cittadino  - di mantenere la natura pubblica di Aqp e del bene più
prezioso che abbiamo: l’acqua. Questo emendamento rispetta in pieno la volontà dei cittadini emersa con il referendum dello scorso 2011 che in Puglia ha mobilitato migliaia di persone. La gestione della società idrica deve restare pubblica". r