Brescia, Renzi da industriali: “Jobs act? Se serve fiducia”. Corteo Fiom e centri sociali
 











“Se c’è bisogno metteremo la fiducia sul Jobs act“. L’annuncio di Matteo Renzi arriva il giorno dell’assemblea degli industriali a Brescia, mentre lo aspettano i cortei dei lavoratori Fiom e Cgil e dei dipendenti dello stabilimento Palazzolo Spa messi in ferie forzate dall’azienda per il vertice. All’ingresso anche un gruppo formato da centri sociali, Cobas e movimenti studenteschi. Il presidente del Consiglio è entrato in auto e a distanza si sentivano fischi e contestazioni. La situazione è diventata più tesa quando un gruppo di manifestanti ha deviato il percorso tentando di avvicinarsi il più possibile all’assemblea degli industriali dove è presente anche il premier. Un gruppo di persone ha provato a sfondare il cordone di polizia e gli agenti hanno respinto i manifestanti.
Riforma della giustizia civile, local tax e riforma del lavoro: alcuni dei punti annunciati da Renzi nel suo discorso. “Io non sono qui per lisciarvi il pelo o fare
passerelle”, ha esordito il presidente del Consiglio al vertice. “Io non sono l’uomo solo al comando. Si è presentata una grande opportunità in Italia. Sarebbe un errore non coglierla. C’è un rischio da correre in Italia: rimettere in moto un sistema che ha tutte le condizioni per farcela”. E ha poi continuato parlando della riforma della giustizia civile: “Serve per ridare dignità al Paese. Abbiamo bisogno di uno stato semplice, che faccia le cose semplice”. E ha rilanciato sulla local tax “per semplificare il sistema fiscale”: “Il Paese ha bisogno di semplificazione fiscale. Oggi più difficile di così è impossibile. Il principio della tassazione deve essere semplice. Per questo vogliamo puntare sulla ‘local tax’, un’unica tassa che rispetti l’autonomia del sindaco”. Ad accogliere Renzi è stato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l’Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino”.
Poche ore prima Renzi, intervistato dal Tg5 aveva ribadito la posizione sulle politiche del lavoro. Dopo l’approvazione al Senato del ddl delega sul lavoro, anche quella alla Camera potrebbe essere blindata dal governo: “Le dinamiche parlamentari le vedremo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. Se ci sarà bisogno metteremo la fiducia sul Jobs act. L’importante è che la fiducia non la perdano gli uomini e le donne che vogliono creare lavoro in Italia”. Insomma il testo, nonostante le proteste dei sindacati, nonostante il corteo del 25 ottobre scorso a Roma e nonostante le proteste della minoranza Pd non si tocca. “Il sindacato”, aggiunge Renzi, “fa il suo lavoro: in bocca al lupo. Ma noi andiamo avanti perché il nostro obiettivo non è fare una battaglia politica ma far ripartire l’Italia e su questo non molliamo di un millimetro. Sono convinto che anche chi non mi ha votato al congresso del Pd sia disponibile a darmi una mano, perché qui in ballo
non ci sono i destini personali, ma il destino dell’Italia che è molto più importante di quello delle singole persone”.
Davanti allo stabilimento due cortei di protesta. Il primo è quello degli operai dello stabilimento Palazzolo Spa che per il vertice sono stati messi “in ferie forzate” dalla dirigenza dell’azienda. Ma non solo. Ad accogliere il presidente del Consiglio ci sono anche 400 lavoratori di Fiom e Cgil che protestano contro la riforma del lavoro: “Ci sono i delegati di tutte le nostre categorie e i lavoratori Fiom di cinque o sei imprese dell’area che oggi scioperano tra cui quelli della Ori Martin”, ha spiegato Domenico Galletti, segretario della Cgil di Brescia. “Appena Renzi arriverà – ha aggiunto – faremo alzare in volo un drone a cui saranno legati quattro diversi striscioni che parleranno dell’articolo 18, dei diritti dei lavoratori e dell’uso improprio dei manganelli la scorsa settimana a Roma”. Un altro dei cortei presenti è quello di centri sociali, Cobas e
movimenti studenteschi. 150 persone si sono ritrovate all’esterno della fermata della metropolitana Casazza, a pochi chilometri dalla Palazzoli Srl, l’azienda dove si svolge l’assemblea dell’AIB. Fuori dall’azienda invece si è riunita la Fiom di Brescia per un’assemblea contro le politiche sul lavoro del Governo Renzi.F. Q. | 3 novembre 2014