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Sciopero cameramen, alla Rai saltano molte dirette
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Le posizioni erano lontane, lo sciopero era stato annunciato - com’è d’obbligo essendo la Rai servizio pubblico - con i fatidici 5 giorni di anticipo ed è stato messo in atto. I cameramen hanno incrociato le braccia, saltate le dirette (sostituite dalle repliche), garantiti i telegiornali con inquadratura fissa. Salva "Ballarò", su RaiTre, con l’intervista al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Gli operatori televisivi scioperano per difendere i posti di lavoro minacciati dai tagli ma soprattutto per la definizione delle figure professionali. Lo sciopero era stato proclamato dallo Snater il 27 ottobre. "Noi vorremmo affrontare la questione ridisegnando le figure professionali alla luce delle nuove tecnologie mantenendo ben chiare la questione delle professionalità e delle mansioni che devono essere svolte. L’adesione è stata alta" dice Alessio De Luca. "Per fare alcune attività ci vogliono professionisti con esperienza se vogliamo difendere un modello di televisione che pretende qualità, invece l’azienda punta solo a tagliare i costi in modo indiscriminato". Per la Rai, altri problemi, dopo lo sciopero di ieri dei giornalisti radiofonici. Gli operatori della Rai si sono astenuti per l’intera giornata. Per la programmazione un colpo durissimo, un giorno di passione: RaiUno non ha potuto mandare in onda la diretta di "Unomattina" ma solo alcuni momenti del programma con Franco Di Mare e Francesca Fialdini, "La prova del cuoco" di Antonella Clerici era una replica di una puntata trasmessa a settembre. Nel pomeriggio replica anche per "Dolci dopo il tiggì". Problemi per "La vita in diretta" con Marco Liorni e Cristina Parodi, cancellato dal palinsesto (notizia preannunciata dal tweet della giornalista Antonella Delprino: "Non si va in onda, che peccato!"). RaiDue ha dovuto fare a meno dei "Fatti vostri" con Giancarlo Magalli, su RaiTre sono stati cancellati "Agorà" con Gerardo Greco, "Mi manda RaiTre" con Elsa Di Gati, "Elisir" con Michele Mirabella e "Geo" con Sveva Sagramola. "Quest’azione si è resa necessaria a causa dell’ulteriore indisponibilità aziendale a rivedere, concordandolo con i rappresentanti dei lavoratori, il modello organizzativo delle riprese in esterna con i c. d. "Zainetti" (strumenti nuovi con scheda telefonica, n. d. r.) in mancanza di un percorso di "normalizzazione" dell’attività che includesse gli operatori di ripresa, di fronte a un’azienda che si chiude a riccio su un progetto che mette a rischio la qualità del prodotto e lede la dignità professionale di una intera categoria di lavoratori escludendoli di fatto da quella che è la loro mansione" si legge nel comunicato dello Snater. "Dopo aver sentito i lavoratori della categoria in assemblee molto partecipate", continua la nota "riteniamo che l’apertura del conflitto sia l’inevitabile risposta a una trattativa bloccata ormai da troppo tempo. Invitiamo tutti i colleghi operatori a partecipare compatti a questa protesta". L’adesione è stata alta, adesso si aspettano i prossimi passi. "L’adesione è stata massiccia, intorno al 95%" commenta il segretario nazionale Snater, Piero Pellegrino "Praticamente si sono astenuti tutti gli operatori di Roma. L’azienda sta forzando la figura professionale dell’operatore: una mansioni che la Rai la sta affidando anche a altre figure professionali. Per questo gli operatori sono arrabbiati. Ad esempio l’azienda da un anno ha comprato i cosiddetti "zainetti", che sono telecamere molto leggere. Così, invece di utilizzare una squadra di cameraman per la copertura di un evento, si utilizza uno, al massimo due dipendenti, per lo più tecnici e non più operatori. I cameraman rivendicano il loro ruolo e la loro professionalità".Silvia Fumarola,repubblica
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