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Latte in polvere invece di quello materno, arrestati 12 pediatri
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Dodici pediatri sono stati messi agli arresti domiciliari questa mattina in Toscana e il Liguria. L’operazione dei Nas di Livorno, coordinata dalla procura di Pisa li accusa di aver accettato ricompense da aziende produttrici di latte artificiale per spingere le mamme ad utilizzare quel prodotto. In tutto le ordinanze di custodia cautelare sono 18, perchè tra le persone coinvolte ci sono anche 5 informatori scientifici e un dirigende di un’azienda di alimenti per l’infanzia. Questa mattina presto sono scattate le perquisizioni, in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria. La maggior parte dei professionisti coinvolti sono pediatri di famiglia che lavorano nelle Asl di Livorno, Pisa (a Volterra, Cascina, Ponsacco, Peccioli, Capannoli) e Versilia. Le aziende sanitarie questa mattina hanno dovuto trovare in tutta fretta dei sostituti per assicurare assistenza ai pazienti. I professionisti lavorano in provincia di Pisa, a Lido di Camaiore, a Piombino. Tra le persone finite agli arresti ci sono anche due primari, quello della pediatria di La Spezia e di Empoli. Il nome di quest’ultimo è molto pesante, perché si tratta di Roberto Bernardini, presidente della società italiana di allergologia e immunologia, cioè un pediatra molto noto. Per convincere i medici ad utilizzare il latte artificiale di una certa marca, le aziende regalavano attrezzatura tecnologica, come smartphone, computer, televisori ma anche crociere e vacanze in giro per l’Europa o il mondo. In particolare le aziende produttrici acquistavano presso agenzie pacchetti di viaggio per congressi scientifici. In realtà i medici non avrebbero partecipato a questi eventi, come chiarito dai carabinieri del Nas. I soldi servivano come "buoni" per i professionisti, che potevano fare vacanze con la propria famiglia in località come Sharm el Sheik, Istanbul, Parigi o paesi come India e Stati Uniti. Molto gettonate anche le crociere. Ai domiciliari sono finiti i pediatri di famiglia Maurizio Petri, 64 anni di Cascina, Fabio Moretti, 61 anni di Chianni (ambulatorio a Pontedera), Marco Granchi, 61 anni di Pontedera (ambulatorio a Ponsacco), Claudio Ghionzoli, 63 anni di Pisa (ambulatorio a Cascina), Renato Domenico Cicchiello, 66 anni di Livorno, Gian Piero Cassano, 65 anni residente a Lido di Camaiore (ambulatorio a Viareggio), Marco Marsi, 59 anni di Piombino, Roberto Rossi, 62 anni residente a Palaia, (ambulatorio a Capannoli), Eros Panizzi, 61 anni di Peccioli, Luca Burchi, 59 anni, di Volterra. Poi ci sono Bernardini e Stefano Parmigiani, 57 anni di Parma, primario a La Spezia. Infine sono agli arresti Michele Masini, dirigente 50 di un’azienda farmaceutica anni residente a Limbiate (MB), Dario Boldrini, informatore di 33 anni, di Pisa, Valter Gandini, 70 anni informatore di Pisa, Vincenzo Ruotolo, 64 anni, informatore, di Grottammare (AP), Gianni Panessa, 59 anni informatore di Livorno, Giuliano Biagi, 35 anni informatore di Massa. "Mi chiedo come possano medici pediatri andare contro l’etica della professione, contro unanimi pareri scientifici e contro le indicazioni del Ministero della Salute per convincere le mamme ad usare latte artificiale in polvere al posto di quello materno. Il tutto per guadagnare regali di lusso e viaggi gratuiti, sulla pelle di bambini appena nati". Lo afferma il ministro Beatrice Lorenzin_ "Non bastano gli aggettivi per descrivere la gravità di questo genere di azioni e ringrazio i Nas di Livorno che, in collaborazione con la Procura di Pisa, hanno eseguito 18 arresti tra cui due primari e 10 pediatri, dopo una lunga indagine che ha avuto il suo epicentro in Toscana". Il governatore Enrico Rossi aggiunge: "Gli arresti dei pediatri che avrebbero ricevuto benefit pilotando le madri all’acquisto di latte artificiale di certe ditte, così come le accuse rivolte ad alcuni cardiologi di ricevere anch’essi doni e favori in cambio di determinati dispositivi medici, al di là degli sviluppi giudiziari, che ci auguriamo siano tempestivi, rivelano un quadro di comportamenti inaccettabili e denunciano un costume civile e morale che deve essere censurato, contrastato e cambiato. Ci aspettiamo che ognuno faccia la sua parte: i direttori generali delle Asl prendendo provvedimenti adeguati, e altrettanto ci aspettiamo anche da parte degli ordini professionali. I cittadini, soprattutto la parte più debole e sofferente e i giovani, aspettano provvedimenti adeguati, proporzionati e in tempi brevi. Senza dover necessariamente aspettare gli esiti dei procedimenti giudiziari. In conclusione, da queste vicende emerge è vero un quadro sconfortante, ma proprio per questo, senza scadere nel giustizialismo e nel moralismo, chiedo che vengano assunti provvedimenti amministrativi e precise sanzioni basate sul rispetto della legge e sui poteri attribuiti alla pubblica amministrazione". Michele Bocci,repubblica |
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