Renzi vede Prodi a Palazzo Chigi per quasi due ore
 











L’indiscrezione circolava da alcune ore. Quella di un possibile faccia a faccia tra Romano Prodi e Matteo Renzi. E oggi l’incontro c’è stato a Palazzo Chigi, subito dopo le 15. Alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio. Ed è durato quasi due ore. Con l’ex premier che ha lasciato la sede del governo a bordo di un’auto senza rilanciare dichiarazioni.
I due si sono visti all’indomani delle parole pronunciate dal premier durante l’assemblea del Pd: quel "basta nostalgie sull’Ulivo" che non è piaciuto ai prodiani doc. Ufficialmente il vertice non ha nulla a che fare con la successione a Napolitano. In agenda - secondo fonti del governo - i temi sono stati Libia, Ucraina e la crisi internazionale. Ma naturalmente il tema più atteso, sullo sfondo dell’incontro tra i due, è proprio quello: la possibilità di inserire il nome del professore nella lista dei papabili. Anche se il professore dice da tempo di non essere interessato
al Colle. Con lo shock dei 101 franchi tiratori ancora fresco.
Un’ipotesi - Prodi candidato - che terrorizza da sempre Silvio Berlusconi. E che, secondo alcuni retroscena, non sarebbe del tutto gradita neppure al segretario Pd. Ma qualcosa potrebbe essere cambiato. Sulla candidatura di Prodi al Colle si era schierato, nei giorni scorsi, uno dei leader della minoranza Pd, Pippo Civati, alla presenza dell’ex europarlamentare Vittorio Prodi e della neoeletta consigliera regionale pd Silvia Prodi, rispettivamente fratello e nipote dell’ex premier. E c’è chi pensa che anche i Cinque Stelle potrebbero nutrire qualche simpatia per l’operazione. Insomma, la candidatura di Prodi potrebbe coagulare i consensi di Sel, minoranza Pd, m5s.
Il nome di Prodi, d’altronde, era inserito nelle ultime quirinarie grilline. E sono molte le manifestazioni di soddisfazione che arrivano dalla minoranza Pd. "Sono contento che si siano visti", dice Pierluigi Bersani. E il leattiano Francesco Boccia: "Fa
sempre bene confrontarsi con Prodi. E’ uno di quei confronti che serve". Pippo Civati: "Prodi da Renzi? Un bel segnale".
Ma ci sono anche altre ipotesi all’orizzonte. Il nome del professore circola anche per un incarico prestigioso alle Nazioni Unite. Il premier potrebbe appoggiare una sua candidatura per la guida dell’Onu, anche se resta da capire quali siano le chance italiane di contare in quella partita. Ma è il totoquirinale a dominare i pensieri di tutti. Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna: "Di Prodi ho tutta la stima possibile ma adesso eviterei che ognuno di noi si metta a fare il totonomi per il Quirinale. Dopodichè, Prodi è sempre stato uno dei miei punti di riferimento nell’agire politico".
Intanto cresce il nervosismo in Forza Italia sul fronte del Quirinale. "Forza italia rischia di arrivare all’appuntamento politico-parlamentare del Quirinale in una condizione di marginalità e di irrilevanza...", dice Raffaele Fitto. La deputata Elvira Savino: "L’incontro
Renzi-Prodi è una provocazione per il centrodestra". "Renzi non faccia tutto da solo per il Quirinale", dice Stefania Prestigiacomo. E Gianfranco Rotondi: "Napolitano si dimette anche perché sa che Renzi a gennaio chiederà le elezioni e, dunque, scommetto che il premier per il Quirinale punterà a fare ameno dei nostri voti in modo da condizionare interamente il nuovo presidente sullo scioglimento delle camere". Ma anche da Ncd arriva qualche segnale di inquietudine: "Si pensi a una figura veramente super partes", dice Nunzia De Girolamo. E Angelino Alfano: "E’ necessario scegliere una personalità autorevole che non abbia lo spillino del partito appuntato al petto".r