Ucraina, Putin: taglio del gas da Kiev a regioni dell’est puzza di genocidio
 











Il presidente russo Vladimir Putin non ha usato mezzi termini. Il rifiuto di Kiev di fornire gas naturale alle regioni separatiste nelle province di Donetsk e Luhansk "puzza di genocidio". Parlando in conferenza stampa prima di riunirsi con il presidente di Cipro, Putin ha aggiunto che "come se non bastasse che a Donetsk e Luhansk c’è fame e che l’Osce ha constatato che c’è una catastrofe umanitaria, per di più tagliano il gas. Come si chiama questo? Questo puzza di genocidio", ha detto Putin. Il leader del Cremlino ha anche detto che gli accordi di pace di Minsk obbligano le autorità ucraine a garantire il rifornimento di gas ai separatisti. Inoltre se l’Ucraina non pagherà il suo debito la Russia taglierà a sua volta le forniture al Paese e questo "creerà un problema" per il transito del gas verso l’Europa. Anche se questo, ha sottolineato, dovrebbe essere l’ultima evenienza auspicabile. Le forniture" di metano "non saranno interrotte, ma questo - ha precisato - non dipende solo da noi ma anche" dall’Ucraina. Ieri l’ad di Gazprom, Alexiei Miller, ha affermato che a Kiev "restano solo 219 milioni di metri cubi di gas prepagato"
La posizione di Angela Merkel. Nel frattempo la cancelliera tedesca Angela Merkel durante la conferenza stampa seguita all’incontro, a Berlino, con il premier svedese Stefan Loefevn, rilancia il piano di pace. I recenti accordi di Minsk-2 rappresentano "un bagliore di speranza e ora dobbiamo fare di tutto per concretizzare questa tenue speranza. L’Europa deve parlare a una voce per riempire di contenuti le condizioni che abbiamo contrattato a Minsk", ha detto Merkel.
L’importante per la cancelliera è evitare di avere in Putin un avversario. "Vogliamo la sicurezza in Europa con la Russia, e non contro la Russia. Questo è il nostro approccio. Ma se non sarà possibile dobbiamo affermare anche i nostri principi: si tratta qui né più, né meno di garantire la nostra pace in Europa". "Dalla fine della
Seconda guerra mondiale è stato possibile mantenere la pace in Europa solo perché abbiamo imparato a rispettare i nostri confini", ha considerato Merkel. "Chi viola questi confini, mette in gioco anche la pace in Europa. Per questo si tratta di una questione di principio, cui dobbiamo reagire insieme" in Europa.
E’ un giorno di tregua in Ucraina. Oggi, per la prima volta, nessun militare ucraino è morto nel Donbass e uno solo è rimasto ferito. Lo ha riferito il portavoce delle truppe di Kiev, Andrii Lisenko, citato dall’agenzia Unian. Si tratta del primo giorno senza vittime tra i militari delle forze armate di Kiev da quando è scattata la tregua. Anche l’Ucraina ha ammesso il calo negli ultimi giorni delle violazioni del cessate il fuoco da parte delle forze separatiste dell’est, precisando tuttavia che la tregua non è ancora completamente rispettata. Nella notte è stato colpito il villaggio di Popasna così come le postazioni delle forze di Kiev a Shyrokine, a est di Mariupol, ha
reso noto il portavoce militare Andriy Lysenko, confermando che "per il momento non c’è l’ordine per il ritiro delle armi perché il primo punto dell’accordo di Minsk, il cessate il fuoco, non è ancora rispettato".
La ricerca dei cadaveri. Sono iniziati i lavori per il recupero dei corpi dei soldati morti nei combattimenti all’aeroporto di Donetsk, finito nelle mani dei ribelli a gennaio dopo otto mesi di aspri scontri. Secondo i media russi, anche i militari ucraini prigionieri dei separatisti sono costretti a partecipare alle ricerche nello scalo ridotto a un cumulo di macerie. Il vice ministro della Difesa dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, ha detto che sono già stati rinvenuti quattro cadaveri.
Esercizi militari russi a confine. La tensione resta. Fino a 2 mila soldati russi hanno partecipato a esercizi militari nell’ovest della Russia mentre Mosca ha ispezionato i suoi contingenti di paracadutisti nell’ultima prova di forza che potrebbe
allarmare i suoi vicini. Negli esercizi sono coinvolte anche circa 500 unità di equipaggiamento nella regione di Pskov, che confina con Estonia e Lettonia, paesi Ue. Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa di Mosca Irina Kruglova. Le esercitazioni, che vedranno la partecipazione di 1.500 paracadutisti, continueranno fino a sabato e comprenderanno l’attacco e la distruzione simulata di un finto campo d’aviazione nemico. Dall’inizio della crisi ucraina, la Russia ha inscenato una serie di esercizi militari che hanno allarmato i vicini ex sovietici e l’Occidente. Ieri la Lituania ha detto che tornerà alla leva obbligatoria, mentre l’Estonia ha festeggiato la giornata dell’indipendenza con una parata di carri armati e militari Nato al confine con la Russia.repubblica