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GRECIA: SCIOPERO GENERALE, VERSO PARALISI DEL PAESE |
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Lo sciopero generale di 24 ore proclamato dai sindacati contro la politica economica del governo, semiparalizzerà le principali città greche e in particolare Atene. Vi saranno anche problemi per il traffico aereo e per i collegamenti marittimi con le isole. Ad Atene i trasporti pubblici subiranno interruzioni parziali, ma una grande mobilitazione sindacale davanti al parlamento costringerà la polizia a chiudere gran parte del centro. Il premier Costas Karamanlis aveva chiesto di annullare la mobilitazione sindacale, ma la risposta è stata negativa. Il timore delle autorità è che possa degenerare provocando nuovi incidenti. Lo sciopero, dichiarato dalla Confederazione dei lavoratori (Gsee) e dall’Unione degli impiegati statali (Adedy) vuole spingere l’esecutivo a cambiare la sua politica di privatizzazioni, fiscale e di riforme della burocrazia statale in un momento di grave impoverimento della popolazione indotto dalla congiuntura finanziaria internazionale. Ma allo sciopero aderiscono anche i docenti universitari e gli studenti che protestano in particolare contro l’equiparazione dei college privati agli atenei pubblici. FOLLA A FUNERALI DEL GIOVANE UCCISO, RABBIA E DOLORE di Giulio Gelibter L’opposizione politica greca ha chiesto oggi le dimissioni del premier Costas Karamanlis ed elezioni anticipate nel quarto giorno di scontri tra polizia e manifestanti dopo l’uccisione del giovane Alexis Grigoriopoulos sabato scorso ad Atene, del quale sono stati celebrati oggi i funerali tra rabbia e dolore. "L’unico servizio che questo governo può fare al Paese è andarsene e lasciare la parola al popolo" ha detto oggi Giorgio Papandreou, leader del principale partito di opposizione, il socialista Pasok. Papandreou, dopo un incontro con Karamanlis che reclamava solidarietà politica per porre fine alle proteste di una minoranza radicale, ha affermato che "il governo non ha più la fiducia del popolo" perché "non è in grado di difendere i cittadini" e rappresenta ormai un pericolo per la stabilità nazionale. Quando il Pasok sarà al potere, ha assicurato Papandreou, "saprà proteggere la società e la democrazia". I sondaggi danno ai socialisti un vantagio di cinque punti su Nuova Democrazia (ND) di Karamanlis il cui governo con una maggioranza di appena un seggio è piagato dagli scandali, da una fronda interna e assediato dalle conseguenze della crisi finanziaria internazionale. Ma finora Papandreou, al contrario di altre forze politiche, aveva evitato di chiedere un ritorno anticipato alle urne. Forse per timore di ereditare troppe crisi tutte insieme. Ma oggi ha rotto gli indugi. Karamanlis si era incontrato con Papandreou dopo avere avuto un colloquio col presidente Karolos Paoulias ed averne ottenuto un implicito sostegno al suo tentativo di convincere le altre forze politiche a far fronte comune contro i disordini. "Giorni difficili, signor primo ministro" lo aveva salutato Papoulias, e Karamanlis aveva risposto : "Si difficili, ma anche di responsabilità per tutti". Ed al termine dell’incontro aveva rivolto un appello a tutte le forze politiche affinché condannassero la violenza per contribuire alla pace sociale. Ma se ha raccolto appelli alla calma e una distinzione chiara tra radicali incappucciati e studenti, non è riuscito nell’intento principale, ovvero quello di allentare la pressione politica su di lui. Tutto al contrario. Paradossalmente, forse, la richiesta di elezioni avviene in quella che è apparsa la giornata meno violenta da sabato scorso. Sono proseguiti anche oggi gli scontri tra manifestanti e polizia, sia ad Atene che a Salonicco e a Patrasso, dove è stato attaccata la centrale di polizia, ma non vi sono stati incidenti gravi. Ad Atene tafferugli davanti al Politecnico occupato mentre agenti e giovani si sono affrontati per tutta la giornata nel centro della città, davanti al parlamento, con lanci di sassi, bastoni bottiglie di plastica ed altri oggetti, e ricevendo in cambio gas lacrimogeni e qualche carica. Alcuni manifestanti hanno tentato la notte scorsa di penetrare all’interno dell’Istituto italiano di cultura, che sorge nei pressi del Politecnico, per lanciarvi bombe incendiare ma sono stati bloccati dalla polizia. Durante gli scontri, i poliziotti hanno mostrato un grande controllo e si sono limitati a contenere le due ali della manifestazione per impedir loro di raggiungere il parlamento. Una strategia che è stata criticata dalla stampa e dall’opposizione, secondo le quali avrebbe lasciato la capitale e le principali città del paese in mano a poche migliaia di facinorosi. Ma ormai la violenza seguita alla morte di Alexis si è saldata con la protesta giovanile ed è difficile distinguere l’una dall’altra. Inoltre la polizia non é considerata tra le più preparate ad affrontare questo tipo di situazioni, da qui la scelta difensiva. Il funerale di Alexis, nel quartiere periferico di Paleo Faliro, verso il Pireo, si è svolto in una sostanziale calma, interrotto appena da slogan che gridavano ’Vendetta!’ e ’Poliziotti assassini’. Poi, dopo la conclusione della cerimonia, qualche incidente, ma più lontano mentre un gruppo di giovani che inseguiva dei cameramen si sono scontrati con la polizia che ha lanciato qualche candelotto lacrimogeno. Incidenti, si, ma niente di paragonabile a quelli dei giorni scorsi. La scelta di Karamanlis di far mantenere alle forze dell’ordine un profilo basso dopo l’uccisione del ragazzo, potrebbe allora pagare sul medio termine. Ammesso che il premier abbia tutto questo tempo a disposizione. E domani lo sciopero generale rischia di metterlo con la schiena al muro. Non a caso Karamanlis ha chiesto ai sindacati di cancellare la grande marcia prevista contro il carovita e la politica economica del governo. Ma la risposta è stata senza appello: "Lo faremmo solo se il premier cambiasse la sua politica economica", ha detto il presidente della Gsee Yannis Panagopoulos.Ansa |
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