SINDACO VARA GIUNTA NONOSTANTE RIFIUTI PD
 











Iervolino
Sindaco di Napoli

Rosa Russo Iervolino vara, in piena autonomia, la sua nuova giunta: lo fa alla fine di una lunghissima domenica di lavoro, alle 22, appena ricevuto l’ultimo sì.
Dopo molte ore trascorse al telefono, il sindaco riempie le cinque caselle vuote e alla fine sostituisce Gennaro Mola. Il rimpasto c’è, nonostante il gran rifiuto di Francesco Boccia, parlamentare designato nei giorni scorsi ad essere il nuovo punto di riferimento della giunta comunale; Boccia rifiuta perché il partito non ha accettato l’idea del ’mini rimpasto’. Vicesindaco viene riconfermato, dunque, il notaio Tino Santangelo.
In giunta entrano: Enrica Amaturo, professore ordinario di Sociologia già Preside della facoltà; Paolo Giacomelli, già direttore del settore Igiene urbana del Comune di Roma; Riccardo Realfonso professore ordinario di Economia Politica all’Università del Sannio; Diego Guida, industriale-editore; Marcello D’Aponte professore ordinario di Diritto del Lavoro
Pubblico presso la Facoltà di Scienze politiche della Federico II; Pasquale Belfiore, ordinario di Composizione architettonica alla Sun nonché presidente dell’Inarc Campania.
Sostituiscono Giorgio Nugnes, dimessosi dopo gli arresti di ottobre per i disordini di Pianura, e poi suicida; Enrico Cardillo, dimessosi prima di essere colpito da arresti domiciliari poi revocati nell’ambito dell’inchiesta sul Global Service; gli assessori Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio, anche essi coinvolti e agli arresti domiciliari; Luigi Imperlino, dell’Idv, che aveva lasciato l’incarico su disposizione del leader del partito; esce anche l’assessore Gennaro Mola. Non è stato facile, dopo i rifiuti provenuti dal Pd: Boccia, ad esempio, aveva detto all’ANSA che il suo diniego andava messo in relazione al "mutato clima e alla mancanza delle condizioni politiche che avevano portato alla designazione".
Stesse motivazioni erano alla base della richiesta di azzeramento della giunta fatta dal
segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: "Il problema, a nostro avviso - aveva detto - non può essere fronteggiato solo con un rimpasto: occorre piuttosto arrivare a un azzeramento della giunta, in modo tale da permettere un’efficace ripartenza su basi completamente nuove e innovative dell’amministrazione guidata dal sindaco Rosa Russo Iervolino". Di fronte al nuovo scenario il sindaco Iervolino era dinanzi a un bivio: o andare avanti con un mini rimpasto della giunta, a dispetto dei suoi alleati - la strada che ha scelto, con un colpo di scena a fine serata - o rilanciare la minaccia di dimissioni che certamente in questo momento avrebbe innescato nuovi problemi nel Pd nazionale.
Quella che la Iervolino aveva definito una "tarantella", in verità in questi giorni ha avuto più il sapore di una commedia degli equivoci: da una parte l’ottimismo del sindaco che annunciava la formazione di una giunta condivisa con il Pd e con gli altri alleati, dall’altro il
pessimismo del segretario provinciale Gino Nicolais fermo nel ritenere pregiudiziale il cambiamento di quasi tutti gli assessori della giunta precedente con l’unica eccezione per il vicesindaco Sabatino Santangelo e l’assessore alla Legalità, l’ex ministro Luigi Scotti. A nulla era valso anche il tentativo di un incontro riappacificatore svoltosi questa mattina al Comune di Napoli, svoltosi anche alla presenza del segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi. "Parliamo lingue diverse": era stato il commento generale fra gli esponenti campani del Pd e dello stesso onorevole Boccia, che in serata ha declinato ufficialmente l’invito a entrare in giunta.
"Non c’é il clima perché io possa entrare in giunta - ha spiegato all’ANSA Boccia - e non sussistono più le condizioni politiche alla mia designazione, che avevo accolto di buon grado, tanto è vero che ho passato le feste di Natale ad esaminare i bilanci del Comune". Nonostante il rifiuto di Boccia e il duro intervento di Rifondazione
Comunista, Rosa Iervolino Russo non ha desistito dal tentativo di completare le caselle della nuova giunta e di annunciarla: addirittura stasera, avendo promesso in mattinata che i nomi sarebbero stati noti forse domani. Il sindaco ha lavorato nel suo studio di Palazzo San Giacomo fino a tardi, perché, secondo quanto si è appreso, alle prese anche con le esitazioni di altri esponenti politici e del mondo della cultura napoletano cui aveva proposto l’ingresso in giunta. Aveva però vagliato delle alternative, che si sono dimostrate utili a mantenere il suo impegno: "La giunta è fatta, spero di non essere smentita per la seconda volta - aveva detto stamattina". Non è stata smentita. Ansa