USA: PRIMO SI’ A STAMINALI EMBRIONALI NELL’ UOMO
 











Via libera negli Stati Uniti alla prima sperimentazione al mondo che prevede l’uso di cellule staminali embrionali per curare lesioni spinali in pazienti paralizzati. L’ente americano per il controllo sui farmaci, la Fda (Food and Drug Administration) ha autorizzato l’azienda Geron a cominciare la sperimentazione che, come tutti gli studi clinici, partirà da una fase I condotta su un piccolo numero di pazienti con lesioni spinali gravi e che dovrà verificare la sicurezza della terapia.
I test prenderanno il via entro l’estate e riguarderanno 8-10 pazienti paralizzati per lesioni alla spina dorsale, annuncia in una nota la stessa azienda. L’amministrazione Bush nel 2001 ha vietato la ricerca sulle staminali embrionali, autorizzando a proseguire gli studi solo su ’linee’ di cellule già esistenti all’epoca. Il presidente Barack Obama, secondo quanto ha promesso durante la campagna elettorale, dovrebbe invertire la rotta riaprendo il finanziamento
federale per la ricerca sulle staminali, forse con un ordine esecutivo già nei primi giorni della presidenza.
TUMORI: CERVELLO BIMBI,N EURONAVIGAZIONE E NUOVE ARMI PER CURA
I tumori del cervello dei bambini, in aumento al ritmo dell’1% l’anno, possono essere attaccati dall’interno con armi intelligenti che ne rallentano la crescita, oppure con una chirurgia precisa e guidata passo passo dalla neuronavigazione (con risonanza e TAC) oppure con microtelecamerine introdotte nel cervello con sonde endoscopiche. Sono le ultime frontiere della neurochirurgia pediatrica, con l’obiettivo ambizioso ma sempre più realistico di bloccare il tumore senza rovinare la funzionalità neurale del piccolo paziente, spiega Concezio Di Rocco dell’Unità di Neurochirurgia infantile del Policlinico Gemelli di Roma che presiede la ’Consensus conference on Pediatric Neurosurgery’, in cui esperti di fama internazionale fanno il punto sulle migliori strategie di cura di due tumori infantili: il
craniofaringioma e l’ependimoma.
I tumori del cervello (35 nuovi casi per milione l’anno) sono in aumento probabilmente per cause ambientali che incidono sin nella vita intrauterina, spiega Di Rocco. "Oggi possiamo fare interventi fino a 10 anni fa inimmaginabili - spiega - tant’é che la mortalità è scesa dal 30-40% all’1-2% in un decennio". Tuttavia si vuole arrivare a cure sempre più mirate e non invasive, per lasciare intatto il cervello e non bloccare la crescita fisica dei bimbi.Ansa